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30 gennaio 2011

1)TIRRENO POWER DEVE PUNTARE SULLE ENERGIE RINNOVABILI

IN ATTESA DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI....







TRATTO DA LA STAMPA DEL 30 GENNAIO

CONFERENZA DEI SERVIZI
PER FRANCO ZUNINO LA TIRRENO POWER DEVE PUNTARE SULLE ENERGIE RINNOVABILI

A fine febbraio,ma si parla anche di possibili proroghe ,potrebbe riprendere la Conferenza dei servizi sul potenziamento a carbone della centrale Tirreno Power di Vado-Quiliano.
L' ex Assessore all'Ambiente della Regione Liguria Franco Zunino, nel ribadire il suo "NO"al progetto
LANCIA UN MONITO CHE E' ANCHE UN TIMORE.
"Non credo sarebbe CORRETTO dal punto di vista LEGALE ma anche ETICO-precisa Zunino -FAR PASSARE DA PARTE DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI UN PROGETTO ALTERNATIVO A QUELLO OGGI SUL TAPPETO E NON SOTTOPORLO ,COME PREVEDE LA LEGISLAZIONE ,ALLE VARIE VALUTAZIONI DI IMPATTO AMBIENTALE".

Aggiunge l' ex assessore
"INOLTRE RITENGO CHE TIRRENO POWER DEBBA AVERE MAGGIOR RISPETTO DELLA POSIZIONE CONTRARIA ESPRESSA DAL TERRITORIO E DA UNA VASTA PLATEA DI AMMINISTRATORI LOCALI CHE RAPPRESENTA UN
"NO" CHIARO E NETTO A QUESTO PIANO.
NEL 2011 NON SI PUO' PUNTARE LO SVILUPPO SU UN COMBUSTIBILE VETUSTO E DANNOSO COME E' IL CARBONE.
LA TIRRENO POWER IMBOCCHI,INVECE,LA STRADA DELLE RINNOVABILI."
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Tratto da Puglia tv

Brindisi: produzione di energia ecocompatile ,ma non doveva servire a combattere quella da fossili?


Cominciano a fioccare le azioni legali contro la provincia per la questione fotovoltaico.E' di ieri la notizia che la societa' Trade management energia ha vinto un ricorso contro l'amministrazione retta da Ferrarese in merito all'obbligo di richiedere la Via per un progetto di 39 megawatt presentato appunto dalla predetta azienda in provincia di Brindisi.Ma le questioni sul fotovoltaico e sopratutto sul regolamento varato dalla provincia non smettono di tenere banco in citta' .Intanto la posizione molto estremizzata del presidente Ferrarese e' contestata da piu' parti ,ovviamente nel mondo delle imprese che hanno seguito alla lettera le indicazioni di legge dal 2008 fino ad oggi.Inoltre l'attuale regolamento varato dalla provincia ,secondo aziende anche molto titolate del settore ,sarebbe del tutto in contraddizione con le linee regionali. Senza scendere nel merito, perché' sarebbe troppo tecnico e rischieremmo di affliggere i nostri telespettatori, resta il principio che sulla vicenda fotovoltaico,ed eolico si sta consumando un battaglia che non ha senso se si analizza dal punto di vista della collettivita' .
Infatti in una citta' o meglio in una provincia che ha la piu' alta incidenza di produzione di energia da fossili d'Italia ed una delle piu' grandi d'Europa, l'arrivo della produzione in massa di energia alternativa sarebbe non solo auspicabile,ma da salutare come l'unica possibilita'di sostituzione concreta e sostanziosa come quantita' del carbone. Ed allora invece che parlare in linee generali e cioe' di invasione barbarica del territorio , sarebbe il caso di documentarsi e di controllare quanti impianti esistono o potranno esistere di questo genere al di la' delle tantissime domande presentate che magari non potranno mai arrivare alla costruzione di impianti.Infatti in pochi sanno che moltissime di quelle domande non potranno mai concludersi perché' ogni impianto per potersi allacciare alla rete nazionale e quindi immettere la corrente prodotta, dovra' costruirsi una propria cabina di trasformazione che incide nei costi in modo talmente alto da rendere l'ìntero investimento non piu'economico. Quindi si rischia di parlare a vanvera senza conoscere neppure la reale consistenza degli impianti che poi effettivamente saranno realizzati.
Gridare “al lupo al lupo”, rischiando di far saltare progetti importanti quando poi non ci sono gli estremi concreti , e' solamente da incoscienti, perche'si rischia di continuare a far proliferare la produzione di energia da fossili.Quanto poi all'altra favola e cioe' che la produzione di energia da fonti rinnovabili non vada a sostituire quelle tradizionali a carbone ,anche qui bisogna che la gente sappia che al momento in cui al gestore della rete arrivano due produzioni diverse di corrente e cioe' quella da carbone e quella da eolico o fotovoltaico o da biomassse,si e' costretti a privilegiare quella da fonti alternative al posto di quella da carbone.
E' tutto qui il vero problema perche'e 'fuori di dubbio che chi oggi produce da carbone non puo'competere con le altre produzioni da fonti alternative e quindi agisce in tutti i modi per evitare che nascano impianti di produzione di energia da fonti ecocompatibili.
Speriamo di aver spiegato alla gente il perché' e'nata questa vera e propria battaglia sui sistemi di produzione di energia diversi dai tradizionali fossili .
Cio' che lascia perplessi e'che gli ambientalisti o coloro che sono contro il carbone non facciano le sfilate in favore della produzione di energia da fonti rinnovabili.
Le regole ci sono e chi non le rispetta e' gia' fuori da possibili produzioni:criminalizzare anche gli impianti in regola e' strumentale e demagogico e serve solo a continuare a favorire la produzione da carbone.-

