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12 marzo 2009

2009/03/16 "Da Lecce un enzima «detector» anti inquinamento"


Un «enzima detector» capace di smascherare la presenza di metalli pesanti, idrocarburi, diossina ed altri inquinanti presenti nell’ambiente. Il nuovo marker-biologico è stato messo a punto da un gruppo di ricercatori guidati dal professor Trifone Schettino, fisiologo nel corso di laurea in Scienze e tecnologie biologiche ed ambientali dell’Università del Salento. Tre anni di studio, assieme alle biologhe Maria Giulia Lionetto ed Elisa Erroi, hanno portato ad un brevetto che potrebbe avere delle implicazioni sorprendenti.

«L’idea è quella di utilizzare un particolare tipo di enzima, l’anidrasi carbonica, capace di verificare le concentrazioni di metalli pesanti, diossina ed altre sostanze tossiche presenti nelle acque, nei terreni, negli scarichi industriali, nelle acque reflue. Sostanze che si potrebbero rivelare dannose per la salute umana», spiega Schettino. Il procedimento è apparentemente semplice. Si mette l’enzima in soluzione con una matrice ambientale, sia essa un campione prelevato dal mare o dal terreno agricolo e si studia il comportamento dell’anidrasi a contatto con le eventuali sostanze inquinanti.

«Dalle sperimentazioni effettuate nel corso di tre anni abbiamo constatato che questo tipo di enzima viene inibito dalla presenza di inquinanti - spiega Schettino - abbiamo notato poi che il suo livello di inibizione è proporzionale alla concentrazione dell’inquinante: tanto più è alta ad esempio la presenza di diossina in soluzione, tanto più l’enzima perde la sua funzione, va in stand by, si inibisce».

Un test che ha essenzialmente tre vantaggi, spiegano dall’Università: è celere, economico ed efficace. Una volta messi in soluzione matrice ambientale ed enzima, il verdetto si può avere entro due, tre ore. L’anidrasi carbonica è poi in commercio ad un costo decisamente basso. «E l’attendibilità del test è altissima - incalza Schettino - abbiamo infatti comparato i risultati di un test tradizionale effettuato su un campione di sedimento prelevato nell’area portuale di Brindisi con i risultati ottenuti con il nostro nuovo bio-marker. Ebbene: erano identici».
analisi, ricerca.........
«L’anidrasi carbonica è un’enzima fondamentale anche per la fisiologia umana. Gioca un ruolo importante nel trasporto dell’ossigeno, nelle funzioni renali - spiega Schettino - il fatto che venga inibito quando entra in contatto con sostanze inquinanti come gli idocarburi policiclici aromatici, la diossina ed altri metalli è un campanello d’allarme anche per la salute umana "leggi tutto l'articolo

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