Tratto da Il Secolo XIX
Impianti a carbone
Usa, miliardi di dollari
per limitare le emissioni
Genova - Le industrie statunitensi che si alimentano a
carbone stanno affrontando il più grande crollo degli asset del
decennio, rischiando di spendere miliardi di dollari per il controllo
delle emissioni inquinanti imposto per legge.
La situazione riguarda
alcuni tra i maggiori produttori di energia del paese, come la Exelon e
la American electric power. Un’indicazione di quanto le suddette
normative e la concorrenza del più economico gas naturale stiano
effettivamente intaccando l’attività di chi utilizza carbone, ci sarà
quando Exelon annuncerà i risultati della prima grande vendita di
impianti a carbone negli Stati Uniti negli ultimi quattro anni.
Exelon, la più grande società
energetica degli Stati Uniti, potrebbe ricorrere a uno sconto del 40
per cento per tre impianti in Maryland che ha intenzione di vendere
entro la fine di agosto. Gli offerenti, tra cui la Nrg Energy, hanno
messo a disposizione cifre tra i 600 e i 700 milioni di dollari per
strutture il cui valore si aggirerebbe intorno al miliardo. «Questa sarà
la prima operazione significativa per le attività dell’industria del
carbone dalla recessione» ha rivelato Julien Dumoulin-Smith, analista di
Ubs.
La Constellation Energy, comprata da Exelon
quest’anno, ha speso un miliardo per rimanere conforme alle norme anti
inquinamento. La vendita, la maggiore dal 2008, si colloca in un momento
in cui le leggi per regolare le emissioni inquinanti sono
particolarmente stringenti e la concorrenza da parte delle industrie
alimentate a gas, i cui costi sono ai livelli più bassi degli ultimi
dieci anni, è particolarmente agguerrita.
La transazione potrebbe aiutare la American
Electric, la GenOn Energy e la First Energy a capire se valga davvero la
pena effettuare spese aggiuntive per limitare le emissioni e permettere
così agli impianti di rimanere operativi. Secondo quanto rivelato da
Dumoulin-Smith, gli impianti statunitensi si stanno convertendo
all’impiego di gas e sono in procinto di ritirare 33.000 megawatt di
alimentazione a carbone,
dopo che la statunitense Environmental
protection agency ha inasprito le regole per quanto riguarda le
emissioni di mercurio e altre sostanze tossiche.
Questo invece ......accade in Italia e più precisamente in Liguria
Riportiamo uno stralcio tratto da
UNITI PER LA SALUTE REPLICA A PD e CGIL: "SENZA SE E SENZA MA"
.......Ribadiamo a proposito di leggi più o meno "permissive" che intanto le leggi vigenti vanno semplicemente rispettate "senza se e senza ma":
segnaliamo
che la regione Liguria a proposito delle prescrizioni condizionanti
per il gruppo a turbogas ha ammesso ufficialmente che "in effetti
alcuni adempimenti non risultano ancora portati a termine" Come è
stato possibile avviare gli impianti a turbogas (in servizio dal 2007)
se nel verbale del 2011 le prescrizioni condizionanti non risultano
ancora completamente ottemperate?
le leggi vigenti vanno semplicemente rispettate "senza se e senza ma":gli impianti attuali a carbone sono sprovvisti di autorizzazione ambientale (AIA) da almeno 5 annila stessa centrale a proposito dei sistemi di trattamento fumi ha dichiarato che “non permettono ulteriori improvement tecnologici
il presidente della Regione oltre a parlare di "inquinamento colossale" ha dichiarato “ due vecchi gruppi da 330 Mw che sono stati realizzati nel 1971 e che ormai hanno raggiunto la fine della loro vita produttiva...Hanno già 40 anni: non si può pensare di tirare loro il collo ulteriormente” ,e gli stessi Isetta e Giacobbe avevano chiaramente dichiarato: Mancano quindi i presupposti per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per quanto riguarda gli esistenti gruppi 3 e 4 ......Nel ribadire quindi l’opposizione di queste Amministrazioni al rilascio di una nuova autorizzazione per nuovi impianti, si chiede che quella relativa all’esistente sia subordinata alla cessazione della attività dei gruppi 3 e 4"I sindaci Isetta e Giacobbe, non noi, parlano di cessazione della attività dei gruppi 3 e 4 come condizione preliminare al rilascio dell'AIA. Non ci risulta siano stati smentiti da alcuno.
Oggi invece ci viene proposto come "miglioramento" un altro grande gruppo a carbone e il mantenimento dei due vecchi gruppi così come sopra descritti per almeno altri nove anni (non ci risultano smentite al nostro comunicato dell' 8 marzo 2011 a proposito di AIA "transitoria".
Ne riportiamo un breve stralcio:
Riassumendo, se abbiamo compreso bene, e vorremmo sinceramente essere smentiti, la Regione Liguria nella delibera, invece di pretendere una ottemperanza dovuta da anni sui vecchi impianti, ha inserito una terminologia nuova “AIA per il periodo transitorio”. (Ci domandiamo per quale motivo la Regione abbia preso l'iniziativa di condizionare/adeguare/limitare una procedura ben definita per legge nazionale, credendo che ciò esuli dai suoi poteri).
Quindi, ripetiamo, se abbiamo compreso bene, ci terremo i vecchi gruppi (per cui il presidente della regione ha parlato di inquinamento colossale), ancora per molti anni. Infatti il limite proposto per i fantomatico periodo transitorio ad esempio per SOx di 350 mg/Nm3, ci pare, dai diagrammi della stessa azienda, sovrapponibile ai quantitativi attualmente emessi come medie mensili e dichiarati dalla centrale. Ragionamento analogo per ossidi di azoto e per.... Leggi tutto
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