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28 febbraio 2012

Inquinamento la riscossa dei cittadini : Milazzo si ribella , raccolta di firme per il Parlamento Ue

Tratto da Il corrieredel Mezzogiorno

PER STRASBURGO

Inquinamento: Milazzo si ribella , raccolta di firme per il Parlamento Ue

La riscossa dei cittadini della Valle del Mela: chiedono la tutela dell’ambiente e della salute pubblica minacciate dalla realizzazione di industrie ad alto impatto



MESSINA – Dopo anni di silenzi, tante persone malate e morte, continue emissioni di odori nauseabondi e inquinanti, esposizioni ad amianto e a polveri sottili, la riscossa dei cittadini della Valle del Mela contro l’inquinamento, parte da Milazzo. Migliaia di residenti, associazioni ambientaliste, l’Osservatorio nazionale dell’Amianto e alcuni partiti politici, dopo le marce e le proteste messe in atto negli scorsi mesi stanno raccogliendo delle firme per presentare una petizione popolare al Parlamento europeo. Chiedono la tutela dell’ambiente e della salute pubblica minacciate dalla realizzazione di industrie tutte concentrate in un’area: come la a Raffineria di Milazzo, la Centrale elettrica di S. Filippo del Mela, le Acciaierie di Pace del Mela. Molte altre fabbriche come la Sacelit a Giammoro, inoltre, hanno trattato amianto e sono stati numerosi i casi accertati di morte. Nella petizione illustrata dall’avvocato Maria Calderone, legale di tutti i sottoscrittori, si chiederà, tra l’altro l’approvazione di una mozione di condanna dello Stato Italiano e una diffida perché vengano rispettati i diritti dei Siciliani in base al Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, alla Carta di Nizza e della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo. Si pretenderà poi, che il Parlamento europeo disponga che gli organi amministrativi dello Stato italiano attuino misure di prevenzione e di responsabilità condivisa con risarcimento dei danni ambientali del territorio e che sia portata avanti una sorveglianza sanitaria, con la richiesta immediata di attuazione di piani di risanamento ambientale e bonifica dell’aree interessate. Infine, si sollecitano ulteriori studi epidemiologici aggiuntivi rispetto a quelli esistenti per la verifica del nesso causale tra patologie e inquinamento ambientale........ L’avvocato Calderone che in questa sua battaglia sarà coadiuvata dall’avvocato Ezio Bonanni dell’osservatorio Nazionale del’Amianto e da altri 20 legali ha spiegato che ‘si tratta di un’iniziativa senza precedenti ...... “E’ finito il tempo – ha aggiunto l’avvocato - in cui tutto passava sotto silenzio. La petizione popolare è la prima forma di rispetto del principio: chi inquina paga”. D’accordo anche Giuseppe Maimone presidente dell’Adasc, l’associazione per la difesa per l’ambiente e della salute dei cittadini e conosciuto per le sue tante denunce, che gli sono costate anche delle serie minacce. “Finalmente – sottolinea Maimone - la società civile si è unita creando un coordinamento per portare avanti la petizione popolare. Noi chiediamo il rispetto delle leggi e che vengano firmati i piani di risanamento ambientale, finanziandoli e attuandoli. Vogliamo che le industrie si adeguino o se ne vadano bonificando le aree.
 
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