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02 settembre 2009

2009/09/02 CENTRALI A CARBONE:Vado Ligure posizione del MODA......./Civitavecchia: I NO COKE DENUNCIANO ENEL IN PROCURA ...

Il Moda :
"Motivazioni per urgente depotenziamento e metanizzazione della centrale a carbone Tirreno Power di Vado".
Gli Ambientalisti savonesi del MODA,
come d’altra parte già richiesto da Ordine dei Medici di Savona ,ISDE (Medici per l’Ambiente di Savona), WWF
, ecc. chiedono urgentemente il depotenziamento con l’immediata chiusura dei gruppi 3 e 4 a carbone della centrale Tirreno Power di Vado-Quiliano non a norma con le Leggi Europee, essendo gia’ in funzione i gruppi a gas (760 mw) dal marzo 2007, per gravi motivi sanitari, ambientali, energetici, economici e di controlli ambientali del tutto inadeguati.Leggi l'articolo integrale di Virginio Fadda e Agostino Torcello
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Riceviamo copia dell'Ordine Del Giorno presentato dal Consigliere IDV Dott. Marco Caviglione, in merito alla gravissima situazione che potrebbe venirsi a creare con l'ampliamento
della Centrale di Vado Ligure

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Tratto da "Unonotizie "CIVITAVECCHIA (ROMA) / 02-09-2009
CENTRALE A CARBONE, CIVITAVECCHIA: I NO COKE DENUNCIANO ENEL IN PROCURA /e presentano al Ministero le osservazioni

I NO COKE PRESENTANO LE OSSERVAZIONI SUL RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE DI TORREVALDALIGA NORD A CIVITAVECCHIA E DENUNCIANO L’ENEL PER ESERCIZIO IN ASSENZA DI AUTORIZZAZIONE


Il Forum Ambientalista, il Movimento No Coke Alto Lazio e i Consiglieri Comunali Manuedda (Civitavecchia) e Tosoni (Tarquinia) hanno presentato congiuntamente le osservazioni al procedimento di rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale in itinere presso il Ministero dell’Ambiente per la centrale di Torrevaldaliga Nord.

Innanzitutto gli scriventi hanno sottolineato che, ad oggi, l’impianto di Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia è in esercizio nonostante l’Autorizzazione Integrata Ambientale, compresa nel decreto MAP 55/02/2003, sia scaduta dal 25 dicembre 2008, condizione vietata dalla normativa nazionale e comunitaria e motivo per il quale nei giorni scorsi è già stata presentata formale denuncia alla Procura della Repubblica per esercizio in assenza di autorizzazione.

Si è poi rilevata la scorrettezza formale e sostanziale della domanda di rinnovo, in quanto la centrale di Torrevaldaliga nord a Civitavecchia è erroneamente considerata un “impianto esistente” mentre, secondo la normativa vigente, deve essere considerata senza dubbio un “impianto nuovo”.

Abbiamo chiesto, pertanto, al Ministero di azzerare la procedura in corso ed invitare il gestore a riattivarla nelle forme di legge. Pur considerando a tutti gli effetti nulla la domanda di rinnovo, abbiamo comunque ritenuto opportuno esaminare gli elaborati presentati dal gestore. Nelle osservazioni abbiamo evidenziato come l’Enel abbia depositato una documentazione estremamente carente e lacunosa, tale da non consentire al pubblico interessato la possibilità di crearsi un quadro di riferimento ambientale e progettuale che possa definirsi esauriente, giungendo addirittura a secretare parte della documentazione relativa, guarda caso, proprio ai vari flussi emissivi fino ad oggi prodotti.

Analizzando i dati progettuali, salta inoltre all’occhio come l’Ente energetico abbia presentato un bilancio di massa generale NON CONFORME e NETTAMENTE SUPERIORE a quello autorizzato per il medesimo impianto con decreto MAP 55/02/2003,
in particolare per quanto riguarda il carbone (+ 600 t/a),
l’acqua per uso industriale (+ 2.350.000 m3/a),
il calcare (+ 37.500 t/a), l’urea (+6.500 t/a),
il Monossido di carbonio CO (+20 mg/Nm3), leacque reflue (+317.500 t/a), i fanghi (+1.250 t/a) e il gesso ( 62.500 t/a) avvicinandosi pericolosamente ai bilanci di massa previsti nell’iniziale progetto a quattro gruppi giungendo ad annullare quasi totalmente i pur minimi benefici conseguenti la riduzione di taglia imposta dalle istituzioni competenti.

