Tratto da Note di Marco Grondacci
Biodigestori: il ruolo delle distanze dal centro abitato e il parere sanitario del Sindaco. Una sentenza
Interessante sentenza del TAR Abruzzo(sentenza n° 269 del 16 luglio 2020 - QUI) in relazione ad una di produzione di biometano dalla digestione anaerobicadi fonti rinnovabili - matrici organiche biodegradabili provenienti da scarti dell’agro-industria e dalla raccolta differenziata della frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU, per circa 48.000 ton/anno in ingresso) - con trattamento di digestato solido e liquido per la produzione di compost e riutilizzo delle acque.
Il Comune territorialmente interessato dal progetto impugna il PAUR (provvedimento autorizzatorio unico regionale) che ha portato ad autorizzare il progetto suddetto, PAUR che contiene nel caso specifico anche:
1. l’Autorizzazione Integrata Ambientale
2. L’Autorizzazione Unica ex articolo 12 dlgs 387/2003
I motivi di impugnazione non sono accolti dal TAR perché come afferma la sentenza: “Il Comune però si è limitato a muovere critiche all’azione amministrativa, conclusasi con il rilascio delle autorizzazioni, in parte generiche, in parte smentite dagli atti, senza evidenziare, come richiede il sindacato su attività che implicano giudizi tecnici e scelte ampiamente discrezionali, manifesti errori, omissioni o travisamenti nelle valutazioni tecniche che ne costituiscono il fondamento,…”.
Ma la sentenza pur dando torto al Comune conferma la esistenza degli strumenti amministrativi da parte dello stesso ente territoriale locale utilizzabili per contestare progetti come quello oggetto della sentenza, vediamoli...
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