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07 settembre 2018

Inquinamento: il conto è molto piu' più salato di quanto si pensasse

                       Tratto da Il Corriere della Sera 

Inquinamento: il conto è molto piu' 
più salato di quanto si pensasse

Quasi 9 milioni di morti all’anno. Cinque principali cause di morte considerate: tumori al polmone, malattia polmonare cronico-ostruttiva, ischemie, ictus, infezioni respiratorie


Eravate preoccupati dei 4 milioni di morti all’anno da inquinamento dell’aria di cui parla periodicamente l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms)? Bene, è tempo di rivedere i conti. I morti nel mondo ogni anno non sono 4, bensì 8,9 milioni. La nuova cifra, che più che raddoppia il già pesante tributo in vite umane dovuto all’inquinamento atmosferico è frutto di uno studio pubblicato sulla rivista Pnas da un gigantesco consorzio di ricercatori sparsi per il mondo, che ha radicalmente cambiato il metodo di calcolo. Al posto del modello tradizionale, le nuove stime derivano dai dati aggiornati di una cinquantina di gruppi di popolazione (in gergo, coorti) sparsi per il mondo che da anni forniscono ai ricercatori informazioni dettagliate su numerosi fattori di rischio, fra cui le esposizioni individuali alle polveri sottili (PM 2,5).

Concentrazioni di polveri sottili
L’eclatante numero di 8,9 milioni di morti riferiti al 2015 non è più frutto di approssimazioni che integravano i dati degli inquinanti da traffico e industrie con quelli da fumo di sigaretta, stufe a carbone e altre fonti di inquinamento domestico, ma sono interamente derivati dalle reali concentrazioni di polveri sottili aleggianti su città e campagne sul 97% della popolazione del pianeta. Cinque le principali cause di morte considerate: tumori al polmone, malattia polmonare cronico-ostruttiva, ischemie, ictus, infezioni alle vie respiratorie. Ma non solo: lo studio conferma che una quota di morti è da attribuire anche a diabete e demenze, per le quali l’inquinamento gioca un ruolo non secondario. È di una settimana fa uno studio cinese uscito sulla stessa rivista che ha osservato un declino mentale (sia nell’uso della parola che nel far di conto) nella popolazione a secondo dei livelli di inquinanti atmosferici presenti. La prima conseguenza di questo ricalcolo, a cui hanno partecipato anche ricercatori italiani come Francesco Forastiere dell’Oms, è squisitamente politica: «Lo studio indica un aumento del 120% delle morti evitabili che si possono attribuire all’inquinamento dell’aria, ponendo questo fattore di rischio ai vertici delle cause di morte nel mondo, poco al di sotto di quelle dovute alle malattie di origine alimentare e decisamente superiore al fumo (6,3 milioni di morti all’anno). Ma soprattutto suggerisce alle autorità sanitarie che la riduzione dei livelli di inquinamento fa risparmiare vite in maniera ancora più significativa di quanto si pensasse prima» commenta Forastiere.

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