Tratto a Zeroemission
Unep: tagli a emissioni CO2 insufficienti
Venerdì, 23 Novembre 2012
Da un rapporto dell’agenzia Onu per
l’ambiente, i tagli alle emissioni di CO2 che i vari Paesi stanno
attuando sono insufficienti per rallentare gli effetti dei cambiamenti
climatici. “Se non si prenderanno misure ulteriori avremo 58 miliardi di
tonnellate di gas serra entro il 2020”
Saranno 58 i miliardi di tonnellate di gas serra che
graveranno nell’atmosfera entro il 2020, ossia 14 in più rispetto al livello
necessario per limitare il riscaldamento a 2 °C.
A prevederlo è il recente
report dell’Unep, l’agenzia Onu per l’ambiente, pubblicato in vista della
grande conferenza sul tema che inizierà a Doha il 26 novembre.
L’agenzia segnala questo pericolo avvertendo che i tagli alle emissioni di CO2 che i vari paesi stanno attuando sono insufficienti per rallentare gli effetti dei cambiamenti climatici. Secondo l’Unep il gap fra quello che si dovrebbe fare e i risultati reali si sta ampliando. Avverte inoltre il rapporto che dal 2000 le emissioni sono aumentate del 20% invece di ridursi del 14 come era necessario. Come ha illustrato Achim Steiner, direttore esecutivo dell’Unep “Siamo ancora in tempo a richiudere il gap.
L’agenzia segnala questo pericolo avvertendo che i tagli alle emissioni di CO2 che i vari paesi stanno attuando sono insufficienti per rallentare gli effetti dei cambiamenti climatici. Secondo l’Unep il gap fra quello che si dovrebbe fare e i risultati reali si sta ampliando. Avverte inoltre il rapporto che dal 2000 le emissioni sono aumentate del 20% invece di ridursi del 14 come era necessario. Come ha illustrato Achim Steiner, direttore esecutivo dell’Unep “Siamo ancora in tempo a richiudere il gap.
Ci sono molte
azioni che possono essere messe in campo. Ma la verità è che la transizione a
un’economia a basso carbonio sta avvenendo troppo lentamente”.
Proprio ieri il Wwf aveva segnalato che in materia, i governi sono “troppo lenti per rispondere in modo concreto ai cambiamenti del clima”, sostenendo proprio questa considerazione con i dati Unep. (a.b.)
Proprio ieri il Wwf aveva segnalato che in materia, i governi sono “troppo lenti per rispondere in modo concreto ai cambiamenti del clima”, sostenendo proprio questa considerazione con i dati Unep. (a.b.)
Anche perchè con le nuove centrali a carbone previste si amplierà sempre di più il gap fra quello che si dovrebbe fare e i risultati reali.
Al di là delle parole mancano infatti fatti concreti che vadano realmente nella direzione di un’economia a basso carbonio.
Come al solito l' Italia è in buona compagnia
tra i meno lungimiranti......
Centrali a carbone ne nasceranno 1200 in 59 paesi
Energia: in progetto 1199 centrali a carbone nel mondo
L’analisi rileva che sono ben 483 aziende elettriche stanno progettando nuove centrali a carbone in 59 paesi nel mondo. Di queste ci sono le cosiddette ”big five” cinesi (Datang, Huaneng, Guodian, Huadian, and China Power Investment) che rappresentano lo spicchio maggiore, seguiti poi dall’India.
Anche le stime dell’International Energy Agency (IEA)non sono rassicuranti
Infatti il consumo mondiale di carbone ha raggiunto 7.238 milioni di tonnellate nel 2010; la Cina ha contribuito per il 46% del consumo, seguita dagli Stati Uniti con il 13%, e l’India con il 9%.
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