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04 febbraio 2014

Emissioni CO2, quando sono le spie ad occuparsi del clima-Le prove dei cambiamenti climatici? Eccole, sono in Artico .

 Tratto da Il Fatto Quotidiano

Emissioni CO2, quando sono le spie ad occuparsi del clima

di

Perché mai notizie clamorose come quella che di seguito illustro vengono occultate? Lo spionaggio più accanito si è concentrato sul vertice Onu 2009 sul clima, ritenuto il più importante del suo genere dalla fine della seconda guerra mondiale. L’obiettivo del summit, tenutosi a Copenhagen, era un accordo globale sulla riduzione delle emissioni di CO2. 

 Ma l’intesa, a lungo preparata, è stata fatta saltare: protagonisti i servizi di spionaggio Usa, come documenta nelle sue ultime carte Edward Snowden.  

A conferma che i padroni del mondo (le 85 persone più ricche valgono in denaro quanto 3,5 miliardi di poveri!) da sempre se la vogliono giocare nell’arena del mercato che controllano 
e non certo attenendosi ai vincoli politici della salute, della sicurezza e del benessere dei nostri figli.
La risposta alla domanda iniziale sta proprio nella definizione del campo dove si vorrebbe far svolgere una partita che riguarda tutti: se i giocatori (l’1%) non sottostanno a regole e gli spettatori (il 99%) seguono le fasi del gioco nella nebbia che avvolge gli spalti, allora non fa notizia se la democrazia viene conculcata proprio mentre ipocritamente la si invoca.
E veniamo all’informazione occultata.......... continua a leggere su Il Fatto Quotidiano
 Basterà tutto questo per convincere anche i più negazionisti che è in corso una battaglia molto aspra tra il modello liberista di sviluppo e quello che democraticamente i popoli dovrebbero essere abilitati a scegliere?....

Ue, Orlando: positivo taglio 40% emissioni CO2
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Tratto da Focus 

 

Le prove dei cambiamenti climatici? Eccole, sono in Artico .

 

I laghi artici si congelano sempre più tardi in autunno e si scongelamento sempre prima in primavera. E questo a causa di una stagione invernale di circa 24 giorni più corta rispetto a com’era prima del 1950. Lo ha stabilito una ricerca dell’Università di Waterloo. 

Lo studio, promosso dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e pubblicato su “The Cryosphere”, rivela – tra l’altro – che il cambiamento climatico in atto sta influenzando notevolmente lo spessore del ghiaccio dei laghi artici durante il periodo più freddo dell’anno. Negli ultimi anni infatti, lo spessore del ghiaccio invernale è risultato fino a 38 cm inferiore rispetto a quanto lo fosse prima del 1950.
“Abbiamo trovato che lo spessore del ghiaccio è diminuito enormemente, in risposta al riscaldamento climatico della regione”, ha sottolineato l’autore della ricerca Cristina Surdu, collaboratrice del Prof Claude Duguay del Dipartimento di Geografia e Gestione Ambientale.

 “Quando abbiamo visto i numeri reali siamo rimasti scioccati da quanto drammatico è stato il cambiamento”.

Quel che colpisce più di ogni altra cosa comunque, è la fortissima riduzione dei ghiacci negli ultimi 20 anni, che risulta essere al di sopra di ogni peggiore ipotesi.

Il team di ricerca infatti ha scoperto che prima del 1992 ben il 62% dei laghi della regione artica congelavano fino al fondo del lago. Ma negli ultimi anni solo il 26 per cento dei laghi sono risultati ghiacciati fino al loro letto. In generale, quindi, c’è stata una riduzione del 22% dei laghi totalmente ghiacciati nel periodo che va dal 1992 ai nostri giorni......

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