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28 marzo 2010

2009/03/28Buonsenso Day /"Speciale Elezioni:Governi da Rieducare " Di Antonia Briuglia

Dopo il No Berluscony Day, Il No Lega Day, il No Mafia Day, il No Acqua Privata Day, il No Ponte Day, il No Tav Day, il VDay, il No Tax Day, il No Nuke Day, il No… Day… è giunto il momento di lanciare il

Buonsenso Day

Porteremo a Roma, in una piazza grande abbastanza, le idee, i fatti, le passioni, i progetti, le realizzazioni, che centinaia di sindaci, di assessori, di cittadini, di associazioni, stanno già sperimentanto e consolidando a livello locale, esperienze di cambiamento virtuose. Nate dal basso. Spinte dal basso. Amate dal basso.

Senza auto blu o scorte al seguito, partiremo dai nostri comuni e arriveremo nella Capitale per mostrare e regalare ai governanti e opposizionanti, la nostra semplice enciclopedia politica e la nostra umile valigia degli attrezzi, affinchè ne possano prendere conoscenza e valutarne l’utilizzo migliore per il bene dell’Italia.

Una zolla di terra fertile, una brocca di acqua del rubinetto, un impianto fotovoltaico, un forno solare, una bicicletta, un kit per la raccolta differenziata, un distributore di detersivi alla spina, un mercatino dei contadini (compresi i contadini), un software per lo scambio ed il baratto.

Ovviamente, tale presente non sarà disinteressato. Anzi

Perchè lorsignori non potranno certo prendere tra le mani la terra della Pianura Padana o della Campania Felix, condividere l’emozione di tenere tra le dita la sostanza che da vita, e poi continuare a cementificare il paese e ad espandere le metastasi del consumo di territorio, a condonare abusi e violenze al paesaggio, ad aggravare il dissesto idrogeologico.

Perchè lorsignori non potranno certo bere la nostra acqua pubblica del rubinetto e poi perseverare nella privatizzazione di questo bene comune, sottraendolo dalle mani dei comuni e quindi dei cittadini, per metterlo nelle mani di multinazionali, che rispondono solo alle regole del mercato e talvolta neanche a quelle e che sono mosse solo ed esclusivamente dal profitto.

Perchè lorsignori non potranno certo compiacersi dei nostri impianti fotovoltaici, dei nostri sistemi di illuminazione a LED e poi inseguire ancora la follia del ritorno all’energia nucleare.

Perchè dopo aver inforcato le nostre biciclette ed essersi fatti un giro per Piazza Montecitorio, non potranno certo continuare a progettare tunnel, ponti, autostrade e grandi opere, che servono molto a muovere miliardi di euro e poco a risolvere con intelligenza e senso della misura i problemi di mobilità delle persone.

Perchè dopo aver sperimentato la semplicità, l’economicità e l’efficienza della raccolta differenziata porta a porta, vedendo con i loro occhi che la strategia rifiuti zero è possibile, non potranno ostinarsi con la costruzione di inceneritori, aggravando la già compromessa qualità dell’aria, causa di morte e malattia per migliaia di bambini, adulti e anziani.

Perchè dopo aver fatto una spesa con prodotti bio e a km zero per l’intera settimana parlamentare, non potranno proseguire con la insana politica pro OGM e con l’altrettanto insana adesione al modello consumistico basato su centri commerciali, outlets e grande distrubuzione.

Perchè dopo aver visto, toccato, odorato, gustato e sentito, le buone prassi che gli proporremo, se sono politici seri e se davvero vogliono perseguire il progresso e il benessere della nazione, non potranno non sottoscrivere una dichiarazione di sottomissione alle semplici regole del Buon Senso.

BUONSENSO DAY

PROSSIMAMENTE… A ROMA

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Tratto da Trucioli Savonesi

Speciale Elezioni:Governi da Rieducare

Di Antonia Briuglia

.......Come insegnante di scuola superiore voglio prendere proprio spunto dalle ultime indicazioni che il Ministero alla Pubblica Istruzione e il Ministero dell’Ambiente hanno dato negli indirizzi riguardanti l’insegnamento di una materia specifica e nuova chiamata: “Cittadinanza e costituzione” dove s’inquadra in maniera forte, l’esigenza di affrontare in modo più sistematico l’interazione tra scuola, ambiente e legalità.

Sfida coraggiosa e meritevole perché, soprattutto chi insegna è consapevole che, è dalla più tenera età che valori così importanti vengono facilmente assimilati se correttamente insegnati.

La sfida diventa poi ancora più coraggiosa soprattutto in un Paese, dove si fa sempre più fatica a riconoscere il senso civico e l’attestazione di quei valori in una classe politica che, giorno dopo giorno, non fa fatica a dare segni in direzione contraria.....

Lungi dal qualunquismo, ritengo che sarebbe auspicabile “rieducare” la nostra classe politica e, cominciando proprio dalle nostre Regioni, scegliessimo bene le persone.


Se invece parliamo di educazione alla legalità, all’ambiente e allo sviluppo sostenibile, obbiettivi condivisi negli indirizzi scolastici dei due Ministeri, è ancora peggio.

