Tratto da Il Cambiamento
Due video tradiscono l'Ilva,
ancora 'inquinata' l'immagine dell'azienda
Nell'arco di pochi giorni è andata a rotoli la strategia dell'Ilva di Taranto, che stava investendo molto per migliorare la propria immagine aziendale. Quel mondo perfetto descritto dagli spot si è di nuovo incrinato dopo che due video sono stati diffusi da un ambientalista tarantino, Fabio Matacchiera, del Fondo Antidiossina Taranto Onlus, che ha testimoniato come l'industria continui ad inquinare il mare circostante.
di Andrea Degl'Innocenti - 28 Giugno 2012
I guanti dell'ambientalista che ha girato i video rimangono visibilmente ricoperti da uno strato nero ed oleoso
È
bastato un video di pochi minuti per buttare all'aria tutte le
strategie di marketing dell'Ilva di Taranto, la più grande acciaieria
d'Europa da anni ritenuta responsabile di malattie e inquinamento.
Eppure ci avevano provato a ripulirsi immagine e coscienza con
dispendiose operazioni pubblicitarie. Da qualche tempo era infatti in
corso una promozione dello stabilimento nei confronti della città:
veniva edita una nuova rivista, erano trasmessi spot al cinema,
finanziate campagne pubblicitarie.. .
“Ilva, c'è un
mondo dentro”, era lo slogan affisso alle pareti delle officine. Peccato
che questo mondo descritto così minuziosamente, così perfetto, non
esistesse. Già le sue deboli giunture avevano iniziato a scricchiolare a
metà giugno, quando il giudice per l'udienza preliminare Giuseppe
Tommasino aveva confermato il rinvio a giudizio per Emilio Riva,
massimo rappresentante dell'azienda, ed altri 28 dirigenti in seguito
alla morte di 15 operai deceduti fra il 2004 e il 2010 per malattia
professionale. L'accusa ipotizzata dal gup sarebbe di disastro colposo e
omissione dolosa di cautele sul luogo di lavoro.
Ma il
crollo definitivo è avvenuto pochi giorni fa, con la pubblicazione di
due video, entrambi opera dell'ambientalista tarantino Fabio
Matacchiera, del Fondo Antidiossina Taranto Onlus.
Il primo girato il 6 giugno ma diffuso solo attorno al 20, mostra delle chiazze di sostanze oleose nel mare di fronte agli sbocchi delle acque di raffreddamento dei canali 1 e 2 dell'Ilva.
Il primo girato il 6 giugno ma diffuso solo attorno al 20, mostra delle chiazze di sostanze oleose nel mare di fronte agli sbocchi delle acque di raffreddamento dei canali 1 e 2 dell'Ilva.
Il
secondo, diffuso il 26 giugno, è ancor più agghiacciante. Mostra
Matacchiera mentre preleva dei campioni di sedimento dai fondali marini
sempre in corrispondenza degli scarichi dell'industria. Come si vede dal
video la sabbia, al pari dell'acqua, è completamente nera e bituminosa e lascia sui guanti dell'attivista uno strato oleoso e appiccicoso che non va via.
I due video, già all'attenzione della procura, sono stati accompagnati da un esposto indirizzato ai magistrati,
con tanto di filmati e fotografie, in cui si denunciano gli episodi di
inquinamento ambientale che spesso si verificano in corrispondenza degli
scarichi dell'azienda, nei pressi della rada del mar Grande.
...........
Intanto
i video girati dall'ambientalista hanno già fatto il giro della rete.
Sembra dunque destinata a naufragare la strategia dell'Ilva che mirava a
cancellare dalla propria immagine aziendale le macchie di danni alla
salute e all'ambiente. D'altronde si sa, le macchie di petrolio sono fra le più difficili da mandare via. leggi tutto su
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