Tratto da Unione Sarda
Inquinamento nell'area di Fiume Santo .Indagato il direttore della centrale E.On
C'è
un primo indagato nell'inchiesta dei carabinieri del Noe di Sassari,
partita dopo le ispezioni di Ispra e Arpas a Fiume Santo che avevano
rilevato irregolarità preoccupanti nelle acque.
Nel
registro degli indagati è finito il direttore della termocentrale di
proprietà della multinazionale tedesca E.On, Marco Bertolino, 48 anni.
Le contestazioni delle Procura sono: danneggiamento, getto pericoloso di
cose e deturpamento delle bellezze naturali. Ieri i carabinieri del
Nucleo operativo ecologico hanno consegnato un avviso di garanzia al
responsabile della centrale E.On. Secondo quanto hanno accertato dai
militari, il dirigente della multinazionale tedesca non avrebbe adottato
le misure finalizzate a creare meno danno possibile all'atmosfera
durante la movimentazione del carbone e consentito di scaricare in mare
le acque reflue industriali con parametri di sostanze inquinanti (boro,
cloruri e solfati) oltre i limiti consentiti dalla legge. I carabinieri,
su disposizione del sostituto procuratore della repubblica di Sassari
Paolo Piras, hanno avviato una serie di analisi relative allo scarico
delle acque reflue, oltre a una serie di campionature nelle aree
all'interno della termocentrale. Bertolino, nato a Roma ma residente ad
Alghero, è già sotto processo per lo sversamento nel golfo dell'Asinara
di 48 tonnellate di olio combustibile avvenuto la notte fra il 10 e l'11
gennaio del 2011 nella centrale di Fiume Santo. L'inquinamento
interessò l'intero golfo: il grosso dell'olio combustibile finì sul
litorale fra Platamona e Marritza.
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