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17 novembre 2011

Corte Eu: necessità di rispettare le distanze fra gli stabilimenti in cui sono presenti sostanze pericolose.2)DIFENDERE LA BIOSFERA E SMETTERLA DI PUNIRE GLI INNOCENTI.

TRATTO DA GREENREPORT

Corte Eu ribadisce la necessità di rispettare le distanze fra gli stabilimenti in cui sono presenti sostanze pericolose e gli edifici aperti al pubblico

[ 16 settembre 2011 ]
Le distanze fra gli stabilimenti in cui sono presenti sostanze pericolose e gli edifici aperti al pubblico, devono essere prese in considerazione dagli Stati membri, ma anche dalle autorità nazionali competenti. E devono essere presi in considerazione, non solo sul piano politico, al momento dell'elaborazione dei piani regolatori, ma anche nel corso di ogni procedura che implichi la valutazione di progetti specifici e di decisioni relative al rilascio o al rifiuto di una licenza edilizia individuale.
L'obbligo di tenere conto della necessità, a lungo termine, di mantenere opportune distanze non impone alle autorità nazionali competenti di vietare o di autorizzare l'insediamento di un edificio aperto al pubblico, senza che siano stati adeguatamente valutati i rischi connessi all'insediamento all'interno del perimetro di dette distanze in fase di pianificazione o in fase di decisione individuale.
Lo afferma la Corte di giustizia europea che, dopo l'opinione espressa dall'avvocato generale, si pronuncia sulla questione sollevata dalla Corte amministrativa tedesca.
La questione riguarda la possibile costruzione di un centro per la vendita al pubblico di materiale e di prodotti per il giardinaggio su un lotto di terreno - appartenente nella zona commerciale Nordwest del Comune di Darmstadt (Germania) - a circa 250 metri dal terreno occupato da un impianto di riciclaggio di rottami metallici. L'impianto tratta sostanze chimiche, come il cloro, e rientra nel campo di applicazione della direttiva sul controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose (Seveso II). E' però circondato da vari esercizi commerciali tipo ipermercati, negozi all'ingrosso, officine, e da un albergo ed è in una zona priva di piano regolatore.
Ma la mancanza di un piano regolatore non può esonerare le autorità nazionali (nel caso il Comune di Darmstadt) dall'obbligo di prendere in considerazione, in sede di valutazione delle domande di licenza edilizia, la necessità di mantenere opportune distanze tra gli stabilimenti soggetti alla direttiva Seveso II, da un lato, e le zone adiacenti, dall'altro
 La direttiva, infatti, impone agli Stati membri, in termini inequivocabili, un obbligo di prendere in considerazione il mantenimento di opportune distanze nell'ambito delle rispettive politiche di destinazione o di utilizzazione dei suoli e di altre politiche pertinenti e nelle relative procedure di attuazione.
Tale disposizione lascia nondimeno alle autorità competenti degli Stati membri un margine di discrezionalità per precisare suddette distanze, margine che deve in ogni caso essere sfruttato entro i limiti dell'obbligo.
Se, infatti, alle autorità non incaricate della pianificazione urbanistica fosse consentito eccepire la mancanza di un piano regolatore per sottrarsi al loro obbligo di tener conto della necessità di mantenere opportune distanze, tale obbligo sarebbe facilmente eludibile e verrebbe pregiudicata l'efficacia pratica della direttiva Seveso II. Così sarebbero compromessi gli obiettivi e i principi della politica dell'Unione in materia ambientale tra i quali la tutela della salute e il miglioramento della qualità dell'ambiente e gli obiettivi di prevenire incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose e di limitazione le loro conseguenze per l'uomo e per l'ambiente.
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Riportiamo un articolo  tratto da ComeDonChiciotte consigliandovene la lettura integrale.

DIFENDERE LA BIOSFERA E SMETTERLA DI PUNIRE GLI INNOCENTI
DI SUSAN GEORGE
Counter Currents

Immaginate che il mondo sia governato da cerchi concentrici o da sfere di potere, dove la più potente è quella esterna. Oggi il cerchio interno è la trascurata biosfera. Dobbiamo ribaltare questo paradigma. La biosfera deve venire per prima.
Siamo nel mezzo di una grave crisi di disuguaglianza. La ricchezza in Europa e specialmente negli Stati Uniti non è stata così mal distribuita dagli anni '20 o '30. Gli "indignados" hanno assolutamente ragione a identificarsi come il "99%": loro hanno compreso che l'1% ha aumentato enormemente la propria ricchezza, mentre tutti gli altri la stanno perdendo.

