Tratto da Italia che Cambia Nave rigassificatore: ecco i possibili impatti sul mondo marino
Torniamo a parlare del progetto della nave rigassificatore e questa volta lo facciamo cambiando il punto di vista. Dopo aver dato voce all'impatto sulla sfera umana infatti, oggi parliamo di chi spesso voce in capitolo su queste grandi decisioni non le ha: il regno animale e vegetale, che condivide con noi questa parte di mondo. La domanda è: che impatto avrebbe questo progetto di grandi opere su di loro? ….. Abbiamo affrontato in queste settimane diversi aspetti della questione: dichiarazioni politiche, interessi economici, problemi energetici, gruppi di cittadini schierati per il no e politici per il sì.
Nel raccontare tutto ciò mi sono resa conto però che la visione maturata sinora e a voi offerta era esclusivamente antropocentrica, laddove anche quando si è parlato dei possibili effetti inquinanti e di rischio lo si è fatto esclusivamente da un punto di vista delle possibili conseguenze per gli abitanti umani del territorio, dimenticando però che siamo parte di un ecosistema molto più ampio e complesso.
Per questo motivo contatto Gabriella Motta, biologa e guida ambientale escursionistica, ornitologa del Parco del Beigua e divulgatrice scientifica, per porle qualche domanda rispetto all’attuale situazione del mare oggetto di interesse per l’installazione della nave e le possibili conseguenze sul futuro traffico marino delle navi che trasporteranno il gas liquefatto.
Si prevede che la nave rigassificatore che venga installata a Vado Ligure, davanti alle coste savonesi. Si tratta di un’area marina protetta: è corretto?
Esatto, l’area prescelta interesserebbe due aree marine protette: l’area marina protetta Isola di Bergeggi (istituita nel 2007) e l’area protetta internazionale Santuario Pelagos, che coinvolge Italia, Francia e Principato di Monaco e che copre una superficie di 87.500 km². Quest’ultima nata nel 2002 è stata creata per limitare comportamenti umani che mettevano a rischio la sopravvivenza dell’ecosistema marino e in particolare dei cetacei.
Si tratta di un mare molto particolare: esiste una ricchissima biodiversità, ogni piccolo cambiamento ambientale di salinità, corrente, torbidità possono mettere a rischio l’esistenza di diverse specie
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Vado Ligure confina con Bergeggi, altra area marina molto particolare: ce ne vuoi parlare?
I fondali dell’area marina di Bergeggi sono estremamente ricchi di vita. È presente infatti in questa parte di mare una biodiversità che non ha nulla da invidiare alle barriere coralline per varietà e bellezza. Un elemento fondamentale in quest’area è la presenza della posidonia: si tratta di una pianta superiore, ovvero che possiede radici, fusto, foglie e proprio attraverso le sue radici è in grado di trattenere il suolo formando delle vaste praterie. Si tratta quindi di una barriera naturale contro l’erosione delle coste.
Quali sono i possibili rischi per la vita marina vegetale ed animale ad oggi presente in modo così importante in quest’area?
Per quanto riguarda la poseidonia, ad esempio, risente molto dei cambiamenti di corrente e della torbidità delle acque; ha infatti bisogno di luce come tutte le piante per poter effettuare la fotosintesi. Inoltre dalle informazioni pubblicate sul progetto della nave rigassificatore si parla della candeggina che verrà riversata in mare e dell’acqua utilizzata per il processo di rigassificazione, che verrà rimessa in mare a una temperatura più bassa.
A ciò si aggiunge il movimento continuo delle grandi navi che si muoveranno in quest’area. Insomma, l’impatto ci sarà: questi ecosistemi hanno un equilibrio molto delicato che era stato ripristinato dopo anni e anni di protezione. Ciò che mi stupisce è che non ci sia stato nessuno studio approfondito e imparziale per comprendere l’effettivo impatto ambientale per l’intero ecosistema mare.
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