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24 luglio 2018

Prof Ernesto Burgio “ambiente e salute influenzano il nostro organismo”

Tratto da senzabarcode

Ambiente e salute influenzano il nostro organismo, studi scientifici mettono in relazione i fattori ambientali e i cambiamenti che riguardano il nostro organismo.

 Prof. Ernesto Burgio.

Ambiente e salute influenzano il nostro organismo, relazione tra i fattori ambientali e i cambiamenti. Prof. Ernesto Burgio.
«È in atto un cambiamento di paradigma ormai inarrestabile
La ricerca sta evidenziando una realtà molto diversa rispetto alla visione di qualche decennio addietro, quando si metteva il DNA al centro di tutto». Prof. Ernesto Burgio, MD, Scientific Committee ECERI – European Cancer and Environment Research Institute – Bruxelles.
«Le scoperte degli anni Cinquanta sulla struttura a doppia elica del DNA e i grandi finanziamenti per il ‘Progetto Genoma’ degli anni Ottanta -sottolinea Burgio- avevano portato la biologia e la genetica su posizioni fin troppo semplicistiche: a partire dalla tesi che l’evoluzione del nostro organismo e le malattie fossero il prodotto di minime trasformazioni casuali del patrimonio genetico del DNA. Il genoma appariva come il fattore necessario per capire tutto. Oggi si è capito che i meccanismi e gli elementi coinvolti sono molto più articolati. Possiamo affermare – prosegue Burgio- che il DNA è solo un database.
Nel DNA c’è la potenzialità genetica ereditata dai nostri genitori e dai nostri avi. Ma poi su questo agiscono le informazioni che arrivano dall’esterno, fin dai primi stadi della vita individuale. Fin dalle prime cellule, dallo zigote, poi nell’embrione, e nel feto. Tutte informazioni che arrivano dapprima attraverso la madre sull’embrione e sul feto, poi nei primi anni di vita. Tutte queste in-formazioni ambientali non agiscono direttamente sul DNA, sul genoma, ma sull’epigenoma: quello che alcuni ricercatori hanno definito il ‘software’ del DNA. Per analogia, immaginiamo che il DNA sia la struttura di un computer e l’epigenoma il ‘programma’ che lo fa funzionare
L’epigenoma è estremamente complesso, si esprime attraverso le variazioni continue di alcune marcature del DNA e delle altre proteine che ruotano attorno al DNA. Le marcature cambiano nel tempo: l’epigenetica è appunto lo studio delle modifiche del ‘software’ epigenetico, che sono le vere cause delle trasformazioni del nostro organismo».
Spiegato in questi termini, si comprende quanto il cambiamento del punto di vista sia notevole
«Certo -sottolinea il professor Burgio- ma non è finita qui. Insieme a genoma ed epigenoma, dobbiamo prendere in considerazione anche il microbioma, cioè il DNA dei nostri microrganismi (batteri, virus, funghi..). Il microbioma, cioè il genoma associato a questi trilioni di microrganismi, soprattutto nell’intestino, ha un ruolo fondamentale come induttore di modifiche epigenetiche. Il microbioma modula lo sviluppo dei vari tessuti ed organi: il sistema nervoso centrale, il sistema immunitario. Globalmente possiamo oggi parlare di ologenoma: cioè dell’insieme di tutti i genomi che compongono l’uomo. Il nostro organismo è un sistema biologico complesso di cui fanno parte miliardi di miliardi di microrganismi e che ha al suo interno molti genomi».
Quindi, fino a pochi decenni fa il ruolo dell’ambiente era totalmente sottovalutato, mentre oggi si capisce che ogni modifica del nostro organismo, sia positivo che negativo, sia fisiologico che patologico, viene indotto dall’ambiente.
«Il DNA –afferma Burgio- condiziona ma non determina le modifiche del nostro “fenotipo”. Le ricerche di epigenetica ci dicono che dal punto di vista medico occorre prestare attenzione a tutto ciò che ci influenza dall’esterno, nel ‘periodo più importante della vita’: la vita biologica si viene a costituire soprattutto fra concepimento, nascita e primi anni. Per questo si parla dei primi mille giorni, come i più importanti di tutta la vita. Dobbiamo valutare tutti i determinanti e co-determinanti ambientali, i fattori che possono favorire lo sviluppo migliore o, al contrario, danneggiarlo.
Bisognerà mettere in sicurezza la gravidanza, riducendo le interferenze negative
come ad esempio i pesticidi delle catene alimentari, gli inquinanti atmosferici, lo stress materno-fetale. C’è da fare un grande lavoro di formazione, informazione, presa di coscienza. La Medicina – conclude il professor Burgio – dovrebbe andare sempre di più verso la prevenzione primaria anziché verso la terapia. Prevenire è il vero futuro della nostra specie. Non è però questo l’interesse di chi, in campo medico, deve realizzare grandi affari».

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