Analizzando le convinte indicazioni dei saperi del Ministero della Pubblica Istruzione e a quello dell’ Ambiente, ci chiediamo quali competenze e sensibilità abbia dimostrato la nostra classe politica nei confronti delle problematiche legate all’inquinamento atmosferico, idrico e del dissesto idrogeologico del territorio ?

Quanti amministratori si siano spesi in politiche di abbattimento e riduzione dei gas di scarico che non siano le sporadiche e inutili soste domenicali? Quanti abbiano lavorato per un più serio ed efficace controllo delle emissioni nocive di polveri sottili?

Quanti abbiano avvertito il problema dell’inquinamento del mare dovuto ai metalli delle produzioni industriali e quanti si siano battuti contro la cementificazione delle nostre coste e abbiano lavorato per una legislazione territoriale in difesa del patrimonio ambientale, culturale e paesaggistico del territorio?

Se dobbiamo partire proprio dal giudizio dell’operato del Ministero dell’Ambiente, non possiamo certo essere soddisfatti in Provincia di Savona. Quest’ultimo, mentre da una parte detta gli indirizzi e i contenuti della nuova disciplina scolastica di carattere ambientale, ignorando le decisioni delle Amministrazioni locali, approva l’ampliamento della centrale a carbone di Vado, costringendo le stesse amministrazioni locali e regionali a promuovere ricorsi al TAR.

Che cosa deve pensare un cittadino che vive giornalmente una realtà, così critica dal punto di vista ambientale e che si trova direttamente coinvolto nella drammatica conflittualità tra i diversi soggetti istituzionali come: il Ministero dell’Ambiente, la Regione e il Comune?


Istituzioni contro Istituzioni.

In tema di produzione energetica, quale riflessione fare il cittadino di una Regione e in particolare di una Provincia, che produce più energia di quella che consuma e che nei piani del Ministro dello sviluppo e delle infrastrutture deve aumentare la sua produzione per un ipotetico e indefinibile disegno di sviluppo industriale che ha confini esterni a quelli strettamente regionali?

La domanda di energia in Italia è coperta da anni per circa il 42,6% da prodotti petroliferi, per il 36% da gas, per il 7,4% da fonti rinnovabili e questo la dice lunga sulle scelte di sviluppo tecnologico dei nostri Amministratori

Nel nostro Paese le ripercussioni ambientali dei processi energetici riguardano prima di tutto le emissioni di gas serra, in particolare anidride carbonica (CO2), e le emissioni di sostanze inquinanti per l’ambiente e tossiche per l’essere umano che i cittadini di Vado e dintorni pagano giornalmente sulla loro pelle.

Per quanto riguarda l’anidride carbonica, questa si sviluppa principalmente dai processi di combustione dei combustibili fossili come il carbone utilizzato proprio per il funzionamento delle centrali di produzione di energia come quella della Tirreno Power.

Tutti sanno ormai che una centrale termoelettrica alimentata con carbone di 330 MW di potenza produce circa 1.65 milioni di tonnellate l’anno di emissioni di CO2.(tutti dati del Ministero dell’Ambiente)

Le emissioni di CO2 del sistema energetico italiano sono state nel 2007 di 553 di tonnellate l’anno e quella di Vado Ligure ha contribuito ampiamente a questo triste primato.

Forse le indicazioni didattiche e i contenuti della proposta scolastica del Ministero dell’ambiente dovrebbero essere prima recepite dallo stesso Ministero e dal Ministero dello Sviluppo per poi essere d’esempio agli studenti.

Le ultime scelte sul nucleare del Ministro Scajola devono, infine, farci ulteriormente riflettere sulle logiche adottate in tema d’inquinamento , di innovazione nella produzione energetica e di rispetto della salute umana in controtendenza con quelle del resto d’Europa e della mancanza di trasparenza delle stesse visto la mancata comunicazione dei siti scelti per le eventuali centrali nucleari in Italia.

Giudichiamo le azioni e i comportamenti e votiamo gli uomini e le donne che riteniamo più credibili.

Scegliamo coloro che riteniamo idonei a ricostruire il senso della legalità e lo sviluppo di un’etica e di un senso di responsabilità che oggi più che mai sentiamo irrinunciabili.

Scegliamo in modo consapevole e diamo un segnale in controtendenza che testimoni un’analisi e una riflessione e non la superficialità o peggio la connivenza del cittadino che “mugugna” ma che poi tollera l’incompetenza, l’incoerenza e la mancanza di etica.

La responsabilità del voto deve essere riproposta anche alle nuove generazioni che si presentano già disilluse a questo appuntamento.

Non si può e non si deve proprio in questo momento, rinunciare a pensare.

Fare in modo che il nostro disimpegno verso le idee e verso la richiesta di un miglioramento diventi la strada più facile per delegare agli altri.

Non si può rinunciare a un diritto garantito proprio dalla Costituzione, a un’occasione di partecipazione attiva e democratica, proprio quando nello stesso tempo si può utilizzare questo momento per chiedere la rieducazione della nostra classe politica, scegliendo le persone che riteniamo adatte allo scopo.

La voglia di legalità, di giustizia, di rispetto verso le Istituzioni, di etica nel comportamento insieme all’esigenza di politiche di sviluppo durevole e sostenibile devono essere interessi fondamentali per una collettività.

I tentativi di censura dell’informazione non dovranno dare i risultati sperati, rieduchiamoci alla democrazia!

ANTONIA BRIUGLIA

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