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Tratto da Uomini Liberi

IL MITO DELLA "CONVENZIONE"!!!
"

Dal lontano anno dell'insediamento, i gestori della centrale termoelettrica di Vado e Quiliano (prima Enel spa, oggi Sorgenia) si sono serviti di questa parola "magica" che rappresentava anche una solenne promessa. I due Comuni sarebbero stati garantiti da uno accordo con l'azienda che avrebbe disciplinato tutti i "risarcimenti" loro riconoscibili per il danno ambientale subito.
Non li citiamo tutti (sarebbe troppo lungo) limitandoci a due esempi facili, facili. Una "celebre" convenzione, firmata negli anni '70, disciplinava la cosiddetta "sperimentazione a carbone", limitata nel tempo e subordinata al rigido controllo delle emissioni!!!
Sublime risultato: dopo più di 30 anni di utilizzo "in prova" del fossile, oggi hanno il coraggio di chiederne l'ampliamento e, purtroppo trovano orecchie ultra bendisposte in Regione ed in Provincia.
Questo accade quando il lupo e l'agnello siglano un protocollo comune, pur sapendo che il più forte può violarlo impunemente.......
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Tratto da Quotidiano di Puglia

Brindisi, gli ambientalisti: puntare alla riduzione di emissioni di carbone

BRINDISI (27 gennaio) - Le associazioni ambientaliste brindisine bocciano la bozza di protocollo di intesa tra Enel, enti locali e Regione Puglia; ieri mattina hanno incontrato politici, rappresentanti sindacali e giornalisti per suggerire proposte alternative a quanto riportato nel testo.
Dietro il tavolo, i rappresentanti delle associazioni che negli ultimi anni hanno organizzato cortei e manifestazioni per esprimere il proprio dissenso rispetto ad investimenti industriali che non tenessero conto della salute pubblica. Dall’altra parte, alcuni capigruppo della Provincia e del Comune per un dibattito approfondito sulla questione energetica.

«La bozza è negativamente sorprendente - ha detto Michele Di Schiena - perché non c’è nessun impegno per la riduzione del carbone. Per noi è necessario invece che l’utilizzo scenda in quantità non inferiore al 25%, rispetto al 2004, e senza compensazioni». Non è, questo, l’unico suggerimento fornito dalle associazioni. «Abbiamo realizzato una mini-tabella - ha detto Enrico Favuzzi -, per ricordare punto per punto quali sono le nostre idee, e per sottolineare ciò che non ci vede d’accordo nella bozza diffusa».

Sul fotovoltaico, Di Schiena ha poi osservato: «Apprezziamo l’idea del presidente della Provincia di Brindisi Massimo Ferrarese di recarsi in Procura per denunciare investimenti che danneggiano il territorio, ma è bene ricordargli che le battaglie non vanno fatte solo per i piccoli impianti, ma anche per quelli grandi, e ci riferiamo proprio a quelli che sono oggetto delle convenzioni»

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