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06 settembre 2011

1)TARANTO:Ancora fumi rossi sulle case dove vivono i nostri bambini 2)Brindisi: la cittadinanza attiva si organizza.

Tratto dal Blog del Comitato per Taranto

Lettera ad Arpa Puglia ed Enti locali

Ancora fumi rossi sulle case dove vivono i nostri bambini

Ci auguriamo che anche gli organi preposti ai "controlli" e alla "tutela della Salute" NON si abituino a tutto ciò e perseguano strade veloci e concrete per porre fine a tali "abusi", perchè Taranto è stanca e i tarantini ancor di più
5 settembre 2011 - Rosella Balestra (Comitato Donne per Taranto)

Sembra che debba diventare un 'abitudine vedere queste "nuvole rosse" schiacciare le nostre teste, la nostra Vita, il nostro mare!

Ma nessuno di noi si ABITUA a questo scempio; anche la gente più "umile" sa molto bene che quelle "nuvole" non sono borotalco e cresce la paura e l'insofferenza... Ci auguriamo che anche gli organi preposti ai "controlli" e alla "tutela della Salute" NON si abituino a tutto ciò e perseguano strade veloci e concrete per porre fine a tali "abusi", perchè Taranto è stanca... i tarantini ancor di più.

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Tratto da Peacelink
Numerose interrogazioni parlamentari mettono in luce la gravità dell’inquinamento a Taranto.

Nel 2001 l'Europa prevedeva di risolvere il problema “DIOSSINA” entro 10 anni.

E’ stato fatto veramente il possibile per proteggere la popolazione dalla miscela di sostanze tossiche, polveri e ritardi che la colpiscono così duramente?
Gli anni sono passati. La popolazione che vive a Taranto non è stata neppure informata dell’emissione nell’aria di quantità imponenti di diossine, più consistenti di quelle disperse dalla nuvola che il 10 luglio del 1976 si sprigionò dall’ICMESA di Seveso, in Lombardia . Non è stata informata e neanche protetta.

RITARDI GRAVISSIMI
Nella sconfinata area industriale di Taranto ci sono 6 importanti impianti (l’acciaieria ILVA, Edison, Enipower, ENI, Sanac, AMIU e Cementir). Si pensava che le istituzioni vigilassero sull’incolumità e sul benessere di quella comunità. Molte istituzioni hanno invece mancato di svolgere il loro importantissimo ruolo (un tempo molto rispettato in questa parte del Meridione)
E’ indubitabile il ritardo con il quale le istituzioni si sono mosse, dopo le associazioni e soltanto dopo alcune inchieste giornalistiche. Ma si può dire che oggi il ritardo sia stato recuperato? La popolazione di quei territori può contare su un’informazione corretta e ritenere di essere (finalmente) protetta?Tutti dovrebbero leggere, ad esempio, l'interessante COMUNICAZIONE del 17 gennaio 2001 della Commissione Europea che descrive i danni procurati dalla diossina: Leggi QUI.

Leggi l'articolo integrale con LE INTERROGAZIONI DEGLI ULTIMI 3 ANNI E LE INCHIESTE GIORNALISTICHE


Leggi su Peacelink
In Italia funziona uno dei due Centri dell’OMS che analizzano in Europa l’impatto dell’inquinamento sulla salute. Ma ci sono cattive notizie …

Entro l’anno il governo vuole chiudere il Centro Europeo per l’Ambiente e la Salute dell’OMS che opera a Roma

.....Per anni nessuno si è veramente occupato di quello che accadeva. E oggi chi ne sente parlare la prima volta quasi diffida, e non vuole farsi impressionare da immagini terribili e dati. Del resto è quello che è successo persino ai cittadini di Taranto, fino a pochi anni fa.

Adesso però ci sono i controlli delle agenzie per l’ambiente regionali (ARPA), e ci sono, sempre più tenaci, la passione e la competenza di persone e associazioni vecchie e nuove impegnate a raccogliere e diffondere informazioni, e a coinvolgere ancora abitanti, amministratori, funzionari locali e i parlamentari più sensibili. Nessuno potrebbe sopportare uno stop o addirittura passi indietro sulla strada del risanamento ambientale e della protezione della salute.

Cenerentola bussa “a palazzo”

Su quasi tutto il nostro territorio, la salute continua ad essere una cenerentola, fuori dalla porta di un mondo luccicante di slogan e immagini che mettono pur sempre al primo posto benessere e forma fisica, ma accanto all’idea di poterli comprare consumando trasmissioni televisive, prodotti dietetici e farmaci ... oppure (peggio di tutto) avvicinandosi al denaro e al potere.

A Taranto però, in poche settimane, più di 7.300 persone hanno aderito all’invito delle “Donne per Taranto” e richiesto alla Regione e agli Enti Locali di realizzare al più presto mappe epidemiologiche aggiornate dei quartieri della città. Chiedono insomma se mai ce ne fosse bisogno in attesa ancora del peggiodi confermare il nesso tra l’intensità degli inquinanti e l’aumento di morti, tumori e leucemie, per togliere ogni residua e già inaccettabile giustificazione ai ritardi che ancora ci sono.

Leggi l'articolo integrale
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Tratto da Noalcarbone Brindisi
Brindisi: la cittadinanza attiva si organizza.

Comunicato stampa

Che bisogna saper cogliere la voglia di cambiamento e definirne l'orizzonte,a partire dalla partecipazione di tutti..
Adesso questa grande riflessione è diventata un fermento eccezionale in occasione della seconda riunione dei Movimenti e delle Associazioni (che si riconoscono nell'idea di Brindisi Bene Comune) svoltasi Mercoledì 31 Agosto. E ha avuto come protagonisti,oltre ai Movimenti e alle Associazioni anche tantissimi cittadini.
E' innegabile che il panorama politico locale attuale assomiglia sempre più ad un teatrino, che se non fosse per la tragicità della realtà sarebbe addirittura comico, in cui l'interesse personale di pochi ha il primato sulle necessità di tutti.
Le numerose emergenze che oggi attanagliano Brindisi necessitano di risposte forti e chiare. Noi crediamo che la confluenza di soggettività e piattaforme plurali,che stiamo costruendo, abbia queste risposte. L'unità di intenti su alcuni argomenti di fondo ( ambiente e salute,lavoro,ciclo dei rifiuti, vivibilità e mobilità...) è il punto di forza. Il confronto con l'intera città per costruire un programma il più condiviso possibile è invece, l'impegno per i prossimi mesi...

Costruiamo insieme il cambiamento.
Il cambiamento non viene da solo,da sola viene la supremazia del potere di chi ce l'ha.

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