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04 agosto 2018

"SCONCERTANTI I DATI FORNITI DALL' OSSERVATORIO REGIONALE "


Tratto da Il Secolo XIX


A mettere una parola fine all’acceso dibattito, probabilmente, sarà il processo che inizierà il prossimo 11 dicembre e che vedrà a giudizio 26 persone tra manager ed ex manager di Tirreno Power per disastro ambientale e sanitario colposo.
La sentenza che sarà pronunciata dal tribunale di Savona aiuterà sicuramente a dare una valutazione degli studi sulle emissioni della centrale.

Immagine tratta da La Stampa di Ieri 
Immagine tratta da La Stampa di ieri 
SCONCERTANTI I DATI FORNITI DALL' OSSERVATORIO REGIONALE 
Tratto da La Stampa 

Si contestano le conclusioni che sarebbero diametralmente opposte alla perizia del Cnr. A dicembre il processo ........servirà a fare chiarezza

La pubblicazione delle conclusioni dell’Osservatorio regionale salute e ambiente sulla qualità dell’aria a Vado in relazione alla presenza della centrale termoelettrica ha scatenato di nuovo una guerra tra l’azienda e gli ambientalisti. Dopo che mercoledì Tirreno Power ha ribadito l’assenza di «problemi sanitari e ambientali provocati dalla centrale», ieri sull’argomento è arrivata anche la presa di posizione dell’associazione Uniti per la Salute onlus... 

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Uniti per la Salute sul caso Tirreno Power: “Sconcertanti i dati forniti dall’Osservatorio regionale”

Savona - La pubblicazione delle conclusioni dell’Osservatorio regionale salute e ambiente sulla qualità dell’aria a Vado in relazione alla presenza della centrale termoelettrica ha scatenato di nuovo una guerra tra l’azienda e gli ambientalisti. Dopo che mercoledì Tirreno Power ha ribadito l’assenza di «problemi sanitari e ambientali provocati dalla centrale», ieri sull’argomento è arrivata anche la presa di posizione dell’associazione Uniti per la Salute onlus, sempre in prima linea nel sostenere che il carbone provoca seri danni alle persone ed al territorio: «Stupore e sconcerto. Sono queste le parole che ci vengono in mente leggendo le notizie apparse sull’Osservatorio regionale salute e ambiente».
I portavoce della onlus tengono a sottolineare ancora una volta la validità della ricerca del Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche) di Pisa: «Le preoccupanti conclusioni di quello studio sono evidenti e sotto gli occhi di ogni cittadino (si parla tra l’altro di significativi eccessi di mortalità). Ricordiamo che si tratta di uno studio durato anni prodotto dal massimo organismo di ricerca italiano e basato sulle mappe di diffusione fornite da Arpal e utilizzando l’ospedalizzazione da fonte Schede di Dimissione ospedaliera e la mortalità da fonte registro regionale».
Uniti per la Salute non nasconde poi un certo stupore per le decisioni dell’Osservatorio: «Non sono stati loro a commissionare lo studio retrospettivo di coorte residenziale al Cnr di Pisa? Ci domandiamo perché l’Osservatorio, dopo aver commissionato questo impegnativo studio al Consiglio Nazionale delle Ricerche abbia ritenuto di doverlo sottoporre ad una ulteriore verifica di scientificità. E ci domandiamo anche perché quel documento sia stato reso pubblico dalla Regione solo dopo mesi di richieste in tal senso».
E così dalla onlus savonese arriva una stoccata al comitato scientifico nominato dall’osservatorio: «Riteniamo sarebbe utile render pubblico il criterio di scelta e le competenze specifiche dei componenti di questo comitato chiamato a giudicare il lavoro del Consiglio Nazionale delle Ricerche e anche sapere se a questi componenti sia stata richiesta una dichiarazione circa l’assenza di situazioni di conflitto di interesse».
A dimostrazione della qualità e del valenza dello studio del Cnr da Uniti per la Salute fanno presente che, recentemente, «il lavoro è stato vagliato dalla comunità scientifica internazionale che lo ha quindi accettato affinché ne sia presentato un estratto al congresso di livello mondiale di epidemiologia ambientale di Ottawa (Canada). Riteniamo - concludono dalla onlus - che la valenza della valutazione scientifica di un tale livello internazionale sia difficilmente contestabile».
A mettere una parola fine all’acceso dibattito, probabilmente, sarà il processo che inizierà il prossimo 11 dicembre e che vedrà a giudizio 26 persone tra manager ed ex manager di Tirreno Power per disastro ambientale e sanitario colposo.  Sei associazioni ambientaliste (Greenpeace, Medicina Democratica, Legambiente, Uniti per la Salute, Wwf e Anpana) e il ministero dell’Ambiente si sono costitute parti civili. La sentenza che sarà pronunciata dal tribunale di Savona aiuterà sicuramente a dare una valutazione degli studi sulle emissioni della centrale.

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