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26 gennaio 2013

DEMENZE,TRA GLI IMPUTATI C'E' L' ARIA INQUINATA

Riceviamo dal Presidente di Isde Italia Dottor Roberto  Romizi e pubblichiamo  uno stralcio della pagina de  IL GIORNO, IL RESTO DEL CARLINO, LA NAZIONE sulla quale è stata pubblicata   l' interessantissima intervista ad ERNESTO BURGIO  sull'epigenetica.

 La riportiamo integralmente,speriamo che la leggano molti politici e pubblici amministratori.
SARANNO PURE GENITORI  O NONNI !!!!
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OBESITÀ, diabete di tipo 2, autismo, malattie
neurodegenerative come l’Alzheimer, problemi
cardiovascolari.
Sono le pandemie del ventunesimo
secolo: tutte patologie in preoccupante aumento. Ma come mai? Possiamo individuarne i colpevoli?
C’è chi sostiene di sì.C’è chi, come il pediatra Ernesto Burgio, esperto di modelli molecolari e ricercatore nell’ambito dell’ambiente-salute, punta l’indice contro le sostanze tossiche prodotte dall’uomo.
 

«Da circa 15 anni — spiega il dottor Burgio,presidente del comitato scientifico ISDE (International Society of Doctors for the Enviroment)stiamo studiando le conseguenze delle trasformazioni della composizione dell’aria che respiriamo, dell’acqua che beviamo e dei cibi sui tessuti dell’uomo, ma soprattutto sulle cellule e sul Dna dell’embrione, del feto e dei bambini in via di sviluppo. 
Il periodo della formazione dei vari organi del nascituro è in assoluto il momento più delicato. Gli inquinanti, infatti, e in particolare gli interferenti endocrini (agenti chimici in grado di interferire con lo sviluppo fetale), possono essere responsabili di malattie come obesità, diabete, patologie del neurosviluppo, anomalie cardiovascolari e tumori, che possono manifestarsi anche a distanza di parecchi anni dalla nascita»

Come mai?«Perchè queste sostanze possono alterare la programmazione genetica delle cellule e dei tessutiche si stanno formando. Siamo nel campo dell’epigenetica
Sappiamo, per esempio, che alcuni
plastificanti (bisfenolo A), le diossine e i
metalli pesanti possono agire ‘cambiando la programmazione’ delle cellule.
E tutto ciò, molto probabilmente, alimenta le moderne pandemie».
Come agisce questo ‘cambio di programmazione’ cellulare?
 

«Sappiamo tutti che il Dna trasmette le informazioni ereditarie necessarie alla vita di un individuo.
Ma il Dna è un programma di base che deve essere marcato e rimodulato durante i nove mesi della vita embrionale-fetale. Per questo quei mesi sono così importanti. Potremmo
paragonare il Dna all’hardware dell’individuo, il cui software è dato dalle marcature epigenetiche che si vanno formando in ciascuno di noi in quel periodo.

Se le informazioni non sonocorrette, cioè se si verificano interferenze negative da parte di molecole inquinanti, le marcature possono diventare patologiche. E questo può accadere anche dopo la nascita. Pensate, per esempio, che il neurosviluppo del cervello continua nei primi due anni di vita del bambino».
Lo stress materno può influire?
«Certamente. Lo stress è la seconda fonte di interferenze
negative per il corretto sviluppo del nascituro. Ha, infatti, un effetto decisivo sulla programmazione delle cellule del sistema nervoso centrale, in particolare, della parte frontale
del cervello e dell’ippocampo, centro deputato alla memoria. Studi americani hanno correlato queste influenze negative con stati depressivi,di schizofrenia e addirittura con i suicidi in età adulta».
Ma allora, quali sono i consigli che si possono dare?
«Massima attenzione nell’allontanare le fonti di inquinamento e di stress dalla futura mamma, durante la prima infanzia del bimbo e nell’adolescenza.  

Per esempio, una donna incinta non dovrebbe mai camminare nel traffico cittadino dove si respirano benzene, particolato ultrafine e metalli pesanti, né dovrebbe mangiare tonno in scatola, poiché è noto che nei pesci di grossa taglia si accumula mercurio. E così via. A ben consigliare il cittadino dovrebbero essere soprattutto il ginecologo e il pediatra poiché la prevenzione primaria è certamente la prima arma che ci permette di contrastare lo sviluppo di queste nuove pandemie».

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