Dal mio punto di vista, la crisi più seria è quella di cui se ne parla di meno: il riscaldamento globale e il cambiamento climatico. La crisi climatica avrà i suoi peggiori effetti sulla civiltà e farà apparire le nostre preoccupazioni finanziarie banali al confronto.
Fatemi spiegare con un'immagine. Immaginate che il mondo sia governato da cerchi concentrici o sfere di potere,dove la più potente è quella esterna. Oggi, il cerchio con più potere, quello con la maggiore influenza sulla nostra vita, è la finanza. La finanza globale sta letteralmente governando il mondo: guardate quanti soldi hanno ricevuto le banche dai governi, vale a dire dai contribuenti, voi ed io.
Un recente rapporto della Federal Reserve ha calcolato l'importo che la stessa Fed ha speso per salvare le banche: 16 trilioni di dollari. Questo escludendo quello che britannici, tedeschi, Francesi, italiani e gli altri hanno speso per le loro banche. Non ho a disposizione i dati completi. Immaginate che ogni dollaro speso dalla Fed per salvare le banche sia un secondo sul vostro orologio, 16000 miliardi di secondi sono più di 500.000 anni.
Le banche hanno speso somme enormi in attività di lobby, per fare in modo che i governanti eliminassero le restrizioni alle loro attività. Questa deregolamentazione ha dato un grande contributo alla crisi, le banche si sono prese grandi rischi con i nostri soldi. Dal loro punto di vista non c'è stato nulla di sbagliato: erano "troppo grandi per fallire" e sapevano che i governi sarebbero dovuti intervenire per salvarle in caso di collasso. Hanno anche concesso prestiti enormi, spesso prendendosi rischi di anche 30/40 dollari su ogni dollaro realmente in loro possesso. Ma sono state salvate senza condizioni. Non hanno dovuto fare nessun cambiamento e continuano a essere troppo grandi per fallire.
Quindi la finanza è senza dubbio il nostro cerchio più potente, quello più esterno. Il cerchio del potere successivo è l'economia reale dove sono le persone vere a investire, produrre, distribuire e consumare. Negli Stati Uniti l’economia reale riceve solo il 20% degli investimenti a disposizione - il resto va direttamente nel settore finanziario.
Oggi non serve l'economia reale per fare soldi. Infatti, negli ultimi venti anni si sono potuti fare molti più soldi scommettendo direttamente sui prodotti finanziari e rivendendo lo stesso prodotto più e più volte.

Il terzo cerchio del potere è la società, compresi i governanti che obbediscono agli ordini della finanza e dell'economia. I governanti obbediscono a queste regole, invece di farsi obbedire dalla finanza e dall'economia così da trarne vantaggi per la gente.
I sistemi previdenziali come la società, si trovano ovunque sotto attacco, anche in Europa, che si suppone sia il continente più ricco. I governi si sono indebitati sempre più negli ultimi tre o quattro anni, in gran parte perché tutti i loro fondi sono stati spesi per il salvataggio delle banche. Ora ci si aspetta che le persone paghino ancora una volta; la gente ha già pagato per salvare le banche e ora deve pagare ancora perché il debito del governo è troppo alto.
L' ultimo cerchio è l'ambiente, la biosfera. È molto piccolo rispetto agli alti tre e molti governanti vedono il suo mantenimento come una specie di lusso che non possono permettersi. Questo è poco lungimirante e tragico.
Non vi sorprendete quando vi dico che la soluzione a tutti i nostri problemi è facile da dire, ma estremamente difficile da realizzare.
È la prima volta nella storia dell'uomo che le persone sono chiamate a realizzare un cambiamento così fondamentale. Dobbiamo invertire l'ordine dei questi cerchi appena descritti.
La Biosfera deve venire per prima e deve essere il cerchio più potente, perché è il cerchio più potente. Non possiamo combattere le leggi della fisica e della chimica e, se ci provassimo, di sicuro perderemmo. 
Non ho mai parlato di “salvare il pianeta” perché si prenderà cura da solo di sé stesso, com'è stato per quattro miliardi e mezzo di anni. 
La questione non è se il pianeta sopravviverà, ma se sopravviveranno gli umani come specie.  
La conferenza sul clima a Durban alla fine del mese prossimo sembra sarà un altro fallimento colossale, come lo sono state quelle di Copenaghen o Cancun.
Presto sarà troppo tardi, a meno che non lo sia già. Scienziati assolutamente seri stanno indicando che le temperature potrebbero incrementare di 4 o 5 gradi Celsius e che questo decimerebbe letteralmente la popolazione umana. Decimare” significa divedere per dieci, e il 10% è quanto ne rimarrebbe. Non sappiamo sotto quali condizioni ci troveremmo: probabilmente non in una condizione pacifica.
Il secondo cerchio sarebbe la società, una società organizzata democraticamente dove i governanti dovrebbero essere valutati dal proprio popolo e dove la gente dovrebbe essere il fondamento di ogni autorità. La vera democrazia non è possibile fin quando i governi governano per conto del sistema finanziario.
Il seguente, il terzo cerchio dovrebbe essere l'economia reale con forti investimenti nel lavoro, nell'educazione, nella salute con una larga spesa pubblica, una distribuzione del reddito e una tassazione molto più equa....
Alla fine ci sarebbe la finanza, il più piccolo e debole dei quattro cerchi, semplicemente uno strumento, uno fra tanti, al servizio dell'economia reale, della società e della biosfera..........


  Non dimenticate che le banche sono nostre, proprio letteralmente. Come contribuenti, le abbiamo pagate con i nostri soldi e non esisterebbero più se non l'avessimo fatto. Non abbiate paura di dirlo! Altrimenti, continueremo a vivere una crisi morale proprio come viviamo una crisi finanziaria, sociale ed ecologica.  

Fino ad ora abbiamo premiato i colpevoli e punito gli innocenti. È l'ora di cambiare le cose.

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Fonte: Defend The Biosphere And Stop Punishing The Innocent

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