Clima
I cambiamenti climatici sono in atto. Attiviamoci adesso
Dovrebbe, invece, passare il messaggio che l’emergenza climatica e le sue conseguenze sono già presenti con il loro drammatico impatto, per cui bisogna attivarsi subito sia come individui che come società civile per porvi rimedio, per garantire a noi stessi un presente decente e un futuro per quelli che verranno scevro del degrado ambientale nel quale versiamo già ai giorni nostri. L’avvisaglia di questa estate è un richiamo, un monito ad agire, ora, senza perdersi in congetture tecnico-scientifiche sulle cause del riscaldamento climatico, su quanto abbia pesato l’essere umano nell’incrementarlo.
L’arrivo di qualche giorno di pioggia, o di qualche settimana particolarmente fredda non deve spostare il focus dal trend generale, che dice che l’emergenza è dei giorni nostri, la siccità e la desertificazione delle zone costiere mediterranee è in atto da qualche decennio, e quello a cui andiamo incontro non è la riduzione dei raccolti della castagna ma ad un impatto devastante sugli ecosistemi, sulle falde idriche, sulla vita stessa dell’essere umano..... Se non si vuole credere agli allarmi lanciati dall’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change - Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico), il foro scientifico formato nel 1988 da due organismi delle Nazioni Unite, l'Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) ed il Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP) allo scopo di studiare il riscaldamento globale, si provi a raccogliere informazioni sullo stato delle falde freatiche che alimentano la propria comunità oppure, più semplicemente, si provi ad osservare il paesaggio e i suoi colori fuori dal finestrino di un treno o della propria auto......
Dunque il disastro era prevedibile?
"Dipende cosa si intende per prevedibile. Sappiamo che il cambiamento climatico prodotto dall'uso dei combustibili fossili e dalla deforestazione è in corso. Sappiamo che i fenomeni meteo estremi, che sono già diventati più frequenti, capiteranno sempre più spesso. E dunque bisogna attrezzarsi per affrontarli. In questo senso possiamo prevedere un aumento del rischio".
E in che senso non sono prevedibili?
"L'allerta della protezione civile riguarda l'esistenza di un rischio in una certa area. Ma l'intensità della minaccia, il momento in cui può concretizzarsi e il luogo esatto non sono prevedibili".
Allora c'è poco da fare?
"Al contrario, c'è moltissimo da fare. A cominciare dalla creazione di un'opinione pubblica informata. .......
Non dovrebbero essere gli amministratori di una città a garantire condizioni di sicurezza che tranquillizzino i cittadini?
"Non c'è dubbio, ma è bene far convivere le due precauzioni. Da una parte i cittadini devono sapere che con il cambiamento climatico la loro vita non è più la stessa. I luoghi cambiano, i rischi cambiano, l'attenzione deve cambiare. Dall'altra parte chi ha la responsabilità della gestione del territorio non può più sperare di farla franca se commette errori".LEGGI TUTTO
Agosto 2011 è al 10° posto fra i mesi più caldi degli ultimi 200 anni e la temperatura media nelle prime 2 settimane di settembre è stata superiore di circa 5 gradi centigradi.
Il danno non è stato solo visivo: l’emergenza climatica e le sue conseguenze sono già presenti con il loro drammatico impatto.
BISOGNA ATTIVARSI SUBITO SIA COME INDVIDUI SIA COME SOCIETA'
di Umberto Mezzacapo - 4 Novembre 2011
.........La top ten per temperature degli ultimi due secoli è la seguente: 2003, 2001, 2007, 1994, 2009, 2000, 2008, 1990, 1998, 1997. Bisogna aggiungere altro?
Vorrei fare alcune considerazioni sull’informazione ambientale che viene erogata dai media e dalle istituzioni pubbliche che riguarda un argomento così cruciale per il futuro della nostra comunità quale il cambio climatico. Questa è stata finora caratterizzata da un alternarsi di ingiustificato catastrofismo, di quelli che induce a sentirsi impotenti di fronte al cataclisma preannunciato, e da un altrettanto grave pressapochismo, figlio della fiducia cieca nelle immense capacità della tecnologia di porre rimedio a qualsiasi situazione negativa, seppur si tratti di un problema di cosi vaste proporzioni come questo del cambio climatico........Dovrebbe, invece, passare il messaggio che l’emergenza climatica e le sue conseguenze sono già presenti con il loro drammatico impatto, per cui bisogna attivarsi subito sia come individui che come società civile per porvi rimedio, per garantire a noi stessi un presente decente e un futuro per quelli che verranno scevro del degrado ambientale nel quale versiamo già ai giorni nostri. L’avvisaglia di questa estate è un richiamo, un monito ad agire, ora, senza perdersi in congetture tecnico-scientifiche sulle cause del riscaldamento climatico, su quanto abbia pesato l’essere umano nell’incrementarlo.
