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30 gennaio 2015

Tirreno Power: accordo con le banche sulla ristrutturazione del debito del gruppo energetico.




Tratto da  Il Sole 24 Ore  
                                 
Tirreno Power: c'e' accordo con banche su debito
Domani il dossier all'assemblea dei soci

Milano, 30 gen - Per Tirreno Power, la ex genco Enel controllata al 50% da Gdf-Suez e partecipata al 39% da Sorgenia, la ristrutturazione del debito e' in dirittura d'arrivo e ricalca, per alcuni aspetti, quella implementata dalla stessa Sorgenia. Dopo intensi negoziati, secondo quanto risulta a Radiocor, la societa' avrebbe trovato un accordo con le banche creditrici (guidate da Unicredit), per ristrutturare il debito da 890 milioni di euro, di cui oltre la meta' viene dichiarato in eccesso in virtu' del forte peggioramento delle prospettive della generazione elettrica. Nel dettaglio, circa 290 milioni di debito verranno convertiti in strumenti partecipativi e altri 250 in un bond convertibili, mentre i restanti 350 verranno coperti attraverso un apporto dei soci (ancora da definire nel dettaglio ma stimabile poco sopra 100 milioni) e un riscadenzamento del debito stesso. 
L'unica differenza con il salvataggio di Sorgenia e' dunque che le banche rilevano strumenti ibridi e non azioni, mentre e' identico lo strumento giuridico (ex articolo 182 bis del codice fallimentare) con cui verra' implementata la procedura. Il piano, sdoganato oggi dal cda di Tirreno, verra' sottoposto domani all'approvazione dell'assemblea degli azionisti di Tirreno Power, che dovra' pronunciarsi in particolare sull'apporto di capitale dei soci.

Tirreno Power: accordo con le banche, ristruttura 900 milioni di debito.

Milano - Accordo tra le banche e Tirreno Power sulla ristrutturazione del debito del gruppo energetico, proprietario della centrale di Vado Ligure e ed esposto per 894 milioni di euro. L’intesa, riferiscono fonti finanziarie, prevede che 294 milioni di euro di debiti vengano convertiti in strumenti partecipativi e altri 250 milioni trasformati in un bond convertibile.
I restanti 350 milioni di debiti verranno riscadenzati nella parte che non verrà coperta dall’aumento di capitale su cui deve deliberare l’assemblea di Tirreno Power iniziata da poco più di un’ora.
Si parla di un aumento di capitale attorno ai 100 milioni di euro, che però potrebbe non essere sottoscritto pro-quota dagli attuali soci Gdf-Suez (50%), Sorgenia (39%), Iren (5,5%) e Hera (5,5%), dando origine a un rimescolamento della compagine azionaria da cui il gruppo francese potrebbe uscire rafforzato.

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