64 operai feriti con ustioni sul 90% del corpo
India, esplosione in una centrale a carbone: 26 morti
02 novembre 2017 Il bilancio delle vittime di un'esplosione di una centrale termoelettrica a carbone nel nord dell'India, avvenuta ieri, è salito a 26, dopo che nella notte dieci persone non sono sopravvissute alle ferite. Molti altri sono ancora in cura per le gravi ustioni riportate quando un tubo di una caldaia è esploso in una centrale della più grande utility pubblica nello stato dell'Uttar Pradesh. Una lista preparata dal governo dello stato dice che 26 persone sono morte, anche se alcune devono ancora essere identificate. Un sopravvissuto ha raccontato di essere stato investito da vapore bollente al momento dello scoppio. E' svenuto e si è trovato in ospedale coperto di ustioni, secondo l'agenzia Press Trust of India.
L'incidente avvenuto in una unit della National Thermal Power Corporation (NTPC) nel distretto di Rae Bareli e fonti degli ospedali hanno avvertito che il bilancio delle vittime dovrebbe aggravarsi ulteriormente, perché molti dei 64 operai feriti hanno ustioni sul 90% del corpo.
I soccorritori hanno confermato che ieri una massiccia esplosione avvenuta in un boiler da 500 MW nell'impianto che si trova a Unchahar (distretto di Rae Bareli), lungo l'autostrada che unisce Lucknow a Allahabad, provocando una enorme palla di fuoco di detriti e ceneri che hanno investito molte decine di operai al lavoro.
La centrale da 1.550 megawatt, che impiega circa 870 persone e fornisce elettricità a nove stati, è stata chiusa.
La National Thermal Power Corporation, proprietaria dell'impianto, ha aperto un'inchiesta sulle cause del disastro. -
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