L’arrivo di qualche giorno di pioggia, o di qualche settimana particolarmente fredda non deve spostare il focus dal trend generale, che dice che l’emergenza è dei giorni nostri, la siccità e la desertificazione delle zone costiere mediterranee è in atto da qualche decennio, e quello a cui andiamo incontro non è la riduzione dei raccolti della castagna ma ad un impatto devastante sugli ecosistemi, sulle falde idriche, sulla vita stessa dell’essere umano..... Se non si vuole credere agli allarmi lanciati dall’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change - Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico), il foro scientifico formato nel 1988 da due organismi delle Nazioni Unite, l'Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) ed il Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP) allo scopo di studiare il riscaldamento globale, si provi a raccogliere informazioni sullo stato delle falde freatiche che alimentano la propria comunità oppure, più semplicemente, si provi ad osservare il paesaggio e i suoi colori fuori dal finestrino di un treno o della propria auto......
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TRATTO DA LA REPUBBLICA
"Pericoli e colpevoli i cittadini sappiano"
Parla il climatologo Maracchi: "Non è più tempo di piogge tradizionali, siamo alle alluvioni-lampo. Necessario tenere alto il livello dell'informazione"
di ANTONIO CIANCIULLO
"Siamo di fronte alle flash flood, le alluvioni lampo. Con picchi di questa intensità ci si trova a fronteggiare all'improvviso 4 mila tonnellate di acqua per ettaro: è una massa spaventosa, un vero e proprio bombardamento. Con piogge così, legate alla tropicalizzazione del clima, il rischio sarà sempre più alto". Giampiero Maracchi, docente di climatologia all'università di Firenze, commenta il disastro di Genova spiegando in che modo sono cambiate le piogge.
"Le piogge tradizionali", continua Maracchi, "si misuravano con 40, 60, magari 80 millimetri nell'arco di alcune ore. Adesso siamo di fronte a nubifragi che fanno precipitare, sempre in poche ore, una cortina di acqua da 120 -220 millimetri. Si può arrivare anche a 400 millimetri, cioè a 4 mila tonnellate di acqua per ettaro".Dunque il disastro era prevedibile?
"Dipende cosa si intende per prevedibile. Sappiamo che il cambiamento climatico prodotto dall'uso dei combustibili fossili e dalla deforestazione è in corso. Sappiamo che i fenomeni meteo estremi, che sono già diventati più frequenti, capiteranno sempre più spesso. E dunque bisogna attrezzarsi per affrontarli. In questo senso possiamo prevedere un aumento del rischio".
E in che senso non sono prevedibili?
"L'allerta della protezione civile riguarda l'esistenza di un rischio in una certa area. Ma l'intensità della minaccia, il momento in cui può concretizzarsi e il luogo esatto non sono prevedibili".
Allora c'è poco da fare?
"Al contrario, c'è moltissimo da fare. A cominciare dalla creazione di un'opinione pubblica informata. .......
Non dovrebbero essere gli amministratori di una città a garantire condizioni di sicurezza che tranquillizzino i cittadini?
"Non c'è dubbio, ma è bene far convivere le due precauzioni. Da una parte i cittadini devono sapere che con il cambiamento climatico la loro vita non è più la stessa. I luoghi cambiano, i rischi cambiano, l'attenzione deve cambiare. Dall'altra parte chi ha la responsabilità della gestione del territorio non può più sperare di farla franca se commette errori".LEGGI TUTTO
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Facendo riferimento al maltempo degli ultimi tempi Burlando ha commentato: “Tutti gli studi fatti finora andranno rivisti alla luce di
fenomeni che nel corso del tempo sono cambiati sia per intensità che per
frequenza. Stiamo verificando dappertutto se quello che è accaduto, e
sta accadendo, supera i piani di bacino disponibili.”
SAREBBE INDISPENSABILE RICONSIDERARE ANCHE LA POSIZIONE DELLA REGIONE SULLA PRODUZIONE ENERGETICA ED IN PARTICOLARE SULLE CENTRALI A CARBONE CONSIDERANDO IL LORO INFLUSSO NEGATIVO SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI LOCALI E GLOBALI;
"Secondo il WWF, il settore energetico è responsabile del 41% di tutte le emissioni di anidride carbonica derivanti dall'utilizzo dei combustibili fossili. Il carbone in particolare, è molto ricco di carbonio e la sua combustione è in grado di produrre fino al 70% in più di CO2, rispetto a quella del gas naturale. Più in generale, il 43% di tutte le emissioni da combustibili fossili è da attribuire all'uso del carbone.
"Secondo il WWF, il settore energetico è responsabile del 41% di tutte le emissioni di anidride carbonica derivanti dall'utilizzo dei combustibili fossili. Il carbone in particolare, è molto ricco di carbonio e la sua combustione è in grado di produrre fino al 70% in più di CO2, rispetto a quella del gas naturale. Più in generale, il 43% di tutte le emissioni da combustibili fossili è da attribuire all'uso del carbone.
