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28 febbraio 2010

2010/02/28 Campagna nazionale per la difesa del latte materno/«Così l’inquinamento modifica il genoma»

Pubblichiamo questo accorato appello con richiesta di adesione

Campagna nazionale per la difesa del latte materno

NON AFFIDARE ALLA SORTE IL FUTURO DI TUO FIGLIO

Montale 8 marzo 2010

APPELLO A TUTTE LE DONNE NELLE ISTITUZIONI NAZIONALI ED INTERNAZIONALI:

Parlare del latte materno contaminato da sostanze inquinanti, tossiche e pericolose vuol dire sollevare il velo su una questione che mette in crisi, che fa venire i brividi, che ci fa riflettere sul livello di degenerazione raggiunto.

Oramai l'argomento non può più essere taciuto e prendere coscienza del fatto che l’alimento più prezioso al mondo contenga quantità elevate di sostanze pericolose e cancerogene, specie se proveniente da mamme residenti in territori industrializzati, non può più essere questione di pochi specialisti di settore, ma è ora che anche le persone comuni, soprattutto le donne che allattano, o che sono in procinto di farlo, siano informate e siano messe in grado di opporsi a questa “barbarie di specie”:

ANCHE IL LATTE MATERNO E’ GRAVEMENTE INQUINATO!

L'umanità distrugge la sua stessa discendenza!

Occasioni per parlarne non ne sono mai mancate, ma stavolta la questione è venuta prepotentemente alla ribalta grazie a due mamme, residenti in area di ricaduta dell’inceneritore di Montale (Pt), che si sono volontariamente sottoposte all’analisi del proprio latte.

L’analisi del latte è stata eseguita in un laboratorio accreditato ed i campioni provengono da madri di circa 30 anni, con stili di vita sani ma con storie diverse (al primo parto / più parti e pregressi aborti). I costi degli esami sono stati sostenuti dal Comitato Contro l’inceneritore di Montale, grazie ai contributi dei cittadini desiderosi di conoscere lo stato di salute della popolazione, in particolare dei bambini, che da oltre 30 anni subisce le emissioni dell’inceneritore, che brucia rifiuti urbani, ma non solo.

Le analisi hanno confermato quello che era già stato evidenziato dai campionamenti fatti da ASL e ARPAT sui terreni e sugli alimenti:

pesante contaminazione da diossine e PCB.

Purtroppo, così come niente è stato fatto per impedire la produzione vendita e commercializzazione dei cibi contaminati provenienti dalle zone poste in area di ricaduta dell’impianto (polli pesantemente contaminati da diossina che continuano ad essere mangiati) niente viene fatto neppure per la contaminazione del latte materno.

Eppure che l’inceneritore sia parte in causa della pesante contaminazione ormai è fuori di dubbio! Il profilo di 12 molecole diossino-simili appartenenti ai Policlorobifenili (PCB dioxin-like) riscontrati nei campioni di latte materno è del tutto sovrapponibile al profilo dei PCB emessi dall’impianto ( analisi a camino di ARPA e del gestore) ed a quello dei PCB riscontrati nelle carni di pollo.

Questa è l'ulteriore conferma di come diossine e PCB che escono dai camini degli inceneritori di vecchia e nuova generazione si ritrovano poi nei terreni, nei cibi che mangiamo, nell'acqua e... alla fine della catena, nel latte materno e poi nei nostri bambini.

ALLATTARE I PROPRI FIGLI CON SERENITA’ E’ UN DIRITTO BASILARE:

LE DONNE VOGLIONO TRASMETTERE LA VITA E NON VELENI AI PROPRI FIGLI

Amministratori e ASL, alle preoccupate proteste dei cittadini, hanno risposto che il livello di contaminazione è alto, ma tant’è…. questo succede in tutte le realtà industrializzate!

Abbiamo scoperto che dicono il vero….questa è la pesante realtà che si registra in tutte le aree dove sono in funzione impianti di incenerimento, impianti industriali e quant’altro

Noi, donne che ci firmiamo DONNE PER LA VITA, ci chiediamo e chiediamo a voi:

· E’ questo il progresso?

· I nostri bambini sono sempre più ammalati: allergie, asma, infezioni respiratorie, , ma anche tumori: è questo ciò che vogliamo per loro?

· E’ questo il futuro che stiamo preparando ai nostri figli ?

· Davvero vogliamo una società che non solo brucia risorse, quando potrebbe riutilizzarle, ma che brucia anche la vita?

NOI DICIAMO BASTA!

Noi vogliamo la SALUTE per i nostri figli

Noi non vogliamo avvelenarli già prima di nascere e poi col nostro latte!

Facciamo appello alla vostra ragione, al senso di responsabilità, all’amore, all’affetto che anche voi non potete non nutrire verso le vostre creature, unitevi a noi per fermare questo scempio, siate anche voi Donne per la Vita!

Una firma per la vita:

Donne per la Vita..

Riceviamo dalla Dottoressa Patrizia Gentilini tramite il Dottor FRANCESCHI
Campagna per la difesa del latte materno

Carissime,
vi mando quanto è stato "partorito" per quanto attiene la campagna di sensibilizzazione circa la difesa del latte materno.
Come vedete c'è una lettera su cui raccogliere nel più breve tempo possibile firme di SOLE DONNE e poi il manifesto da far stampare ed affiggere per chi volesse.
Salute permettendo conto di raggiungere domenica/lunedì ad Assisi il mio amico di Trento che sta portando a piedi una lettera a San Francesco, cercherò di unirmi a lui e di INGINOCCHIARMI a nome di tutte voi davanti al Patrono d'Italia chiedendo PERDONO a nome di questo mondo schifoso che è arrivato a farci avvelenare anche i nostri figli.
Sono SICURA che San Francesco e TUTTI I SANTI DEL PARADISO ci daranno la forza per continuare la battaglia e VINCERE LA NOSTRA LOTTA IN DIFESA DELLA VITA!
Trovate entro sabato altre decine di firme, all'inizio metterei le donne di Montale poi tutte le altre, solo nome cognome e città di provenienza, ovviamente inviatemene copia
Un abbraccione

Patrizia Gentilini
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Tratto da Terra«Così l’inquinamento modifica il genoma»
Valerio Ceva Grimaldi
Ernesto Burgio.png
INTERVISTA. Parla Ernesto Burgio,coordinatore nazionale del Comitato scientifico dell’Isde: «L’esposizione continua ad agenti nocivi come metalli pesanti e particolato ultrafine crea le premesse alle mutazioni che daranno origine ai tumori».

Ernesto Burgio, coordinatore del Comitato scientifico di Isde Italia, l’associazione dei medici per l’ambiente affiliataall’International Society of Doctors for the Environment, gira da anni il Paese per illustrare le nuove frontiere del dna, ed in particolare il fondamento scientifico delle modifiche del nostro programma genetico. Secondo molti scienziati sono alcuni fattori esogeni (inquinanti chimici, virus, radiazioni ionizzanti) a determinare una sorta di stress genetico, che nel giro di alcuni anni o decenni si traduce in vere e proprie mutazioni. Piuttosto che spendere ingenti somme nel settore sanitario solo per le cure, i medici e ricercatori dell’Isde indicano dunque da decenni la strada obbligata della prevenzione primaria:meglio evitare di costruire un impianto inquinante e inutile piuttosto che ignorarne le ricadute ambientali ed esser poi costretti a curare chi ne subisce gli effetti nocivi. In altre parole: meglio cominciare a combattere le cause dei tumori invece di puntare esclusivamente su cure costose e troppo spesso tardive.Leggi l'articolo integrale

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