Tratto da Il Fatto Quotidino
Nuovo inceneritore, in Valle d’Aosta referendum per decidere se farlo
Per la prima volta in Italia si voterà. con formula propositiva, la costruzione di un impianto per riciclare i rifiuti.....
Esiste un’alternativa agli inceneritori?
I cittadini possono scegliere in che modo gestire i rifiuti nella loro regione?
Secondo il presidente della Regione Valle d’Aosta, Augusto Rollandin, decisamente no. Domenica gli elettori della regione autonoma sono chiamati a votare il primo referendum propositivo d’Italia sulla costruzione di un pirogassificatore (una forma di inceneritore) per lo smaltimento dei loro rifiuti, ma quel che poteva diventare un laboratorio di democrazia partecipata si è trasformato in uno scontro senza esclusioni di colpi tra l’associazione di cittadini che ha proposto il referendum contro la costruzione dello stabilimento, e il governo della regione che ha invitato i cittadini a boicottare l’iniziativa.
A fargli da controcanto ieri sera è arrivato ad Aosta anche Beppe Grillo. “Questi principianti vanno casa per casa a dire di non andare a votare il referendum – ha urlato il leader del movimento 5 stelle ad una gremita piazza Chartoux – . E secondo me è un reato. Bisognava dire andate e votate sì o no”. Le proposte dell’associazione trovano in lui un megafono di sicuro effetto: “Siete 120mila persone, fate una differenziata a rifiuti zero – consiglia lui – si possono fare cose meravigliose, come venderli”.
Solo qualche mese fa il presidente Rollandin aveva invece scritto al ministro dell’ambiente Clini dei possibili rischi legati ad un eventuale esito positivo del referendum:
“Si affermerebbe il principio – si legge nella missiva – che a livello regionale su iniziativa referendaria si può arrivare a bandire una modalità di trattamento rifiuti rispetto ad altre, con un effetto domino le cui conseguenze nazionali sicuramente non le sfuggiranno”....... Perciò si è arrivati al referendum, perché l’associazione di cittadini Valle virtuosa ha deciso di non mollare la presa, convinta che con il pirogassificatore la Valle d’Aosta finirà per dotarsi di una struttura di smaltimento molto costosa, rischiosa per l’ambiente e persino esagerata rispetto alla sua reale produzione di rifiuti.
“I rifiuti si possono gestire meglio, senza bruciarli, facendo una più capillare raccolta differenziata e con il recupero”. Ne è convinto Paolo Meneghini, uno degli attivisti pro referendum......
L’attesa comunque è grande. E sebbene un’associazione che sostiene le posizioni della maggioranza regionale abbia fatto affiggere per Aosta dei manifesti con su scritto “Non votare è un diritto”, la mobilitazione degli ultimi mesi ha convinto molti aostani che il referendum potrebbe raggiungere il fatidico quorum del 45 per cento.
Per i risultati però bisogna aspettare ancora un giorno.
di Cosimo Caridi e Elena Ciccarello
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