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19 luglio 2012

Il DIRITTO ALLA SALUTE

Tratto da Noalcabone Brindisi 

Lettera aperta :Il DIRITTO ALLA SALUTE

.........Il DIRITTO ALLA SALUTE e alla vita, caro Nicky, viene prima di qualunque altro, ed é, a detta di quel noioso ma ancora vivo e vegeto libriccino chiamato Costituzione Italiana, a differenza di tutti gli altri, un diritto non negoziabile, il che vuol dire che non lo si misura in decimi o percentuali o nanogrammo più, nanogrammo meno. 
Il 10% di morti di cancro in meno su quindici anni di presunte riduzioni delle emissioni? Wow, che risultato.
E poi.  I 300 milioni delle bonifiche.
Il busillis se li paghi l'Ilva o lo Stato in questo momento lo lascerei da parte.
I 300 roboanti milioni di euro gettati nell'oceano del disastro ambientale di Taranto sono quanto di più assurdo si possa concepire in tema di stanziamenti.
E' stato scientificamente provato che i 1600 km quadri di terreno contaminato intorno all'Ilva, le falde avvelenate per decine di metri in un raggio vastissimo, il Mar Piccolo e parte del Mar Grande ridotti ad un inferno di piombo, arsenico, mercurio, PCB, IPA, Idrocarburi totali, Cadmio, Cromo, Nichel avrebbero bisogno di trent'anni di bonifiche dopo la chiusura degli impianti inquinanti , per giungere ad un qualsivoglia risultato accettabile di risanamento del territorio.
Perché a Genova e a Porto Marghera questo si realizza e a Taranto no?
La risposta é solo una : perché il contributo dell'Ilva di Taranto al PIL nazionale é di dieci volte più grande.
L'orrore di questa verità é tale che potrei anche non continuare.
Ma c'é dell'altro.

Hai parlato di svolta epocale, di una nuova ‘filosofia dell’ambiente’ che dovrebbe cambiare il corso della Storia. Ma rispetto a quale secolo? Rispetto ai morti di silicosi nelle miniere di zolfo della Sicilia dell’800 o alle morti di consunzione nelle officine della Prima Rivoluzione Industriale?
Le rilevazioni della Maxi-perizia della Magistratura hanno rilevato, per il 2012, oltre 4mila tonnellate di polveri ,11mila tonnellate di OSSIDO DI AZOTO, 11mila e 300 tonnellate di ANIDRIDE SOLFOROSA, 1 tonnellata e 300 chili di BENZENE, 338,5 chili di IPA, 52,5 grammi di BENZOAPIRENE, 14,9 grammi di DIOSSINE e policlorodibenzofurani (PCDD/F).
L’inferno. 
Dopo che le tue miracolose leggi anti-diossina e anti-benzoapirene avrebbero dovuto compiere metà del miracolo. (L’altro l’hai promesso oggi)
La città,che perde quotidianamente abitanti che cercano salute e fortuna altrove, non conta più i suoi morti di cancro, mesotelioma, leucemie, linfomi, tanto per non ricordare il raddoppio delle leucemie e dei tumori solidi infantili. Più picchi di malattie autoimmuni, PBCO, di demenze e SLA.
I  ginecologi raccomandano alle donne incinte di portare avanti la gravidanza fuori dalla città, il latte materno, proprio come i mitili e le bestie abbattute, risulta da tempo risulta inquinato di PCB.
Il danno genotossico della popolazione residente ampiamente accertato.
Decine di studi medici,nazionali e internazionali ( siamo in molti ad averne i dossier) avevano da tempo lanciato l’allarme, e le PERIZIE della magistratura lo hanno confermato.
E la legge regionale che la tua Giunta ha approvato oggi all’unanimità NEGA ancora alla popolazione attuale e futura di Taranto il DIRITTO  ALLA SALUTE.
Per il diritto al lavoro,assillo che tanto ti tormenta, fino a negare quello precedente, avresti potuto invocare lo strumento della legge speciale, per non parlare dell’enorme potenziale di un programma di riconversione in direzione ecocompatibile, che avrebbe dato lavoro,com’è stato ampiamente dimostrato (vedi programma Bonelli) a tre generazioni di Tarantini.
Non è il diritto al lavoro di quei 5000 tarantini impiegati nell’area a caldo, che è stato salvaguardato oggi, (in cambio della loro stessa salute e sopravvivenza,oltre che di altri 200.000 abitanti), ma la sopravvivenza di quella percentuale più su accennata, del PIL nazionale.
Tutto questo è molto,molto grave.
Mi dispiace,Nichi. Avrei preferito non dover doverti scrivere questa lettera.........

                                        
Loredana Ciaccia .Leggi la lettera integrale

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