Tratto da Focus
Il 22 aprile di ogni anno si svolge la più grande manifestazione del pianeta dedicata ai temi della protezione dell’ambiente.
UNA PIETRA MILIARE NELLA STORIA DELLA GIORNATA DELLA TERRA. Un momento importante nella genesi e nell'affermarsi della Giornata della Terra è stato un libro uscito nel 1972, considerato da alcuni profetico, da altri catastrofista. Il titolo italiano era I limiti dello sviluppo, traduzione del volume The limits to growth, un rapporto al Club di Roma, un'associazione di industriali, scienziati e giornalisti che commissionò il libro agli autori (i coniugi Meadows, Jørgen Randers e William W. Behrens III). Basandosi su (primitive, al tempo) simulazioni al computer, il libro raccontava lo stato del pianeta e delle risorse, della popolazione umana e dei sistemi naturali.
Non era un libro di previsioni, ma solo di idee, suggerimenti e allarmi su come affrontare i problemi che, presumibilmente, si sarebbe trovato di fronte il nostro pianeta nel giro di pochi anni.«Badate», dicevano gli autori, «che il pianeta è limitato, e lo sviluppo economico e soprattutto sociale non può proseguire molto a lungo senza andare a scontrarsi con i confini fisici del pianeta.»
Tratto da Il Fatto Quotidiano
Giornata della Terra 2015: ma basta questo per rilanciare il rispetto per l’ambiente?
Roma- Washington saranno unite oggi e domenica dalla manifestazione, ormai annuale, della Giornata Mondiale della Terra, giunta alla 45ema edizione e che si celebra ogni anno, un mese e due giorni dopo l’equinozio di primavera. Negli Stati Uniti verrà allestito un grande villaggio proprio di fronte alla Casa Bianca. A Roma la due giorni ricca di eventi all’insegna dello sport, della musica e del divertimento, ma anche e soprattutto della riflessione sull’urgenza di stili di vita più rispettosi del nostro pianeta, sarà al galoppatoio di Villa Borghese.
E’ un appuntamento molto importante quello di quest’anno, in vista di incontri decisivi che avverranno nei prossimi mesi in cui si deciderà il futuro del mondo. Un mondo sempre più a rischio, vuoi per il clima, vuoi per l’alimentazione. Il primo di questi incontri avverrà a settembre a New York. Qui si dovrà decidere come contrastare fame e miseria. Nell’appuntamento di dicembre a Parigi si affronterà invece il problema, sempre rinviato dalle grandi economie mondiali, del clima e delle emissioni di Co2.
Il Villaggio per la terra di quest’anno assumerà ancora più valenza rispetto agli anni scorsi, perché sarà in parte una piccola anticipazione dell’Expo di Milano che si impegnerà invece a portare all’attenzione di tutti il problema della sostenibilità alimentare...........
Sarebbe un appuntamento inutile e sprecato, infatti, se questa due giorni, al di là delle estemporanee manifestazioni, non venisse utilizzata per approfondire, sensibilizzare e valutare i problemi reali del nostro pianeta. E per decidere su emergenze che riguardano l’inquinamento dell’aria, dell’acqua, del suolo, della distruzione degli ecosistemi, delle specie di animali e piante che scompaiono e dell’esaurimento delle risorse non rinnovabili. Non ci possiamo permettere che questi appuntamenti passino lisci come l’olio. Se ne deve parlare il più possibile, sensibilizzando la gente a partecipare. Come?
... Io che mi occupo di comunicazione della ricerca dico che ci si salva solo dando voce e forza al mondo scientifico e a quelle imprese che possono fare innovazione ambientale e tecnologica. Mondi questi, che si devono incontrare e in sinergia sostenere lo sviluppo delle idee con progetti di attenzione ambientale. Nulla toglie all’altro.
Ma si deve fare di più. Molto di più!
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