Tratto da WWF
Dal Ministero dell'Ambiente "OK all'AIA PROVVISORIA" per la centrale di Vado Ligure (SV)
La centrale a carbone Tirreno Power di Vado Ligure ha ottenuto
l'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) "provvisoria" dal Ministero
dell'Ambiente per i 2 gruppi a carbone attualmente operativi. Hanno
votato a favore il Ministero dell'Ambiente, della Salute, dello Sviluppo
Economico e dell'Interno, la Regione Liguria, la Provincia di Savona e
l'ISPRA, contrari i comuni di Vado Ligure e Quiliano.
L'Autorizzazione concessa varrà fin quando non verrà completato un terzo
gruppo a carbone da 460 MW (in attesa di autorizzazione) che dovrebbe,
forse, sostituire uno dei due gruppi attualmente in funzione.
Questa autorizzazione temporanea di fatto permette a Tirreno Power, a fronte di alcuni presunti miglioramenti tecnologici, di continuare a bruciare carbone nei due gruppi attualmente presenti che risalgono agli anni '70 in una zona densamente popolata, continuando così a mettere in pericolo la salute dei cittadini che vivono in questo tratto di Liguria, un'area con un incidenza di patologie tumorali ben al di sopra della media nazionale.
Singolare il fatto che proprio la stessa Tirreno Power aveva affermato in passato come questi vecchi gruppi a carbone non permettessero ulteriori miglioramenti tecnologici, un parere ribadito a chiare lettere dalla Commissione VIA-VAS.
L'AIA concessa dovrebbe (teoricamente) rafforzare i controlli sugli inquinanti emessi dalla centrale, visto che prevede l'istituzione entro la fine del 2012 di un Osservatorio Salute Ambiente che avrà il compito di controllare tutte le emissioni e di eseguire una VIS (Valutazione di Incidenza Sanitaria) per definire scientificamente se e quanto l'attività della centrale influisca sulla salute degli abitanti della zona.
Gli effetti della centrale però sembrano già chiari, e non certo positivi come una serie di evidenze scientifiche dimostrano e come testimonia anche un documento ufficiale dell'Ordine dei Medici di Savona in un cui si legge: "nelle aree interessate dalle ricadute delle emissioni della centrale si osservano elevati tassi standardizzati di mortalità, rispetto alla media regionale e nazionale sia per tutte le cause, che per malattie neoplastiche, cardio e cerebrovascolari" e ancora a proposito dei gruppi 3 e 4 a carbone "minaccia reale e consistente per la salute e per la vita dei cittadini della provincia di Savona".
Peraltro questa autorizzazione arriva nello stesso giorno in cui Greenpeace ha diffuso dati allarmanti relativi all'inquinamento del mare di Vado Ligure. Studi effettuati sul pescato effettuato qualche settimana fa hanno mostrato concentrazioni allarmanti di mercurio, arsenico e piombo, inquinanti che potrebbero derivare dalla centrale a carbone.
Del resto, una sterminata letteratura scientifica già conferma come dalle centrali a carbone derivino rischi gravissimi non solo per il clima e l'ambiente, ma anche per la salute. Siamo convinti che questo nuovo Osservatorio, se si muoverà in modo autonomo e in maniera scientificamente corretta, non potrà che confermare quanto già è ampiamente noto, ossia la nocività di un impianto a carbone che da decenni sta mettendo a repentaglio la salute dei cittadini di Vado Ligure e dintorni e che, anche solo per tali motivi, andrebbe immediatamente chiuso, accantonando al contempo qualsiasi progetto di ampliamento.
18.9.2012
Questa autorizzazione temporanea di fatto permette a Tirreno Power, a fronte di alcuni presunti miglioramenti tecnologici, di continuare a bruciare carbone nei due gruppi attualmente presenti che risalgono agli anni '70 in una zona densamente popolata, continuando così a mettere in pericolo la salute dei cittadini che vivono in questo tratto di Liguria, un'area con un incidenza di patologie tumorali ben al di sopra della media nazionale.
Singolare il fatto che proprio la stessa Tirreno Power aveva affermato in passato come questi vecchi gruppi a carbone non permettessero ulteriori miglioramenti tecnologici, un parere ribadito a chiare lettere dalla Commissione VIA-VAS.
L'AIA concessa dovrebbe (teoricamente) rafforzare i controlli sugli inquinanti emessi dalla centrale, visto che prevede l'istituzione entro la fine del 2012 di un Osservatorio Salute Ambiente che avrà il compito di controllare tutte le emissioni e di eseguire una VIS (Valutazione di Incidenza Sanitaria) per definire scientificamente se e quanto l'attività della centrale influisca sulla salute degli abitanti della zona.
Gli effetti della centrale però sembrano già chiari, e non certo positivi come una serie di evidenze scientifiche dimostrano e come testimonia anche un documento ufficiale dell'Ordine dei Medici di Savona in un cui si legge: "nelle aree interessate dalle ricadute delle emissioni della centrale si osservano elevati tassi standardizzati di mortalità, rispetto alla media regionale e nazionale sia per tutte le cause, che per malattie neoplastiche, cardio e cerebrovascolari" e ancora a proposito dei gruppi 3 e 4 a carbone "minaccia reale e consistente per la salute e per la vita dei cittadini della provincia di Savona".
Peraltro questa autorizzazione arriva nello stesso giorno in cui Greenpeace ha diffuso dati allarmanti relativi all'inquinamento del mare di Vado Ligure. Studi effettuati sul pescato effettuato qualche settimana fa hanno mostrato concentrazioni allarmanti di mercurio, arsenico e piombo, inquinanti che potrebbero derivare dalla centrale a carbone.
Del resto, una sterminata letteratura scientifica già conferma come dalle centrali a carbone derivino rischi gravissimi non solo per il clima e l'ambiente, ma anche per la salute. Siamo convinti che questo nuovo Osservatorio, se si muoverà in modo autonomo e in maniera scientificamente corretta, non potrà che confermare quanto già è ampiamente noto, ossia la nocività di un impianto a carbone che da decenni sta mettendo a repentaglio la salute dei cittadini di Vado Ligure e dintorni e che, anche solo per tali motivi, andrebbe immediatamente chiuso, accantonando al contempo qualsiasi progetto di ampliamento.
18.9.2012
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