Tratto da La Repubblica
L’infarto del clima
Antonio CianciulloNon sappiamo con matematica certezza che temperatura ci sarà sul pianeta tra 50 anni. Questo è un fatto. Come è un fatto che se un fumatore accanito sopravvive a un infarto e decide di raddoppiare la dose di sigarette quotidiane nessuno può dirgli con matematica certezza quando gli verrà il prossimo.
Ma nessuno consiglia a un infartuato di aumentare la dose di nicotina, mentre tutti noi collettivamente continuiamo ad aumentare il rischio climatico facendo crescere le emissioni serra.
Sembrerebbe dunque conveniente concentrare l’attenzione sull’indiscutibile dato della crescita della concentrazione di CO2 che a maggio arriverà a 400 parti per milione,
un livello raggiunto l’ultima volta in un’epoca in cui l’homo sapiens (che deve ancora conquistarsi definitivamente l’aggettivo che si è auto assegnato) non esisteva e i mari erano più alti di oltre 30 metri..
O forse c’è qualcuno a cui non convengono le scelte necessarie a garantire la sicurezza della collettività, così come c’era qualcuno a cui non convenivano le campagne di divulgazione dei rischi del fumo?
Immagine tratta da facebook del Medico ISDE Dot. G Ghirga |
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