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26 novembre 2008

2008/11/08 "Amministratori e associazioni dicono no alla Tirreno Power"

Tratto da
"LA STAMPA"
Antonio Amodio


Amministratori e associazioni dicono no alla Tirreno Power"

QUILIANO – “Questa è una battaglia civile e non partitica”, hanno esordito così gli esponenti di Uniti per la Salute, che insieme al comitato “Amare Vado” e ad altre associazioni sul territorio hanno organizzato un’assemblea lunedì sera presso la Società di Mutuo Soccorso “Aurora” di Valleggia. Una quarantina le associazioni presenti all’incontro che aveva come finalità quelle di concordare una linea di condotta comune tra i vari soggetti interessati per contrastare la decisione della commissione Via nazionale, di approvare il progetto di ampliamento a carbone della centrale di Vado – Quiliano. Altre dieci hanno fatto sapere di non poter essere presenti ma di condividere i propositi che hanno animato l’assemblea. In merito è stato presentato un documento unico che si schiera sia contro il potenziamento, sia contro l’impiego del carbone e tutti i partecipanti si sono detti d’accordo per organizzare una manifestazione di protesta la cui data però non è stata ancora fissata ufficialmente ma dovrebbe tenersi entro metà dicembre e comunque prima di Natale. Previsto un corteo che da Valleggia raggiungerebbe gli impianti della Tirreno Power per concludersi a Vado Ligure. I dettagli di questa decisione però saranno concordati in una successiva riunione, prevista per questa sera. Molti anche gli amministratori locali presenti, dal sindaco di Spotorno Bruno Marengo,a quello di Quiliano Nicola isetta, all’assessore all’Ambiente del Comune Jorg Costantino, al consigliere regionale dei Verdi Carlo Vasconi, all’assessore all’Ambiente della Regione, Franco Zunino.Uno degli interventi più applauditi è stato quello del presidente provinciale dell’Ordine dei Medici, Ugo Trucco: “ I sindaci sono i primi tutori della salute pubblica e in nome di questa devono anche assumere, se necessario, misure impopolari”. Il numero uno dei medici savonesi ha poi proseguito: “Gli studi epidemiologici sull’impatto ambientale della centrale e degli inquinanti vanno fatti con metodi corretti e andrebbero anche fatte una valutazione ambientale strategica e una valutazione di impatto sanitario, coinvolgendo i cittadini, così come prevedono le direttive europee. Ma soprattutto visto che è chiaro che molte malattie come quelle cardio vascolari discendono dall’inquinamento, bisognerebbe fare molta prevenzione”. Durante la serata si è sottolineato che, anche se è molto grave che si sia deciso senza ascoltare il territorio, il ministero dell’Ambiente non ha ancora emesso un decreto in merito.

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