Tratto da Peacelink
Comunicato stampa
Insieme per un lieto fine
Siamo tutti vittime dello stesso enorme gioco di potere che si perpetra da decenni, non abbiamo alternative, lavoriamo ai fatti
Sono tempi duri. La paura di perdere il lavoro, che da’ da mangiare a noi e ai nostri figli, ci insegue come un'ombra onnipresente, uno spettro che tutti temono. Noi in questo periodo, che di lavoro facciamo gli allevatori da ben tre generazioni, più di chiunque altro comprendiamo ciò di cui si sta parlando.
Noi, che dal 10 Dicembre del 2008 viviamo quotidianamente a contatto
col fantasma della nostra azienda vuota. Col fantasma del nostro futuro.
Noi, che viviamo un terribile conflitto fra gioia e dolore. Certo,
gioiamo perché dopo quasi cinque anni qualcuno ci sta dicendo che forse
riceveremo giustizia per il danno subito. Ma questo sentimento ci
accompagna solo per un attimo perché non si può essere felici nell’avere
la certezza che questa è una terra senza futuro. Dunque dov’è il lieto
fine? Per noi, danneggiati da chi ha inquinato e da chi avrebbe dovuto
tutelarci e non l’ha fatto.Per gli operai,che giustamente reclamano attenzione e soluzioni concrete. Per i bambini, figli nostri e loro che qui vivono, crescono e non si sa incontro a cosa vanno. E soprattutto, chi dovrà essere l’artefice del nostro lieto fine?
E’ inutile continuare a schierarsi gli uni contro gli altri.
Nessuno possiede l'esclusiva della lotta per la difesa dell’ambiente in cui tutti viviamo e della salute, così come nessuno la possiede di quella contro la disoccupazione. Stiamo parlando di diritti inviolabili che appartengono a tutti noi. Dunque siamo tutti vittime dello stesso enorme gioco di potere che si perpetra da decenni, per la verità anche grazie alla nostra facile accondiscendenza.
E‘ vero, sono tempi duri. Ma sono anche tempi di risveglio della coscienza civile.
La magistratura lavora e, tanto più dopo una data importante come quella del 30 Marzo, serenamente deve continuare a farlo perché è suo compito indagare e portare alla luce la verità. Noi, tutti, dobbiamo lavorare alle soluzioni. Dobbiamo creare le condizioni per sperare ancora.
Recriminare contro chi non ha fatto quando e quanto doveva, ormai non ha più senso.
Tutti loro prima o poi dovranno rendere conto alla propria coscienza, alla giustizia terrena e non solo. Tutti sappiamo come stanno le cose e allora basta parole, cominciamo a lavorare ai fatti. Il problema c’è ed è toccato a noi. Riteniamo che chi ha il problema è la soluzione, non abbiamo quindi altra alternativa se non quella di affrontarlo, non raggirarlo, non evitarlo, bensì cercare di risolverlo.
Per avere finalmente il nostro lieto fine...
4 aprile 2012 - Famiglia Fornaro (Allevatori danneggiati dall'inquinamento.)
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