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15 aprile 2009

2009/04/15 "Arginare i danni provocati dalle diossine"


Tratto da "La voce dell'emergenza"
Montale: «Arginare i danni provocati dalle diossine»

“Le autorità adottino con la massima urgenza i provvedimenti necessari per arginare i danni provocati dagli elevati livelli di diossine riscontrati nelle zone di ricaduta degli inceneritori di Montale (PT) e Baciacavallo (PO)”. E’ quanto chiedono Ornella De Zordo e Gianluca Garetti, medico e candidato per il Consiglio Comunale nelle liste di Per Unaltracittà. Dagli esami eseguiti su latte, uova, carne di manzo, pollo, nelle aree circostanti ai due inceneritori, risulta che i livelli di diossine e PCB dioxin like arrivano fino a oltre dieci volte oltre il limite ammesso. Livelli causati, probabilmente, dall’incidente occorso nell’estate del 2007 all’impianto di Montale (PT), che comportò la sua chiusura temporanea.
“Ci uniamo all’appello dei cittadini della Piana – hanno aggiunto De Zordo e Garetti – che hanno chiesto l’intervento dei ministeri della Salute e dell’Agricoltura della Comunità europea e si sono rivolti alle Procure di Pistoia e di Prato per essere tutelati. E’ assolutamente inconcepibile – spiegano – che le istituzioni locali e nazionali non abbiano emesso alcuna ordinanza di divieto per il consumo dei prodotti inquinati, negando la correlazione con le emissioni dell’inceneritore”. Quello avvenuto nella Piana fra Firenze e Pistoia non è che l’ultimo caso della pericolosità di questi impianti. Un altro esempio balzato in maniera eclatante alle cronache ha riguardato Colleferro (Roma), dove due inceneritori sono stati messi sotto sequestro e tredici persone arrestate per traffico illecito di rifiuti e truffa ai danni dello Stato. Qui si smaltivano illecitamente anche rifiuti pericolosi, con conseguenti e gravi ripercussioni sulle popolazioni locali, provocate dalle emissioni.
“Si ignora completamente il parere contrario agli inceneritori degli Ordini dei Medici e di centinaia di medici italiani ed europei – concludono De Zordo e Garetti – e ci si aggrappa alle dogmatiche prese di posizioni di una piccola parte della comunità scientifica per giustificarne la realizzazione. Esistono sistemi alternativi nel trattamento dei rifiuti, che partono dall’idea di riduzione nella produzione, e basati su sistemi di raccolta porta a porta. Questa strategia – dove applicata – ha già dato risultati eccezionali (in Toscana spicca il caso di Capannori). Purtroppo la politica continua ad ignorare gli interessi dei cittadini mostrandosi ancora una volta acquiescente nei confronti di grandi e piccole lobby.

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