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24 dicembre 2014

TIRRENO POWER : Forse entro oggi un decreto correttivo dell’Aia?

Tratto da La Stampa 
M. RAFFA SAVONA

Vado, impegno del governo per far ripartire la centrale.

Forse entro oggi un decreto correttivo dell’Aia, resta l’incognita dissequestro
Un decreto-blitz da approvare entro oggi per ridisegnare i contorni dell’Aia per Tirreno Power e trovare la «quadra» tra limiti degli inquinanti e possibilità realistica dell’azienda di ripartire in tempi brevi. È questo il progetto, segreto ma non troppo, che serpeggiava ieri al tavolo del vertice di Palazzo Chigi, convocata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Delrio, presenti i ministri dello Sviluppo economico, Federica Guidi, e dell’Ambiente Gian Luca Galletti con le varie controparti: azienda, sindaci, Regione, Provincia, sindacati e rsu. 
E per entrare ancora più nel concreto, il decreto - lo stesso del documento pro-Ilva che potrebbe essere approvato oggi - prevederebbe anche l’impegno dell’azienda con una fidejussione bancaria a garanzia degli investimenti. Ufficiosamente, in queste condizioni Tirreno Power sarebbe disponibile a ripartire entro 4 mesi e ad accettare uno Sme (misuratore di emissioni) controllato da un ente terzo (a camino o all’uscita dei gruppi? questione aperta). In caso contrario, la deadline è fissata per fine gennaio: un termine oltre il quale l’azienda potrebbe non avere più il supporto delle banche.

Il vertice di ieri ha dato l’impressione che il governo sia davvero deciso a entrare a gamba tesa sulla vicenda, nell’intento di sbloccare i molti nodi sul fronte industriale, ambientale e procedurale. Un compito non facile, tenendo conto anche dell’inchiesta penale che dal marzo scorso tiene sotto sequestro i gruppi a carbone. La nota di Palazzo Chigi al termine dell’incontro è, come prevedibile, generica ed «ecumenica»: va però e interpretata alla luce delle considerazioni di cui sopra. «Dopo un’analisi delle problematiche esposte dai rappresentanti intervenuti, alla luce dell’impegno dell’azienda ad investire nell’ambientalizzazione degli impianti, si è registrata una piena disponibilità da parte del governo, nell’ambito delle proprie competenze, ad individuare le più opportune soluzioni che consentano, in una ragionevole scansione temporale, la ripresa dell’attività degli impianti.

Insomma, un decreto correttivo che da un lato consenta di partire con limiti emissivi meno restrittivi di quelli fissati dall’Aia e dall’altro non obblighi l’azienda, ad esempio, di riavviare solo con accensione a gas (modifica che secondo Tirreno Power richiede non meno di 24 mesi). Insomma, un colpo alla botte e uno al cerchio, con buona pace degli ambientalisti(!!!!!!!!!!) e l’incognita della Procura di Savona la cui posizione è nota: dissequestro soltanto in presenza di emissioni nei limiti Mtd (migliori tecnologie disponibili). ....Continua a leggere su La Stampa

Leggi su Il Fatto Quotidiano 

Ilva, Renzi vuole salvare i bambini di Taranto. Sì, ma come?

di Alessandro Marescotti | 24 dicembre 2014

....Ma perché PeaceLink misura proprio gli Ipa? Perché la fonte preponderante degli Ipa a Taranto è l’Ilva, come accertò nel 2010 l’Arpa con una relazione che fece andare su tutte le furie Vendola e Riva in quanto prefigurava un intervento restrittivo sulla fonte emissiva. Nonostante la diminuzione della produzione della cokeria Ilva (la massima fonte emissiva di Ipa a Taranto) la situazione è ancora critica.

Stamattina infatti tutti i bambini di Taranto hanno respirato valori equivalenti o superiori a quelli del fumo passivo di sigaretta. Cosa vietata dalla legge in Italia, ma permessa sostanzialmente a Taranto grazie ai decreti “salva-Ilva”.
Renzi, dopo non aver ascoltato i pediatri di Taranto che gli avevano chiesto un incontro, ora ha deciso di salvarli. Ha detto: “Se l’Europa vuole impedire di salvare i bambini di Taranto ha perso la strada per tornare a casa. E comunque io sono fedele ai bambini di Taranto molto più di quanto non lo sia coi cavilli astrusi dell’Europa“.
E come li vuole salvare i bambini di Taranto il nostro Renzi?

Leggi anche su Quotidiano di Puglia .it
Ilva, domani il decreto in consiglio dei ministri. Renzi: «Risaneremo......... l'ambiente»
...........Una situazione complessa dal punto di vista economico e sociale, giocata in una città dove le ragioni della produzione e quelle della salute e dell'ambiente sono sempre entrate in conflitto. Da una parte i bambini malati di tumore e dall'altra i figli dei tanti operai che lavorano all'Ilva, operai che con l'Ilva vivono ma che troppo spesso a causa dell'Ilva muoiono. ......

.......Dopo vent'anni torna così la mano pubblica a sanare i guasti lasciati in eredità dai Riva che in quei 20 anni, come ha ricordato recentemente il commissario Piero Gnudi, di utili ne hanno fatti. ....
Negli anni precedenti alla crisi ambientale l'azienda «guadagnava e guadagnava anche molto» peccato che «risparmiasse sull'ambiente» ....


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