COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE.

QUESTO BLOG UTILIZZA COOKIES ,ANCHE DI TERZE PARTI.SCORRENDO QUESTA PAGINA ,CLICCANDO SU UN LINK O PROSEGUENDO LA NAVIGAZIONE IN ALTRA MANIERA ,ACCONSENTI ALL'USO DEI COOKIES.SE VUOI SAPERNE DI PIU' O NEGARE IL CONSENSO A TUTTI O AD ALCUNI COOKIES LEGGI LA "COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE".

30 luglio 2016

Da Cracovia una lettera a Papa Francesco per chiedere il disinvestimento dalle fonti fossili.

Tratto da La Stampa
Dalla GMG di Cracovia una lettera a Papa Francesco per chiedere il disinvestimento dalle fonti fossili
Ecco la lettera rivolta a Papa Francesco per chiedergli di esortare le istituzioni e organizzazioni cattoliche al ritiro degli investimenti nell’industria delle fonti fossili
In occasione della veglia organizzata all’interno della Giornata Mondiale della Gioventù da 350.org insieme al Global Catholic Climate Movement, è stata resa pubblica la lettera che i giovani di tutto il mondo hanno rivolto a Papa Francesco con un duplice obiettivo: ringraziare il Santo Padre per il suo impegno in favore del clima e chiedergli di lanciare un appello per il disinvestimento dalle fonti fossili all’interno del mondo cattolico. 

Pubblichiamo qui di seguito la traduzione italiana della lettera, scritta da 350.org e firmata da oltre 140 organizzazioni e movimenti giovanili di ogni parte del globo. L’appello rappresenta un’importante iniziativa affinché all’interno della Chiesa Cattolica venga avvertita come sempre più impellente l’esigenza morale di abbandonare gli investimenti nell’industria delle fonti fossili, coerentemente con i valori proclamati nell’Enciclica “Laudato Si’”. Una scelta di questo tipo viene incoraggiata in Italia anche dalla campagna #DivestItaly, che si sta rivolgendo prioritariamente proprio agli istituti e organizzazioni cattoliche per incoraggiarle a disinvestire dalle fonti fossili. 

La lotta efficace contro il riscaldamento globale sarà possibile unicamente attraverso una risposta collettiva responsabile, che superi gli interessi e i comportamenti particolari e si sviluppi libera da pressioni politiche ed economiche… Quando si parla di cambiamenti climatici, esiste pertanto un chiaro, definitivo e improrogabile imperativo etico ad agire.  
Papa Francesco  

Santissimo Padre, 

Le scriviamo come giovani, come componenti delle istituzioni gesuite, cattoliche, cristiane, religiose e non, come persone di buona volontà, a nome di un’intera generazione. Siamo sull’orlo di una catastrofe climatica. La nostra generazione potrebbe diventare testimone di un incremento di 2ºC della temperatura globale, e assistere in prima persona ad alcuni degli effetti più gravi causati dal cambiamento climatico. Pur sull’orlo di questo precipizio, ci troviamo uniti in un vasto movimento globale che invoca giustizia ambientale. Nonostante le nostre differenze culturali, nazionali e religiose, ci riconosciamo come fratelli e sorelle di una comunità globale. Crediamo che la Giornata Mondiale della Gioventù rappresenti un’incredibile opportunità per imparare l’uno dall’altro riguardo ai nostri ruoli a salvaguardia dell’ambiente, e guardiamo a Lei come leader di questo movimento. 