Grave ed offensivo per la popolazione oltre che per il lavoro della commissione IPPC e dello stesso Ministero dell’Ambiente è, inoltre, il fatto che l’Enel, nella domanda di rinnovo, abbia presentato un Piano di monitoraggio e controllo, completamente difforme da quello predisposto dalla Commissione IPPC ed inserito quale parte sostanziale nel recente Decreto di integrazione dell'autorizzazione unica 55/02/2003 del 24-12-2003 prot. DSA-DEC-0000970 del 03/08/2009 emesso a seguito della procedura di riesame.

Particolare menzione merita, in tal senso, la reiterata richiesta di ENEL di avere un valore limite di monossido di carbonio di 150 mg/Nm3 che non solo non è conforme a quanto stabilito nel citato decreto di integrazione, ma, soprattutto, non risulta coerente con i valori limite, stabiliti in 50 mg/Nm3, riferibili alle migliori tecniche disponibili, a cui la centrale di Torrevaldaliga Nord dovrebbe essere vincolata come gli altri impianti europei,
nonché l’incoerenza tra i flussi di massa e le relative concentrazioni di emissioni per sezione; incoerenza che se non sanata renderà estremamente difficile controlli puntuali sul rispetto dei limiti emissivi. Questa e tante altre incoerenze fanno della documentazione presentata da Enel un insieme di atti con gravi discrasie sia rispetto agli atti autorizzatori sino ad ora emessi, sia rispetto alla normativa vigente.

Difformità che abbiamo puntualmente evidenziato e che porteremo all’attenzione delle autorità competenti alle quali ribadiremo che l’esercizio di Torrevaldaliga Nord deve essere inibito fino all’eventuale conseguimento dell’Autorizzazione Integrata Ambientale.

Riteniamo, infatti, inaccettabile che ad un impianto tanto nocivo si possa permettere di esercire la propria attività in deroga alla normativa vigente in materia di prevenzione e controllo integrati dell’inquinamento, come riteniamo altrettanto inaccettabile che non si imponga all’ENEL, come fatto per impianti di altri gestori, di utilizzare carbone a basso contenuto di zolfo, ovvero con un tenore di zolfo non superiore allo 0,3%, come peraltro previsto anche dal Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Lazio, rispetto a quello dichiarato dallo Gestore ed avente un tenore di zolfo dell’ 1%.

Il nostro territorio, per l’enorme pressione ambientale alla quale è sottoposto, ha bisogno di un’attenzione straordinaria e costante, in primis da parte delle istituzioni.


Sulla centrale di Torrevaldaliga Nord, che è destinata a diventare protagonista di quella pressione già oggi quasi insostenibile, le istituzioni, sindaci in testa, hanno pensato, al contrario, di calare un velo pietoso e indecoroso, sottoscrivendo con l’Enel accordi economici milionari che impediscono, necessariamente, ai comuni di vedere e di sentire.

Chi ha una coscienza può sollevare quel velo; chi decide di non farlo se ne assume la responsabilità.

Noi vogliamo continuare a vedere, ad esempio un’autorizzazione scaduta da otto mesi o previsioni di emissioni in atmosfera superiori ai valori autorizzati o consentiti, e a sentire, ad esempio il frastuono insopportabile della centrale.

Le popolazioni non si arrendono: abbiamo costretto L’Enel al rinnovo dell’autorizzazione, la costringeremo, suo malgrado, a rispettare la legge.

Se qualche istituzione territoriale si volesse riappropriare del proprio ruolo, riprendendo a vigilare sul rispetto delle normative nazionali e comunitarie, anziché considerare la vicenda della conversione a carbone di Torrevaldaliga Nord come mera occasione per stringere accordi economici con Enel, ora è un buon momento per farlo.

nocoketarquinia@yahoo.it

noalcarbone@gmail.com

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