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17 novembre 2012

VADO: UNO DEI GRUPPI NON ANCORA RISTRUTTURATI POTRA' FUNZIONARE IN DEROGA AGLI ACCORDI.......

Tratto da l' archivio storico de LA STAMPA.
Articolo   di  28-11-2003, STAMPA, SAVONA, pag.41

VADO: UNO DEI GRUPPI NON ANCORA RISTRUTTURATI POTRA' FUNZIONARE IN DEROGA AGLI ACCORDI DEL 2001

Per la centrale un ritorno al passato Tirreno Power autorizzata a emissioni oltre le quote fissate

VADO L. TIRRENO POWER ha ottenuto dal governo il permesso di far funzionare uno dei gruppi elettrici che non sono stati ancora ristrutturati in deroga al decreto emanato nel 2001. 
In pratica la CENTRALE termoelettrica ha ricevuto una «patente» per continuare l'emissione di fumi in atmosfera oltre le quote che erano state fissate. Lo ha rivelato il vicepresidente della Provincia Carlo Giacobbe che ha raccolto informazioni ufficiose ma attendibili.
  «Se le informazioni che abbiamo ricevuto saranno confermate si configurera' una situazione davvero allarmante - dice Giacobbe -. Sarebbe una grave lesione rispetto alle decisioni che erano state adottate con il concorso degli enti locali per l'accettazione sociale di una grande CENTRALE termoelettrica. Un consenso che derivava dal continuo miglioramento ambientale degli impianti produttivi, e dal mantenimento del rilevante contributo locale al fabbisogno energetico nazionale....... Inoltre un decreto simile rischia di acuire le gia' forti tensioni esistenti fino a provocare fenomeni di protesta che vedrebbero, evidentemente, il Governo come unico responsabile e bersaglio della contestazione». Prosegue Giacobbe: «Se l'Enel prima e quindi InterPOWER ed ora TIRRENO POWER avessero onorato gli impegni assunti gia' dal 1993, la CENTRALE termoelettrica di Vado Ligure oggi avrebbe un assetto che consentirebbe di produrre, in condizioni di normale esercizio, il quantitativo d'energia elettrica che ora sembrerebbe essere richiesto in base a leggi straordinarie anti black out. Le Amministrazioni locali interessate intraprenderanno tutte le azioni, anche le piu' incisive, per difendere i risultati gia' conseguiti».
 Il nuovo decreto prevede che TIRRENO POWER possa utilizzare combustibile meno pregiato e quindi piu' inquinante nel gruppo 2, quello che non e' stato ancora sottoposto alla ristrutturazione. Il sindaco di Vado Roberto Peluffo interviene con foga: «E' uno scandalo. Il governo con questo decreto prevarica gli enti locali e consente a TIRRENO POWER di stracciare il decreto, le convenzioni e gli impegni che erano stati assunti da anni.
 E' chiaro che potendo scegliere fra una ristrutturazione costosa per migliorare l'ambiente e la possibilita' di usare il combustibile piu' economico, i privati non avranno dubbi». 
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Tratto da La stampa del  08-03-2009
Presa di posizione di Giacobbe e Isetta «Bisogna rispettare le regole europee»
 
ANTONIO AMODIO VADO LIGURE «La nostra iniziativa e' precedente l'accordo tra TIRRENO POWER e sindacati». Lo precisano i sindaci Carlo Giacobbe e Nicola Isetta riferendosi all'invio della loro una nota ai ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo Economico per indicare alcune prescrizioni sul procedimento per l'autorizzazione integrata ambientale per la CENTRALE termoelettrica di Vado e Quiliano. 
 La nota inviata dai due primi cittadini si rifa' al decreto legislativo 59/05 che applica le Direttive Ue per la prevenzione dell'inquinamento: «I gruppi 3 e 4 si legge nella lunga nota , pur avendo subito una ristrutturazione con interventi di ambientalizzazione, risalgono agli Anni Sessanta e hanno un rendimento elettrico (cioe' la percentuale di energia termica che si trasforma in energia elettrica) molto basso, presumibilmente non superiore al 36%. In una fase in cui il nostro paese prosegue la nota e il nostro sistema economico devono comunque rispettare gli obbiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 posti dall'Ue per il 2020, non pare affatto coerente prospettare la possibilita' tecnica di realizzare un impianto di rendimento superiore, mantenendo nel contempo due gruppi, il 3 e il 4, con una resa bassissima, quando la stessa TIRRENO POWER presenta un progetto in cui il rendimento lordo viene indicato al 47,5%. Per questo riteniamo che manchino i presupposti per il rilascio dell'autorizzazione, che hanno bisogno dell'applicazione delle migliori tecnologie disponibili e che non potranno essere contrapposte da TIRRENO POWER considerazioni di carattere economico, dal momento che gli impianti sono stati ampiamente ammortizzati. La CENTRALE e' in funzione dagli Anni Settanta e il Revamping e' stato realizzato ormai da 10 anni». Giacobbe e Isetta respingono quindi l'ipotesi di autorizzazioni per nuovi impianti e chiedono che quelli esistenti siano subordinati alla cessazione delle attivita' dei gruppi 3 e 4 e alla loro riconversione a metano Leggi l'articolo integrale....

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