Sardegna, parte gara del carbone
Roma - 31 gen (Prima Pagina
News)
La Regione Autonoma della Sardegna, entro il 30 giugno 2016, ha la
facoltà di bandire una gara per realizzare una centrale termoelettrica a
carbone, dotata di apposita sezione di impianto per la cattura e lo
stoccaggio dell'anidride carbonica prodotta, da realizzare sul
territorio del Sulcis Iglesiente, in prossimità del giacimento
carbonifero, assicurando la disponibilità delle aree e delle
infrastrutture necessarie.
Al vincitore della gara è assicurato
l'acquisto da parte del Gestore dei servizi energetici S.p.a.
dell'energia elettrica prodotta e immessa in rete dall'impianto, dal
primo al ventesimo anno di esercizio, al prezzo di mercato maggiorato di
un incentivo fino a 30 Euro/MWh sulla base della produzione di energia
elettrica con funzionamento a piena capacità di cattura della CO2 e del
funzionamento del relativo stoccaggio nonché rivalutato sulla base
dell'inflazione calcolata sull'indice Istat, per un massimo di 2100
GWh/anno. Il rapporto tra l'ammontare complessivo di tale incentivo e il
costo totale di investimento sostenuto dal vincitore della gara non
deve superare le proporzioni consentite dalle norme comunitarie sugli
aiuti di Stato e nessun incentivo può essere concesso prima della
approvazione da parte della Commissione europea. In caso di
funzionamento della centrale termoelettrica in assenza di cattura e
stoccaggio della CO2, le emissioni di gas serra attribuite all'impianto
sono incrementate del 30%.
POVERA ITALIA E
POVERI ITALIANI!!!!!!!
Tratto da Stradeonline
Sulcis, per altri 20 anni pagheremo una miniera inutile
Schizofrenia normativa. Con il comma 11 dell'articolo 1 decreto-legge Destinazione Italia (il provvedimento che dovrebbe favorire gli investimenti nel nostro paese, ora al vaglio del Parlamento per la conversione in legge) viene chiuso il rubinetto degli incentivi alla miniera di carbone del Sulcis in Sardegna, peraltro soggetti nella forma attuale ad una procedura di infrazione comunitaria.Ma non esultate: subito dopo, il rubinetto si riapre. I commi da 12 a 14 consentono alla Regione Sardegna di bandire una gara per la realizzazione nei pressi del giacimento di carbone del Sulcis di un nuovo impianto, dotato di CCS (cioè un'apposita sezione di per la cattura e lo stoccaggio dell'anidride carbonica prodotta. )L'impianto godrà di una generosa rendita di posizione e un cospicuo sussidio pubblico: per 20 anni il Gestore dei servizi energetici S.p.a. dovrà per legge acquistare l'energia prodotta dall'impianto ad un prezzo pari a quello di mercato maggiorato di un incentivo fino a 30 euro per MWh. Come ha segnalato Carlo Stagnaro su Leoni Blog, sono più di 60 milioni di euro all'anno, 1 euro a cittadino italiano, per tenere in vita una produzione di energia anti-economica.
Non sarebbe meglio, con molte meno risorse e per meno anni, tutelare il reddito e l'occupabilità dei circa 500 lavoratori del Sulcis? Bisognerebbe avere il coraggio di dire e praticare verità, come scelse di fare Margaret Thatcher negli anni Ottanta nel Regno Unito: tenere in piedi una miniera costosa e inutile, a spese del contribuente-consumatore, danneggia tutti. E' lodevole cercare di salvare le persone, non le imprese decotte.
Qui l 'articolo integrale
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