Il carbone è pertanto tra i combustibili fossili, quello più impattante nei riguardi dei cambiamenti climatici. "
Leggi:La scheda di approfondimento del WWF sui cambiamenti climatici
Tratto da Il Fatto Quotidiano
Leggi:La scheda di approfondimento del WWF sui cambiamenti climatici
Nessun accordo sul clima senza l'espansione delle rinnovabili
Un accordo internazionale sul clima nei
prossimi anni sarà impedito dalla forte lobby del settore energetico
convenzionale. Solo un ribaltamento dell'economia energetica, con una
ancora più rapida crescita di rinnovabili e green economy, sarà decisivo
per un accordo che vincoli tutti i paesi. L'editoriale di Gianni
Silvestrini.Leggi
______________________________Tratto da Il Fatto Quotidiano
VIDEO 3: UN FIUME ATTRAVERSA BRIGNOLE - VIDEO 4: ACQUA NELLE CASE DI STURLA
VIDEO 5: LA CITTA' DIVENTA UN FIUME - VIDEO 6: LA PIENA INVESTE IL PONTE|
Tozzi e Mercalli contro il governo: “Al posto del Tav metta in sicurezza il territorio”I due conduttori televisivi: "L'esecutivo fa finta che il cambiamento
climatico non esista".
Al posto delle mega-opere chiedono mille piccoli cantieri per fermare il dissesto idrogeologico. Ma non sono fiduciosi: "Tornerà il sole e ancora una volta ci si dimenticherà di tutto fino alla prossima tragedia"
VIDEO 5: LA CITTA' DIVENTA UN FIUME - VIDEO 6: LA PIENA INVESTE IL PONTE|
Al posto delle mega-opere chiedono mille piccoli cantieri per fermare il dissesto idrogeologico. Ma non sono fiduciosi: "Tornerà il sole e ancora una volta ci si dimenticherà di tutto fino alla prossima tragedia"
Secondo i due esperti, sul banco degli imputati ci sono cinquant’anni di edilizia selvaggia, nessun piano serio per prevenire il dissesto idrogeologico né tantomeno uno straccio di programma per informare la popolazione sui rischi connessi a questo tipo di fenomeni. “Sono nato il 4 novembre del 1966, il giorno dell’alluvione di Firenze – dice Mercalli – Anche allora ci si fece trovare impreparati. Quarantacinque anni dopo non è cambiato niente. Si piange e si contano i morti quando piove e si fa finta di niente quando torna il sole”.
Negli ultimi 45 anni non solo non è andati avanti a cementificare il territorio come se niente fosse, ma il clima impazzito ha aggredito quei terreni resi negli anni fragili e impermeabili alle bordate d’acqua sempre più forti che piovono dal cielo.
“La quantità d’acqua che prima cadeva in un mese, oggi cade in un’ora. E questo è uno dei principali effetti dell’innalzamento della temperatura terrestre, perché l’aria è più calda e l’energia termica che viene sprigionata è maggiore. E questo è un fatto, non un’opinione”, sostiene Tozzi.......
Come gli scenari apocalittici descritti dagli scienziati dell’Ipcc, l’International panel on climate change delle Nazioni unite. Il loro corposo dossier, considerato dal centrodestra italiano come una iattura anti-sviluppista, valse agli esperti dell’Onu il premio Nobel per la Pace nel 2007.
“Eppure la tropicalizzazione del clima ci sta presentando il conto – sostiene Tozzi – A iniziare dalle flash flood (le bombe d’acqua, alluvioni istantanee, ndr) che sono figlie del clima che si surriscalda e si estremizza. Basti pensare alla Liguria dove nei giorni scorsi sono caduti metà dei centimetri d’acqua che in quel territorio cadono in un anno”.
...... “Ma la prevenzione – continua il geologo – non solo salva le vite umane – conviene anche dal punto di vista economico: per un euro speso oggi se ne risparmiano sette in futuro”. Al posto di faraonici ponti e gigantesche gallerie, secondo i due conduttori, bisognerebbe aprire mille piccoli cantieri che mettano in sicurezza colline, paesi e letti di fiumi....
A fianco della prevenzione l’altro grande assente dal dibattito è l’informazione, che “è morta” secondo Mercalli per lasciare il campo alla semplice emotività nel commentare emergenze e catastrofi. ....“Quello che sarebbe successo nel Levante ligure si sapeva con 48 ore di anticipo – attacca Mercalli – Se si fosse messo a punto un serio piano di educazione-informazione per i cittadini, come nella Grande Mela, magari non si sarebbero salvati gli edifici, ma di sicuro le vite umane”.
Tuttavia i due conduttori televisivi guardano al futuro con disillusione e quasi all’unisono dicono: “Dopo la tragedia tornerà il sole e anche questa volta ci si dimenticherà di tutto”. In attesa della prossima alluvione o frana accompagnata dalla solita litania giustificatoria. “Che suonerà ancora più grottesca perché eventi di questa portata non sono più né eccezionali né tantomeno imprevedibili”.
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