Dopo la pubblicazione della Sua enciclica “Laudato Si’”, lo scorso giugno, siamo stati ispirati dal Suo appello per la giustizia climatica e per la consapevolezza della comunità globale e cattolica sulle cause sistemiche della crisi climatica. Concordiamo con le Sue critiche sulla mancanza di risposte al cambiamento climatico da parte dei nostri politici e governanti. Sant’Ignazio di Loyola ci ha incoraggiato a vedere Dio in tutte le cose: sfortunatamente, molti dei nostri leader stanno ignorando questa importante lezione. La risposta politica internazionale al cambiamento climatico è stata incredibilmente debole. Il messaggio che stiamo promuovendo nel mondo attraverso il nostro movimento per il disinvestimento dalle fonti fossili richiama la Sua osservazione sul fatto che “la sottomissione della politica alla tecnologia e alla finanza si dimostra nel fallimento dei Vertici mondiali sull’ambiente. Ci sono troppi interessi particolari e molto facilmente l’interesse economico arriva a prevalere sul bene comune e a manipolare l’informazione per non vedere colpiti i suoi progetti.” Ci troviamo completamente d’accordo con la sua analisi, Santo Padre, e vediamo nel disinvestimento un mezzo per ridurre il potere politico dei gruppi di interesse legati alle fonti fossili, un potere che fino a questo momento ha impedito l’adozione di un’appropriata legislazione sul clima. Come Lei ha affermato, le fonti fossili altamente inquinanti devono essere sostituite al più presto, e ciò non potrà accadere finché questi gruppi avranno un’influenza diretta sui processi politici. 

Inoltre, il movimento per il disinvestimento dalle fonti fossili afferma che “c’è un filo invisibile che collega tutte le numerose forme di esclusione e ingiustizia”, come Lei ha proclamato durante il Secondo Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari. In quell’occasione ha chiesto: “Riusciamo a riconoscerlo? Questi non sono problemi isolati. Mi chiedo se riusciamo a riconoscere che tali realtà distruttive sono parte di un sistema che è diventato globale. Sappiamo riconoscere che questo sistema ha imposto la logica del profitto a qualsiasi costo, senza preoccuparsi dell’esclusione sociale o della distruzione della natura?”  

Noi rispondiamo di sì. Vediamo tutt’intorno a noi le terribili conseguenze del capitalismo estrattivo, del colonialismo, del razzismo sistemico e di altre forme di ingiustizia. La strategia del disinvestimento è fondamentale per il movimento per la giustizia climatica, poiché ci costringe a pensare a come le varie questioni siano interrelate su scala globale. Non si può affrontare veramente la crisi climatica e i problemi di ingiustizia ambientale se non si modifica il più ampio sistema che permette a tali ingiustizie di continuare ad esistere. Attraverso l’appello alle nostre istituzioni affinché ritirino i propri capitali dalle aziende legate alle fonti fossili e li reinvestano nelle energie rinnovabili indirizziamo il dibattito sui cambiamenti climatici sulla strada verso un nuovo sistema globale, di cui abbiamo urgentemente bisogno. 

Nonostante le sfide colossali che la nostra generazione di giovani si trova ad affrontare abbiamo speranza nel futuro, e stiamo lottando per assicurarci un mondo dove un futuro di giustizia e stabilità sia possibile. Siamo stati ispirati e rinvigoriti dalla Sua testimonianza del Vangelo e dalle Sue sollecitazioni per un cambiamento reale e strutturale. Le chiediamo di fare appello alle nostre organizzazioni, così come ad altre istituzioni, affinché disinvestano dalle fonti fossili. Alcune delle più grandi organizzazioni cattoliche hanno ancora milioni di dollari investiti in aziende legate ai combustibili fossili, altamente inquinanti. Nell’arco di pochi anni questo movimento è cresciuto a una velocità straordinaria e ha raggiunto risultati importanti, tuttavia molte delle nostre istituzioni, pur facendo riferimento a valori cristiani, stanno purtroppo ignorando il Suo appello per la giustizia climatica rifiutandosi di disinvestire. Le chiediamo inoltre di proseguire gli sforzi per il disinvestimento del Suo stesso “campus”, dal momento che il Vaticano ha la stessa responsabilità delle nostre università o istituzioni nel rompere i propri legami con l’industria delle fonti fossili. Crediamo con tutto il cuore ai valori cattolici di protezione della Terra e delle persone oppresse, e stiamo offrendo alle nostre istituzioni la possibilità di vivere concretamente questi valori. Stiamo facendo tutto il possibile ma abbiamo bisogno del Suo aiuto, così da prendere parte insieme alla “globalizzazione della speranza”. 

La ringraziamo nuovamente per il Suo affetto e per la Sua guida, Santo Padre. 
Come giovani per un mondo più giusto, 

I 141 movimenti e organizzazioni giovanili firmatari
Riccardo Rossella, coordinatore campagna #DivestItaly.  

Nessun commento: