Nanoparticelle metalliche tossiche inalate da aria inquinata trovate nel cuore
Si tratta di organi rimossi da persone morte a seguito di incidenti, persone che erano vissute a Città del Messico, considerata una delle città con l’atmosfera più inquinata del mondo.
Si tratta di risultati che gettano nuova luce su come l’inquinamento atmosferico possa causare lo sviluppo di malattie cardiache. Le particelle metalliche, una volta inseritesi stabilmente nelle cellule del tessuto cardiaco, possono infatti portare a stress ossidativo e ad altre tipologie di danni alle cellule, anche in cuori molto giovani come quelli dei bambini.
Le nanoparticelle vengono inalate attraverso l’apparato respiratorio e, tramite la circolazione del flusso sanguigno, possono giungere al cuore.
“Il fatto che abbiamo trovato queste particelle di metallo all’interno del cuore anche di un bambino di tre anni indica che le malattie cardiache possono iniziare presto nella vita, rivelando solo i suoi effetti clinici completi in seguito vita. È davvero urgente ridurre le emissioni di particelle ultrafini dai nostri veicoli e dall’industria prima di dare la malattia di cuore anche alla prossima generazione”, dichiara Barbara Maher, ricercatrice della Lancaster che ha guidato il team di studi insieme a Lilian Calderón-Garcidueñas.
Approfondimenti
- Toxic metal air pollution nanoparticles found inside the ‘powerhouses’ of heart cells of city dwellers | Lancaster University (IA)
- Iron-rich air pollution nanoparticles: An unrecognised environmental risk factor for myocardial mitochondrial dysfunction and cardiac oxidative stress – ScienceDirect (IA) (DOI: 10.1016/j.envres.2020.109816)
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