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30 settembre 2013

Ferruccio Sansa:Vado,se la politica decide cosa respiriamo.

Pubblichiamo l' editoriale di Ferruccio Sansa  pubblicato oggi su  

EDITORIALE 

Vado ,se la politica decide cosa respiriamo.

La politica decide l'aria che respiriamo. Non è una critica ,è il riconoscimento di un ruolo essenziale. Davvero vitale. 
Per questo dobbiamo essere appassionati ed esigenti. Non per appartenenze di bandiera .Ma perchè chi ci governa può decidere come e quanto vivremo.Allora la vicenda di Vado Ligure non è più "solo" una storia di inquinamento.Ma è la parabola del tradimento della politica. Una vicenda che interessa 60 milioni di italiani.
Ecco,immaginate di dovervi chiedere a ogni respiro se l'aria vi sta avvelenando. Se ogni giorno esponete i vostri figli a  un rischio mortale.
Non parliamo dei capitani dell'industria,quelli se la vedranno con la loro coscienza e,se la magistratura lo stabilirà, con la legge.

Parliamo di chi ci governa.E permette che da qurant'anni si viva all' ombra di una centrale,che brucia 5000 tonnellate di carbone al giorno, senza nemmeno sapere cosa ti sta uccidendo.
Questo succede in Liguria:Governi e Regione da decenni lasciano che la centrale sputi fumo senza commissionare una seria indagine epidemiologica. 
Nonostante le proteste degli abitanti e le parole dell' Ordine dei Medici:"I dati annuali sulla mortalità maschile  per tumore ai polmoni  su 100.000 abitanti parlano di 54 decessi in Italia, 97 a Savona e 112 a Vado ".
Non basta per approfondire?




Eccola la politica.Mentre la gente muore e non sa perchè, i governi e la Regione Liguria danno il via libera all' ampliamento della centrale .
All' Autorizzazione Integrata Ambientale. 
Poi ,soltanto poi, promettono di effettuare l' indagine epidemiologica . 


Sì ,avete letto bene :prima  si amplia ,poi si verifica ....... 
Il Pd e il Pdl brillano per il loro silenzio,ma in Regione danno il via libera.E il Ministero approva( si oppongono M5S e Verdi).
Senza confronto:al meeting dei cittadini che si oppongono alla centrale  vengono invitati gli amministratori della Regione. Nessuno si presenta.

Fino all'ultimo capitolo:il Governo boccia la richiesta della Regione di effettuare l' indagine epidemiologica.
I cittadini  non hanno nemmeno il diritto di sapere se rischiano la vita.
Poi ti dicono quanto costerebbe l' indagine epidemiologica:500 mila euro. Non riescono a trovare mezzo milione per togliere una città dall' incubo.E forse per salvare tante vite.Quando lo Stato scuce 22 milioni l' anno per la manutenzione degli aerei blù. Quando la Regione Liguria spendeva oltre un milione l'anno per pubblicità istituzionale foraggiando radio,tv e giornali.
Sarà la Magistratura a dare finalmente una risposta .
E poi dicono che i giudici invadono li spazi della politica. Senza vergogna.





Leggi anche 
Tratto da Il Fatto Quotidiano

I MORTI ASPETTANO DA 40 ANNI
  E IL GOVERNO FINANZIA L'HERPES.



Vado Ligure ,NO DEL MINISTERO ALLO STUDIO EPIDEMIOLOGICO SUI DECESSI NEI QUARTIERI VICINO ALLA CENTRALE A CARBONE .....
Qui l'articolo integrale  di Mario Molinari e
Ferruccio Sansa
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Leggi anche tratto da il nostro blog


 I DATI IN PROVINCIA I MEDICI AVVERTONO: QUI GIÀ SI MUORE DI PIÙ .Si paga già un caro prezzo agli insediamenti industriali nel Savonese .
E’sorprendente: dopo 40 anni nessuno ha pensato a redigere uno studio attendibile che poteva salvare migliaia di vite.
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MAL’ARIA: INQUINAMENTO ATMOSFERICO...... 

Un ambiente sempre più inquinato 


Tratto da geograficamente

CI RUBANO ANCHE L’ARIA
di Ferruccio Sansa, da “Il Fatto Quotidiano” del 18/02/2013
  “Gol”. Matteo e i suoi compagni di squadra alzano le braccia al cielo. Non fanno più caso alla ciminiera alta duecento metri sopra la loro testa, con quel filo di fumo che esce giorno e notte. 
“Qui bisognerebbe metterci un cartello, vietato respirare”, sorride amaro Attilio Parodi che a Vado Ligure, ai piedi della centrale a carbone Tirreno Power, ci abita da una vita. 
Poi si tocca la bocca, con la mano scende fino ai polmoni, “Quella roba mi è entrata dappertutto”, conclude. E ti mostra lo studio dell’Agenzia Europea dell’Ambiente. Vado è quel punto giallo sulla carta, una delle emergenze del Paese. Per l’Ue, non per le autorità italiane che hanno autorizzato l’ammodernamento e il potenziamento dell’impianto.


   Eccoci a pochi chilometri da Savona, un bel vento di tramontana fa limpida l’aria e ti pare impossibile che a ogni respiro ti butti dentro veleno. Eppure è così, in Liguria ci sono tre centrali a carbone: Vado, Genova e La Spezia. 
                                

Quasi tutta la regione è “coperta”, stando agli studi americani: gli effetti del carbone arrivano a 48 chilometri
                                
Siamo in Liguria, ma potremmo essere ovunque in Italia. Secondo il dossier “Ecosistema rischio industrie” di Legambiente(legambiente.it/sites/default/files/docs/ecositemarischio_industriale 013.pdf) sono 1.152 gli impianti industriali che trattano sostanze pericolose in quantità tali da rientrare nelle leggi nate dopo il disastro di Seveso.
Ben 739 comuni (quasi uno su dieci) hanno nei loro confini una bomba che potrebbe esplodere. Nessuna regione è risparmiata, ma alcune stanno peggio: la Lombardia ha il record di 289 insediamenti, seguita da Veneto (116) Piemonte (101) ed Emilia Romagna (100).

   ECCOLI, I NEMICI INVISIBILI della nostra salute. A rivelarne la pericolosità sono solo i numeri, le statistiche. “In Italia mancano indagini epidemiologiche serie”, spiega l’epidemiologo Valerio Gennaro, uno dei maggiori esperti. Spesso  ci si deve affidare a studi non ufficiali, magari commissionati dalle società proprietarie degli impianti. 
“Ho visto ricerche con tanto di timbri e firme di esperti secondo le quali in prossimità di acciaierie e industrie chimiche c’era un’aria come sulle Dolomiti”, butta lì Gennaro. Poi magari scopri che sugli stessi quotidiani abbonda la pubblicità delle industrie sotto accusa. Che in alcuni casi sponsorizzano politici e  amministrazioni locali.......

Attilio Parodi alza di nuovo gli occhi verso la ciminiera di Vado:  “Sono pochi gli italiani che possono ritenersi al sicuro. Eppure nei programmi dei partiti la voce ambiente non è la più corposa. Forse anche gli elettori pensano ad altro”. (Ferruccio Sansa)......
E’sorprendente: dopo 40 anni nessuno ha pensato a redigere uno studio attendibile che poteva salvare migliaia di vite. - See more at: http://unitiperlasalute.blogspot.it/2011/08/cnntrale-carbone-la-centrale-inquina-e.html#sthash.Ee1CRm4m.dpuf
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