Tratto da Rsvn
Tirreno Power ricorre contro la diffida del ministero dell'Ambiente
Istanza presentata al Tar per il caso Vl6.
Vado Ligure. Tirreno Power ha presentato un ricorso al Tar Lazio contro la diffida del ministero dell’Ambiente, inviata il 15 marzo scorso, che imponeva di avviare entro trenta giorni i lavori di costruzione del nuovo gruppo Vl6, pena la decadenza dell’Aia e quindi dei presupposti che consentono alla centrale di operare.
Ne ha dato notizia La Stampa oggi in edicola.(M. Raffa) Il ricorso è stato presentato ieri, dall’azienda nessuna comunicazione. La tesi «difensiva» dovrebbe comunque ricalcare la posizione che Tirreno Power ha espresso nei giorni successivi al ricevimento dell’«ultimatum» da parte del ministero. E cioè che, in presenza di numerosi ricorsi (dei Comuni di Vado e Quiliano e delle associazioni ambientaliste) presentati nel corso degli anni contro l’Aia, e che dopo vari rinvii dovrebbero essere discussi tutti insieme il prossimo 15 maggio, non si è ritenuto prudente avviare lavori che avrebbero potuto essere bloccati proprio da un eventuale provvedimento del tribunale amministrativo.
Una tesi per certi versi ardita, visto che per il ministero dell’Ambiente «il mancato rispetto del cronoprogramma» (e quindi l’avvio dei lavori per il Vl6) costituisce violazione dell’Aia. Quindi l’azienda avrebbe dovuto avviare i lavori comunque, a prescindere dal rischio che una sospensiva del Tar bloccasse tutto.
In ogni caso sarà lo stesso Tar Lazio, ora, a valutare se questo atteggiamento «prudente» era legittimo, e quindi la diffida del ministero non ha ragion d’essere, oppure se le ragioni dell’azienda meritano di essere accolte. Il tutto, naturalmente, con l’incognita dei tempi e dei meccanismi della giustizia amministrativa.
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