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21 ottobre 2008

2008/10/21 "Battaglie di retroguardia e CO2"




Battaglie di retroguardia e CO2

Sto assistendo come tutti al balletto delle cifre sulle riduzioni di emissioni di CO2 tra la UE e il governo italiano.(omissis)

Ebbene, non voglio tornare sul ruolo della CO2 nel riscaldamento globale, oggi ben documentato, ma che è fonte di polemiche senza fine sui media nostrani e sul web.

La situazione attuale mi dà, invece, lo spunto per un discorso più generale.

A mio parere la riduzione delle emissioni di CO2 è il prototipo di azioni che vadano verso un modello di sviluppo compatibile con l'ambiente; un modello che prima o poi dovremo adottare forzatamente, dato che il petrolio sta per finire e il carbone ci porterebbe ad una via senza uscita.

Allora, in questa situazione, perchè resistere fino all'ultimo? Perchè altri hanno imboccato quella strada e noi no?

Certo, in tempi di crisi pensare all'ambiente sembra un "lusso" che non ci possiamo permettere. E allora perchè nella colossale manovra salva-banche americana ci sono misure per la produzione di energie alternative e la sostenibilità ambientale? (Vedi, in proposito questo post di Gianluca Salvatori).

Non sarà che altri hanno capito che il futuro può essere solo in una produzione rispettosa dell'ambiente e noi continuiamo ad ancorarci a vecchi modelli, senza una visione strategica del futuro? E' la solita miopia dei politici italiani che si vede anche in altri settori ?

Una risposta a tutti questi quesiti non è facile... Certo è che altri si stanno muovendo in una direzione precisa. E non soltanto la UE: anche la Cina (che prevede una quota del 19% di produzione di energia al 2020 da fonti rinnovabili) o molti Stati degli USA. Senza contare ciò che affermano su temi ambientali i candidati alla Casa Bianca.

Il mondo va avanti e noi, anzichè cercare di stare tra i primi, guardiamo indietro. Stiamo attenti a non fare la solita - miope - battaglia di retroguardia...

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