Tratto da Peacelink
Approvata nuova legge sanatoria su ILVA. Infrazione europea sempre più grave
Comunicato stampa di Peacelink
6 febbraio 2014 -
L'approvazione, avvenuta ieri in Senato, del Decreto-Legge
10 dicembre 2013, n.136, comunemente detto Decreto Ilva-Terra dei Fuochi, è
una sanatoria che pone l'Italia fuori dalle norme europee.
Il punto che desta particolare preoccupazione
riguarda la mancata messa a norma dello stabilimento ILVA di
Taranto.
Siamo di fronte ad una sanatoria e ad una chiara
violazione della direttiva europea IPPC sulla prevenzione e la riduzione
integrate dell'inquinamento ambientale.
La direttiva IPPC obbliga il Governo e lo stabilimento
ILVA alla messa a norma degli impianti attraverso l'AIA (autorizzazione
intergrata ambientale). E' invece avvenuto un fatto stupefacente: con questa
legge l'ILVA è autorizzata a non attuare il 20% delle prescrizioni
dellAIA.
E un pauroso pasticcio all 'italiana.
Con la nuova legge l'ILVA potrà continuare a produrre
anche solo avendo avviato l'adozione dell'80% del numero complessivo delle
prescrizioni AIA.
In quel 20% di prescrizioni non ottemperate, l'ILVA potrà
includere le prescrizioni più importanti, come ad esempio la copertura del parco
minerali o la riduzione delle emissioni diffuse e fuggitive della
cokeria.
Gli effetti sulla salute di una simile logica perversa
sono potenzialmente devastanti. L'AIA è stata scritta per essere rispettata al
100% e non all'80%.
Con questa legge lItalia si pone al di fuori delle norme
europee.
Su questo punto PeaceLink ha informato in modo dettagliato
stamane la Commissione ed il Parlamento Europeo.
Il decreto contiene anche una norma salva-proprietà che
prevede che, al fine di stanziare gli investimenti necessario alla realizzazione
del piano industriale (che non cè), vengano ampliati i poteri del Commissario
straordinario Enrico Bondi al fine di poter disporre delle somme necessarie per
un aumento di capitale attraverso l'emissione di nuove azioni ILVA..........
In barba alla procedura di infrazione realizzata dalla
Commissione Europea sulla base della denuncia di PeaceLink e del Fondo
Antidiossina Taranto, l'Italia continua a violare il diritto di Taranto alla
salute e al futuro.
Inoltre va sottolineato che con la nuova legge approvata
oggi dal Parlamento italiano, l'Ilva e gli altri impianti strategici possono
essere autorizzati a produrre anche se non rispettano sostanzialmente le
prescrizioni AIA in quanto basta che i lavori relativi ad una prescrizione siano
avviati (ma non completati) per considerare attuata la
prescrizione.
Così slitta tutto il crono programma
dell'AIA.
Il rispetto del rigoroso cronoprogramma era stato
considerato dalla Corte Costituzionale quale condizione sine qua non della
produzione ILVA. Ora anche questo punto è stato aggirato.
Siamo di fronte ad una legge anti-cittadini, anti-esseri
umani, anti-Taranto, in nome della produzione a tutti i costi dell'acciaio e
della garanzia assoluta dei profitti.
Ma tutto questo prima o poi finirà perché lItalia si è
posta fuori dalle norme europee con grossolana noncuranza.
Per PeaceLink
-Antonia Battaglia -Luciano Manna- Alessandro Marescotti
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