Tratto da il Secolo XIX
PARLA IL GIUDICE CHE L’HA CHIUSA 10 aprile 2014
«La centrale Tirreno Power? Vorrei riaprirla, ma l’azienda non si muove»
"Ho percezione che la vicenda possa avere conseguenze sociali e l'avevo prima di adottare il provvedimento. Tuttavia ho fermato una situazione che, a mio parere, non poteva proseguire in quel modo". Lo dice Fiorenza Giorgi, il giudice
Savona - «L’invito a riaprire la centrale? Non lo devo ripetere, è già contenuto nell’ordinanza di chiusura. Sono pronta a farlo, ma certe regole vanno rispettate».
Parla (a Primocanale) Fiorenza Giorgi, il gip del tribunale di Savona che ha firmato l’ordinanza di chiusura dei due gruppi a carbone della centrale elettrica Tirreno Power di Vado Ligure. Un provvedimento che ha avuto gravi ripercussioni sui lavoratori: 500 di loro, tra diretto e indotto, sono in cassa integrazione per 13 settimane. Poi si vedrà.
«Mi rendo conto che bloccare una centrale non è come sequestrare l’auto a un ubriaco - dice la Giorgi - e qui ci sono due diritti costituzionalmente garantiti, quello al lavoro e quello alla salute, che rischiano di entrare in conflitto. Ma nella mia ordinanza è scritto chiaramente quale percorso seguire: applicando le migliori tecnologie disponibili, la centrale può essere riaperta. Ma non ho notizia di progetti in tal senso».
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