Tratto da La Voce
Il Papa e il Patriarca scrivono alla Conferenza Onu sui cambiamenti climatici
Si è conclusa nei giorni scorsi a Bonn la Cop23, la 23a Conferenza dell’Onu sui cambiamenti climatici. Il ‘Papa dell’ecologia’, Francesco, ha espresso soddisfazione per i contenuti dell’assise, ma anche seria preoccupazione sull’efficacia degli impegni presi, se non verranno supportati da una “coscienza responsabile” condivisa da tutti gli Stati.
Fin dallo storico Accordo di Parigi del 2015 – ha ricordato il Papa – è stato indicato “un chiaro percorso di transizione verso un modello di sviluppo economico a basso o nullo consumo di carbonio, incoraggiando alla solidarietà e facendo leva sui forti legami esistenti tra la lotta al cambiamento climatico e quella alla povertà. Tale transizione viene poi ulteriormente sollecitata dall’urgenza climatica che richiede maggiore impegno da parte dei Paesi, alcuni dei quali dovranno cercare di assumere il ruolo di guida di tale transizione, avendo ben a cuore le necessità delle popolazioni più vulnerabili”.
Per il futuro, “dovremmo evitare di cadere in questi quattro atteggiamenti perversi, che certo non aiutano alla ricerca onesta e al dialogo sincero e produttivo sulla costruzione del futuro del nostro pianeta: negazione, indifferenza, rassegnazione e fiducia in soluzioni inadeguate.
D’altronde, non ci si può limitare alla sola dimensione economica e tecnologica: le soluzioni tecniche sono necessarie ma non sufficienti; è essenziale e doveroso tenere attentamente in considerazione anche gli aspetti e gli impatti etici e sociali del nuovo paradigma di sviluppo e di progresso nel breve, medio e lungo periodo.
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