Riceviamo da ISDE e pubblichiamo la
Presentazione del libro“ Inquinamento e
salute del bambino: cosa c’è da sapere, cosa c’è da fare”
E’ stata appena pubblicata la seconda
edizione di “Inquinamento e salute del bambino: cosa c’è da sapere, cosa c’è da
fare”, a cura del gruppo Pediatri per un Mondo Possibile dell’ACP*
.
A distanza di 7 anni dall' edizione precedente questo testo
rimane ancora l'unico specificamente dedicato al rapporto tra l'inquinamento
ambientale e la salute dei bambini in Italia.
Il libro si propone di divulgare le prove scientifiche e
le conoscenze più recenti degli effetti dell’inquinamento ambientale e del cambiamento
climatico sulla salute umana e in
particolare sui bambini, i più vulnerabili e sensibili. Inquinamento e
cambiamento climatico, ambedue effetto delle attività umane senza controllo,
sono infatti due facce della stessa medaglia, esacerbando il secondo gli effetti
del primo, ed è bene studiarli come un insieme integrato, per poterli
comprendere e affrontare in maniera più efficace.
L’inquinamento
ambientale causa un numero di morti superiore a quelli causati da AIDS, malaria
e tubercolosi messi insieme (OMS), pari a 8,9 milioni in tutto il mondo ogni
anno. Pertanto merita la stessa attenzione, lo stesso tipo di risposta globale
e lo stesso grado di rigore che è stato applicato ad AIDS, tubercolosi e
malaria. Se anche la maggior parte di queste morti (94%) si verifica nei paesi
a reddito basso e medio-basso, dove è più difficile limitare l’entità delle esposizioni,
la crescente globalizzazione sta portando verso una progressiva omogeneità dei
modelli di esposizione. Inoltre anche livelli di esposizione molto bassi durante
le epoche più precoci della vita, tipici dei paesi più avanzati, possono
provocare alterazioni permanenti, che possono manifestarsi più tardivamente in
forma di malattie acute o croniche. Ciononostante l’inquinamento non viene
ancora adeguatamente considerato e valutato come causa di malattia, né gli
viene attribuito il peso che gli spetterebbe nella pianificazione delle
politiche, con maggior danno proprio per i bambini, che contribuiscono per la
maggior parte al «burden of disease»: il 23% delle morti nel mondo e il 26%
delle morti tra i bambini minori di cinque anni è attribuibile a fattori
ambientali modificabili (OMS). Il
libro intende fornire ai pediatri, ai medici, ai decisori politici ma anche a
genitori ed educatori curiosi uno strumento di informazione e di formazione documentato
e aggiornato, secondo le migliori evidenze disponibili, sulle conoscenze in
materia e sulle possibilità di ridurre il rischio di malattia modificando in meglio
l’ambiente in cui viviamo.
L’idea corrente che tutto dipenda dalle scelte individuali
del singolo in termini di alimentazione, esercizio fisico, fumo, è scorretta. La prevenzione delle malattie basata solo
sulla correzione degli stili di vita è infatti insufficiente ed il principale
intervento di prevenzione primaria, per quanto difficile, complesso e scomodo,
è quello basato sulla riduzione/eliminazione dei fattori di rischio ambientali,
soprattutto per i soggetti più fragili come i bambini.
Al medico, come riconosciuto anche dalle Conferenze dei
ministri della salute e dall’OMS, nonché dal suo codice di deontologia
professionale, spettano le funzioni di informazione, comunicazione, formazione
e advocacy ai semplici cittadini e ai decisori politici, attingendo alle migliori
evidenze scientifiche.
Il libro si offre come strumento in tal senso: le
informazioni vengono presentate a partire da quesiti clinici pediatrici sugli
effetti dell’ inquinamento di aria, acqua, cibo, suolo, ma anche acustico, da
radiazioni ultraviolette ed elettromagnetiche, da rifiuti e secondario all’ uso
di prodotti per l’igiene. Ogni capitolo, secondo le indicazioni OMS, illustra cosa
c’è da sapere sulle sostanze inquinanti, sulle sorgenti di emissione, sulle
modalità di esposizione e sugli effetti per la salute, presentando poi cosa c’è
da fare in termini di misure, strategie e azioni, per ridurre l’esposizione e
per proteggere la salute di bambini e adolescenti. E’ dimostrato infatti che
l’inquinamento può essere prevenuto, non è la conseguenza inevitabile dello
sviluppo economico ed è auspicabile che si possa arrivare a dire altrettanto
per il riscaldamento globale. Esistono strategie che sono riuscite a
controllare o ridurre le esposizioni alla fonte, agendo su un singolo
inquinante, come ad es. il piombo che è stato rimosso dalla benzina, o sull’
inquinamento complessivo causato ad esempio dal traffico cittadino. Queste
azioni, basate su una combinazione di tecnologie e di approcci giuridici,
informativi e educativi, hanno prodotto benefici tangibili per la salute umana
e l’ambiente, altamente redditizi in termini di costo-efficacia. Ma il cammino
da fare è ancora lungo e difficile. Seguendo lo stesso schema l’importante
capitolo sul cambiamento climatico, oltre a illustrarne le caratteristiche,
informa anche sulle politiche di mitigazione e di adattamento necessarie per
contrastarlo. Il volume è chiuso da un capitolo
dedicato alla Percezione del rischio nell’era globale, indispensabile per
decifrare i diversi atteggiamenti che vengono assunti nei confronti delle
tematiche ambientali e di salute.
Laura Reali, Giacomo Toffol, Laura Todesco
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