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26 dicembre 2014

NOALCARBONE BRINDISI: A PROPOSITO DI CARBONE E CARBONILE e....“Rischio Sanitario”.

 CORREVA L' ANNO  2011
Riportiamo  il comunicato stampa precedente il  Natale 2011 degli amici  Noalcarbone di  Brindisi già più volte pubblicato.

Tratto da Noalcarbone
Brindisi, 13/12/2011


Passano gli anni ma quel carbonile scoperto della centrale Enel di Cerano è sempre lì colmo di carbone esposto ai venti disperdendo, come la perizia del Dott Minoia dimostra, le polveri di carbone intorno alla centrale, sulle nostre terre.

Per questo noi del movimento No al Carbone, come spesso abbiamo fatto in questi anni, ci siamo autotassati per comprare per qualche giorno lo spazio di un cartellone pubblicitario posto in via Ponte Ferroviario        con il quale denunciare la presenza di questo mostro sul nostro territorio.

Nella foto denuncia mostriamo al di la di ogni retorica quello che accade e che nessuno vuol mostrare.
 Un carbonile scoperto grande come vari campi di calcio in grado di stoccare fino a 700.000 tonnellate di carbone a cielo aperto. 
Carbone che lì è presente da oltre quindici anni , ogni giorno anche a Natale, disperdendo polveri inquinando terreni agricoli. 
Una ferita aperta che una classe politica indecente non è mai stata in grado di rimarginare. 
Con questa foto noi denunciamo lo scempio del nostro territorio, la distruzione delle nostre campagne, della nostra bellissima costa sud. Tanti brindisini non sanno, perché nessuno ha mai voluto mostrare loro la realtà.
Invece occorre guardarla in faccia la realtà.
Quanto dolore e sofferenza ci è costato il nostro sviluppo, quanti profitti sono stati fatti sulla nostra pelle.
COMUNICATO STAMPA NO AL CARBONE

ACCADE....... NEL  2014
 

Tratto da  Uniti per la Salute   settembre 2014

NOALCARBONE BRINDISI:NIENTE FILTRI AI CAMINI DI TORCHIAROLO, ACCOLTO IL RICORSO DAL COSIGLIO DI STATO. 

Pubblichiamo una nota del prof. Franco Magno su quanto avvenuto in settimana, con particolare riferimento al Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso di Torchiarolo. Si vedrà se sono "i caminetti" a creare l'inquinamento acuto da PM10.!!!!!!! - 

.......I richiamati analiti del carbone sono, guarda caso, quasi tutti quelli che concorrono alla definizione di “contaminazione diffusa” (come definita dalla stessa ARPA) delle matrici ambientali (suolo, sottosuolo e falda freatica) che sono state caratterizzate chimicamente nell’area posta nell’intorno del nastro trasportatore e del parco carbone; quelle aree sono “contaminate” dalla perdita di “polverino di carbone” e, per definizione normativa (art. 300, comma 2 lettera d, del D.Lgs 152/2006) hanno subito un “danno ambientale” e come tali vanno bonificate.

La certezza della “contaminazione” delle matrici ambientali è fornita dalla stessa ARPA e dall’Università del Salento che, sugli analiti che hanno superato le “Concentrazioni Soglia di Contaminazione” (CSC) hanno effettuato le “Analisi di Rischio” (pagate dal Commissario Delegato per 500.000 € all’Università e 120.000 € ad ARPA – Decreto C.D 138/2008) evidenziando, fra l’altro:
che l’arsenico è quello a “maggiore rischio potenziale” e, in parte è un “biodisponibile” e quindi rientra nella catena alimentare umana, che alcune colture orticole sono fortemente bioattrattive, ecc.

Le “Analisi di Rischio” hanno interessato anche il “Rischio Sanitario” individuando, fra l’altro che: vi è un rischio acuto per gli operatori all’esposizione ai suoli contaminati che impone una riduzione del lavoro a 120 g/a, vi è la necessità di effettuare adeguate prevenzioni e protezioni per chi opera sui terreni contaminati, ecc.
 Ma se vi è un rischio acuto per i lavoratori ed i produttori agricoli che limita il lavoro a 120 giorni l’anno, quale rischio hanno i residenti posti attorno al nastro ed al carbonile? 
Queste “Analisi di Rischio” fatte da ARPA sono state considerate nel modello matematico predittivo? 
Infine, un ultimo elemento è necessario riportare in merito al “Particolato Sottile”che è connesso direttamente al carbone in virtù della “finezza” granulometrica che presenta e che a volte supera il 60% in peso della componente inferiore a 0,5 mm. (500 micron); dimensione alla quale molta bibliografia fa partire il così detto “Particolato”, quel materiale che può essere disperso in atmosfera (in funzione delle condizioni meteo climatiche) e che, con dimensioni anche nanometriche, può essere diffuso a decine di chilometri. Ebbene ENEL dichiara, nel Decreto autorizzativo AIA (cap. 4.5.2) che le “emissioni non convogliate” originano dallo scarico del carbone (Costa Morena) “un’emissione diffusa” di 29 μg/mc/giorno e dallo “stoccaggio si origina un’emissione diffusa di 145 μg/mc/g”) per un totale di 174 μg/mc/g. 
E’ una dichiarazione del Produttore e quindi è di parte e, se pur considerata valida, basta moltiplicare per 17-18 anni di funzionamento della centrale per verificare quanto “particolato sottile” è stato immesso in atmosfera ed è ricaduto sui campi e sulle abitazioni. 

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