Immagine tratta da Il Secolo XIX |
Tratto da Il Secolo XIX
Tirreno Power, il ministero si costituisce parte civile e chiede i danni
Savona - Il ministero dell’Ambiente si è costituito parte civile all’udienza preliminare che vede alla sbarra per disastro ambientale e sanitario colposo 26 persone, tra dirigenti e tecnici di Tirreno Power. Ed è notizia clamorosa.
Innanzitutto per il ruolo che alcuni dirigenti avrebbero avuto nell’ inchiesta in veste di indagati (Mariano Grillo, la cui posizione è stata archiviata), ma anche di dirigenti finiti negli atti investigativi anche se senza iscrizione nel registro degli indagati. Giuseppe Lo Presti, Antonio Fardelli e Carmela Bilanzone sono stati intercettati e i loro dialoghi sono stati presi in esame dal gip romano Paola Di Nicola nell’ambito del decreto di archiviazione per l’accusa di abuso d'ufficio nei confronti dell’ex governatore ligure Claudio Burlando e i politici regionali e delle varie amministrazioni locali definendole «condotte pur non ritenute penalmente rilevanti ma gravemente lesive dell’onore e della terzietà delle istituzioni pubbliche». Un passaggio, con trascrizione di intercettazioni specifiche, finalizzato alla trasmissione del decreto al Ministero dell’Ambiente e al presidente della Regione Liguria «per quanto eventualmente di competenza».
In secondo luogo per la tempistica. L’avvocatura dello Stato ha presentato il conto ieri mattina - nei termini - dopo che sei associazioni ambientaliste (Greenpeace, Medicina Democratica, Legambiente, Uniti per la salute, Wwf e Anpana) si erano schierate già nella scorsa udienza davanti al giudice delle udienze preliminari Francesco Meloni.
Alla luce della costituzione di parte civile il vento sembra essere cambiato nelle stanze romane. Se si pensa che nella prima conclusione delle indagini alcuni dirigenti erano stati ritenuti dall’accusa (il procuratore Francantonio Granero) conniventi nelle presunte ipotesi di favoreggiamento di Tirreno Power nell’ottenimento dell’Aia, ora il Ministero si sente danneggiato dal comportamento dell’azienda ai vertici della centrale termoelettrica di Vado Ligure.
Per la seconda volta, però, l’udienza ha dovuto essere rinviata per un difetto di notifica.....
Nessun commento:
Posta un commento