COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE.

QUESTO BLOG UTILIZZA COOKIES ,ANCHE DI TERZE PARTI.SCORRENDO QUESTA PAGINA ,CLICCANDO SU UN LINK O PROSEGUENDO LA NAVIGAZIONE IN ALTRA MANIERA ,ACCONSENTI ALL'USO DEI COOKIES.SE VUOI SAPERNE DI PIU' O NEGARE IL CONSENSO A TUTTI O AD ALCUNI COOKIES LEGGI LA "COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE".

22 dicembre 2017

Il Cambiamento -Misuriamoci l'aria che respiriamo: boom di centraline low cost

Tratto da Il Cambiamento

Misuriamoci l'aria che respiriamo: boom di centraline low cost

In Toscana boom delle centraline low cost, installate dai cittadini e anche dagli enti 

locali,per misurare l'inquinamento "dal basso" e dare così alla popolazione il reale

 polso della situazione.

Misuriamoci l'aria che respiriamo: boom di centraline low cost
In provincia di Lucca ci ha pensato il Comune di Capannori a fare da apripista,                        mentre nelle province di Firenze, Pistoia e Prato i passi avanti sono stati fatti dal                    comitato Mamme No Inceneritore, che si batte per contrastare l'inceneritore della                            Piana fiorentina. Fatto sta che in Toscana si assiste a un vero e proprio boom delle                        centraline cosiddette "low cost" per la misurazione della qualità dell'aria e della                          presenza di inquinanti.
Sul territorio di Capannori è stato presentato il progetto sperimentale 'Air Quality',                            di cui è capofila il Comune e che vede come partner scientifici l'Istituto di Fisiologia                        Clinica e l'Istituto di Biometeorologia del CNR, il Dipartimento di Ricerca                        Traslazionale e delle nuove Tecnologie dell'Università di Pisa e Arpat.
A partire dal mese di gennaio sul territorio di Capannori saranno installate sei                    centraline low cost di piccole dimensioni (grandi all'incirca come una scatola da                               scarpe) di cui cinque fisse in aree urbane, extraurbane e rurali in fase di                  individuazione,  ed una mobile che sarà testata su un SAPR, comunemente                        chiamato drone, all'interno dell'aeroporto di Capannori, che è l'unica infrastruttura                       aeroportuale italiana autorizzata all’uso di UAV. Una delle centraline fisse sarà                  collocata in prossimità della centralina di Arpat. La centralina low cost situata nel                    centro di Capannori servirà anche da reference per le altre presenti nelle aree più           periferiche, perché renderà leggibili i dati di tutto il sistema di monitoraggio della                  qualità dell'aria esteso sul territorio. Dati che, una volta dimostrata la coerenza tra i                 diversi sistemi di misura di particolato, potranno integrare i dati Arpat e saranno                   rilevati  ogni 2 minuti e visibili in tempo reale. Le centraline non misureranno infatti           pressioni ed emissioni di PM 10, ma lo stato della qualità dell'aria dato da un mix                         di fattori in modo da acquisire informazioni precise sulla distribuzione                    dell'inquinamento atmosferico nello spazio. Saranno infatti in grado di misurare             temperatura, umidità relativa, rumore, qualità del manto stradale, anidride                        carbonica, ozono, biossido di azoto, monossido di carbonio, PM 2,5, PM 10 e VOC         (componenti organici volatili). Questo nuovo sistema servirà a 'spazializzare' i dati                       di qualità dell’aria nelle zone periferiche del territorio.
I dati saranno caricati su un portale ad uso amministrativo per essere elaborati.
Questo nuovo sistema di rilevamento della qualità dell'aria, già testato al Polo Nord                      dai ricercatori del CNR, ha come obiettivo finale l'applicazione di una metodica                innovativa low cost che si pone come supporto agli amministratori nel decidere                          quali azioni mettere in campo per migliorare la qualità dell'aria per quei parametri            monitorati da Arpat, i ui dati sono disponibili online sul sito Arpat regionale.
I dati ottenuti dal nuovo sistema saranno considerati dati sperimentali, utilizzabili                        per la messa a punto e calibrazione dell’hardware di rilevamento, che in futuro sarà          impiegato su più larga scala al fine di effettuare uno screening più accurato del                  territorio a complemento dei dati acquisiti dalle centraline fiscali ARPAT già                      operative.Continua qui

Nessun commento: