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19 febbraio 2010

2010/02/20 MODA:Misurazioni delle polveri PM10 a Savona /INCENERITORI : il 24% delle patologie ha causa ambientale

Tratto da Uomini liberi del "MODA"

SOLO IN PROVINCIA DI SAVONA SI MISURANO LE POLVERI PM10 CON METODI NON A NORMA DI LEGGE E QUINDI…
NON ESISTE INQUINAMENTO SOPRATTUTTO DI ORIGINE INDUSTRIALE!!!!!

L’ARPAL e gli Enti pubblici dovrebbero sapere che le misurazioni delle polveri Pm10 effettuate quest’anno da ARPAL a Savona, a Vado e a Cairo non sono state effettuate a norma di Legge e quindi sono del tutto inattendibili. E’ noto infatti che il DM60/02 prescrive come metodo di riferimento quello gravimetrico sequenziale non attivo in Provincia di Savona : quindi i valori di Pm10 misurati a Savona in Corso Ricci, in via Amendola, a Vado e a Cairo nelle stazioni con analizzatori nefelometrici non tarati sul sistema di riferimento (che non esiste) devono considerarsi del tutto inattendibili. (Pm10 normativa).

Riporta uno studio di F.Grasso e M. Beggiato di ARPAL di Genova sul bollettino PM dell’Ordine dei Medici di Savona n°3/2007 "…nella rete di Savona sono attualmente presenti 4 analizzatori di Pm10 automatici (nefelometrici)….la loro equivalenza con il metodo di riferimento è ancora dubbia".

Del tutto prive di fondamento quindi le ottimistiche considerazioni sulla qualità dell’aria espresse su La Stampa del 19/02/10 dall’Assessore all’Ambiente Costantino e dal vicesindaco Caviglia di Savona che attribuiscono quei pochi superi di Legge al traffico, agli impianti di riscaldamento o al vento…! Originale poi che i massimi orari siano a mezzanotte quando il traffico è zero ed i riscaldamenti spenti…

D’altra parte siamo l’unico posto al mondo dove una centrale a carbone in mezzo alle case con 2 gruppi a carbone obsoleti e altamente inquinanti, principale fonte inquinante dell’intera Liguria, non a norma con le leggi italiane ed europee IPPC e priva della certificazione obbligatoria A.I.A.da più 10 anni, non fa superare i limiti di Legge delle polveri sottili cancerogene e cardiotossiche Pm10 e Pm 2,5, superi di Legge che invece sono stati rilevati di recente nel savonese da misure satellitari dell’ESA (Agenzia spaziale Europea) (TABELLA SV PM10 2007) nonché da numerosi studi con i licheni

Savona, 19 Febbraio 2010

Dr. Virginio Fadda

Dott. Agostino Torcello

M.O.D.A. Savona

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Tratto da www.nove.firenze.it

INCENERITORI : il 24% delle patologie ha causa ambientale

Il 24% delle patologie ha una causa ambientale. A difondere il dato è stato ieri a Firenze il professorAntonio Faggioli, libero docente di Igiene all'Università degli studi di Bologna, nel corso della presentazione del libro “Gestione dei rifiuti e rischi per la salute”dell'ISDE (Associazione medici per l'ambiente).

I medici convenuti hanno portato dati interessanti e aggiornati sullo stato dell’arte della relazione ambiente e salute,
sottolineando ancora una volta l'importanza della prevenzione primaria, del principio di precauzione e l'insostenibilità e dannosità della scelta inceneritoristica per la salute e per l'ambiente, dal momento che si hanno da subito a disposizione pratiche virtuose che risolvono il problema rifiuti e creano pure occupazione, senza nuocere. Un dato che deve far riflettere l’intera classe medica, troppo spesso distratta e presa da altri campi della ricerca ed ha ammonito a non perseguire la scelta inceneritoristica, in netto contrasto con le direttive europee.

Il professor
Massimo Gulisano, ordinario di anatomia all'Università di Firenze,ha illustrato la patogenicità, ormai acclarata dell'inquinamento atmosferico e delle combustioni in particolare, evidenziando lo stretto legame esistente fra metaplasia cellulare ed esposizione agli agenti inquinanti. La dottoressaPatrizia Gentilini, oncologo ed ematologo, ha sottolineato, rifacendosi ad una ampia casistica, che incenerire i rifiuti è dannoso non solo per le popolazioni direttamente esposte, ma per l'intera ecosfera e sopratutto per le generazioni future ed ha relazionato sull'emergenza sanitaria che si sta vivendo da anni a Montale (Pistoia).

Il dottor
Saverio Caini, epidemiologo ISPO Firenze, ha fatto una rassegna degli studi epidemiologici che mettono in chiara evidenza la patogenicità dei “vecchi” inceneritori ed ha sostenuto che non si può certo aspettare la conta dei morti dei “nuovi” inceneritori, ma agire da subito verso pratiche che eliminino l'incenerimento e la discarica.

Visto l'interesse suscitato
il convegno sarà riportato a breve, questa volta in ambiente pubblico, per una corretta informazione sanitaria, uno degli scopi dell'ISDE, ha aggiunto il presidente dell'ISDE fiorentina, il dottor Massimo Generoso.


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