Egregi Sindaci, pur comprendendo che le responsabilità del vostro ufficio vi impegnano in numerose incombenze, vorrei ugualmente richiamare la vostra attenzione sul controllo della qualità dell'aria, tematica che non può essere trascurata o rinviata, a causa della presenza sul territorio di pesanti fattori di inquinamento. Voi stessi avete voluto dare nuovo impulso e una nuova organizzazione all'Osservatorio Ambientale, organo deputato al controllo e alla vigilanza ambientale. Nonostante abbia condiviso sia la nascita di quest'organo, sia la scelta di un controllo condiviso tra i Comuni del comprensorio, ho disapprovato l'organizzazione che avete voluto dargli, paventando che una struttura macchinosa potesse replicare i fallimenti delle precedenti forme di gestione.Nonostante il mio dissenso, non smetto di stimolare la vostra azione, anche per la gravosa responsabilità cui siamo chiamati come amministratori e rappresentanti istituzionali seppur in modo proporzionale alla carica ricoperta. In occasioni precedenti vi ho rammentato l'importanza e la necessità che si ristabilisca, proprio ora che la centrale è in funzione, la possibilità di un controllo autonomo al camino. Come ricorderete, ero riuscito ad ottenere questa vittoria all'atto della delibera che ha originato l'iter autorizzativo, poi riportato nel 1° Accordo sottoscritto da De Sio e Scaroni; nonostante abbia sollecitato la vostra attenzione, acquistando una pagina di giornale (allegata alla presente), purtroppo non ho ancora ottenuto da voi nessun tipo di riscontro. Inoltre, venerdì 29 maggio ho organizzato un importante convegno sull'inquinamento da porto "Aspettando l'elettrificazione: possibili interventi per rendere il porto più ecologico". Nonostante l'importanza dell'argomento, la vostra assenza ed il vostro silenzio si sono fatti notare. Durante il convegno sono state approfondite misure che, se adottate, potrebbero rendere il porto più ecologico, diminuendo la pressione ambientale che lo scalo determina sul territorio. Difatti, l'uso di uno dei sistemi analizzati non determinerebbe nessun costo per le compagnie; anzi, ne deriverebbero un buon guadagno e, contemporaneamente, la riduzione delle emissioni inquinanti. Purtroppo, se pure le istituzioni e l'Osservatorio (che deve promuovere obiettivi di qualità), non si impegnano nel cercare di vincere la diffidenza degli operatori, ottenere l'agognato miglioramento diventa estremamente complicato. Mi auguro, tuttavia, che nonostante questa debacle, presto tornerete ad agire in conformità alle aspettative ed alle preoccupazioni dei cittadini; se oggi torno nuovamente a sollecitarvi è perché la manutenzione delle centraline di rilevamento è a rischio; infatti, il prossimo 30 giugno scadrà il contratto della ditta che la sta curando e nessuno sembra volersene occupare. L'Enel non ha intenzione di interessarsi alla manutenzione, in quanto, in forza dell'Accordo, ha passato la gestione all'Osservatorio; d'altro canto, voi, primi cittadini, sembrate indifferenti al problema, pur essendo responsabili della gestione dell'osservatorio e, in quanto tali, responsabili verso i cittadini. Credo sia superfluo ricordare i decreti VIA e gli accordi che hanno imposto il monitoraggio delle emissioni, stabilendo l'operatività delle centraline. Mi preme sottolineare alcuni aspetti: a) l'eventuale interruzione della manutenzione dovrebbe comportare il fermo dell'esercizio delle centrali; b) la sospensione della manutenzione potrebbe determinare costi elevati per la rimessa in funzione delle centraline; c) il Commissario IURATO, nonostante l'accordo De Sio, riuscì a strappare da Enel, in virtù dell'art. 6 della legge 880 del 18/12/'73, che i costi della manutenzione (che si aggirono intorno di circa 500.000,00 euro) fossero comunque addebitati all'Enel stessa, lasciando il contributo di un milione di euro a disposizione dell'Osservatorio, per coprirne i costi; d) al costo di gestione delle centraline dovrebbero contribuire anche altre realtà produttive, oltre alla stessa Enel. E' singolare che Moscherini, per quest'anno, sia riuscito ad ottenere un contributo di 50.000 euro dall'Italcementi che sta lasciando la nostra città tant'è che non è più in produzione seppure la sua attività si fosse limitata alla macinazione; è altrettanto singolare che l'amministrazione comunale non sia mai riuscita ad ottenere un contributo da parte di Tirreno Power (così come si evince dalla dichiarazione dell'ex Dirigente all'Ambiente del Comune di Civitavecchia, dichiarazione allegata alle mie Osservazioni per il procedimento A.I.A in corso per il 4° gruppo); purtroppo, il contributo non viene nemmeno preteso da chi, come i vari Sindaci, ha precise responsabilità politiche verso i cittadini e verso il territorio. Nella certezza che saprete dare immediata risposta al problema delle manutenzione delle centraline di rilevamento, chiudo, cogliendo l'occasione per augurare buon lavoro e porgere i miei più cordiali saluti. Civitavecchia 14 giugno ‘09 Vittorio PETRELLI Capogruppo consiliare Lista civica AMBIENTE e LAVORO
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