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29 agosto 2013

PROMEMORIA PER I PUBBLICI AMMINISTRATORI: Inquinamento atmosferico, una priorità di sanità pubblica

Tratto da notizie tiscali.it

Inquinamento atmosferico, una priorità di sanità pubblica.....

di Brigida Stagno


Oltre al fumo di sigaretta c'è un altro killer per il tumore del polmone, prima causa di morte nei Paesi industrializzati. Il sospetto c'era, ma servivano altre prove. Ora uno studio di enormi dimensioni conferma ancora una volta il legame tra questa neoplasia e l'inquinamento atmosferico, con l'evidenza che le polveri sottili tossiche nell'aria delle città aumenta di molto il rischio di cancro polmonare, in particolare l'adenocarcinoma, forma che colpisce anche i non fumatori. I risultati della ricerca condotta su 300 mila persone tra i 43 e i 73 anni di 9 paesi europei, seguite in 36 Centri per tredici anni, sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Lancet Oncology


E' il primo lavoro su questo argomento ad aver coinvolto un numero così elevato di persone, in un'area geografica tanto estesa e con un metodo per la misurazione dell'inquinamento davvero rigoroso e preciso.

 L'Italia è risultata tra i paesi più inquinati e ha partecipato con un gruppo di ricerca dell'Istituto Nazionale dei tumori di Milano, guidato da Vittorio Krogh, monitorando la situazione di Torino, Varese e Roma.

Ad essere incriminato è soprattutto l'inquinamento da polveri sottili tossiche presenti nell'aria (particolato Pm 10 e Pm 2,5), dovute nella maggior parte dei casi alle emissioni di motori a scoppio, impianti di riscaldamento, attività industriali: per ogni aumento di 10 microgrammi di Pm 10 per metro cubo presenti nell'aria, il rischio di tumore al polmone aumenta infatti di circa il 22%, ma questa percentuale sale al 51% per l'adenocarcinoma. 
Il particolato (PM, Particulate Matter), per chi non lo sapesse, è composto da particelle molto piccole (solide o liquide) disperse nell’atmosfera e classificate in base alle dimensioni. A causa del diametro minuscolo si inflitrano dappertutto negli organi, con effetti gravi sulla salute, non solo a carico del polmone, ma anche della funzione cardiaca.

La legge attuale della Comunità europea in vigore dal 2010 stabilisce il limite: il particolato presente nell'aria deve restare al di sotto dei 40 microgrammi per metro cubo per quanto riguarda i Pm 10 e al di sotto dei 20 microgrammi per i Pm 2,5, ma secondo l'Istituto nazionale dei tumori, il rischio non può essere escluso del tutto anche sotto questi limiti. 

Purtroppo il nostro Paese ha valori molto più alti.........


...........Una cosa però è certa: l'adozione di misure di contenimento dell'inquinamento atmosferico e di limiti di concentrazione più restrittivi non deve essere più rimandata.

26 agosto 2013
Leggi l'articolo integrale
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Immagine tratta da Facebook del Dottor Ghirga Medico Isde

.........Sotto accusa sono soprattutto le polveri sottili. «Il Pm10 e Pm 2,5 ed in particolare il Black carbon - ha continuato lo specialista – capaci di insinuarsi negli alveoli polmonari grazie alle ridottissime dimensioni e da qui, passare direttamente nel sangue». Altrettanto pericolosi sono gli ossidi di azoto e il biossido di zolfo.  
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.........Lo studio dimostra inoltre che non basta mantenersi al di sotto dei valori soglia previsti dalle attuali normative della Comunità europea in vigore dal 2010 (particolato al di sotto dei 40 microgrammi per metro cubo per i Pm10 e al di sotto dei 20 microgrammi per i Pm2.5).
 Anche rispettando i limiti di legge, non si esclude del tutto il rischio di tumore al polmone, essendo l’effetto presente anche al di sotto di questi valori, precisano gli scienziati.
 Dalla misurazione delle polveri sottili l’Italia è risultato essere tra i Paesi europei più inquinati........
Solo in Italia nel 2010 si sono registrati 31.051 nuovi casi di tumore al polmone (fonte: www.tumori.net). 
 Che da solo rappresenta circa il 20% di tutte le morti per tumore nel nostro Paese. 
Il link allo studio su Lancet Oncology
 

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