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16 febbraio 2021

Tirreno Power, la rivelazione di Lo Presti:

 Tratto da IVG

Tirreno Power, la rivelazione
di Lo Presti: “Tentativo politico di riavviare gli impianti aggirando il sequestro.


Queste le dichiarazioni dell'ex direttore generale del Ministero dell'Ambiente.

 

Vado Ligure. “Giuseppe Lo Presti, direttore generale del Ministero dell’Ambiente e all’epoca dei fatti dirigente responsabile per il rilascio dell’AIA, dopo tanti ‘no so‘, ‘non ricordo‘ (tanto da essere richiamato dal giudice), ha dichiarato che nel maggio 2014 era in atto un tentativo politico di predisporre un atto normativo che avrebbe dovuto essere un vestito su misura per consentire a Tirreno Power di riavviare gli impianti a carbone secondo il piano da loro presentato e aggirare il sequestro penale che era intervenuto due mesi prima (marzo 2014)”.

“Tale documento – spiegano in pentastellati – proveniva dal Ministero dello Sviluppo Economico, e Lo Presti e i dirigenti del Ministero dell’Ambiente lo avrebbero dovuto ‘migliorare’ (da lì le esternazioni di Lo Presti, che era contrario all’operazione, emerse nelle intercettazioni dell’inchiesta, ‘Stiamo facendo una porcata… Stiamo scardinando i principi generali dell’ordinamento…. mi sputerei in faccia…‘)”.

Lo comunica, in una nota, il Movimento 5 Stelle savonese riportando la dichiarazione dell’ex direttore generale rilasciata nel corso dell’udienza di questa mattina nell’ambito del processo a carico di Tirreno Power per il quale sono imputati 26 persone, tra vertici e dirigenti dell’azienda, rinviati a giudizio per disastro ambientale e sanitario colposo.



“Dalle intercettazione dell’inchiesta, acquisite oggi in udienza, emerge che tale documento sarebbe dovuto essere successivamente consegnato direttamente all’avvocato di Tirreno Power Paola Severino (ed ex Ministro) al Ministro dello sviluppo economico Guidi. Lo Presti ha anche confermato che all’epoca di questi fatti c’erano stati contatti tra lui, il dirigente del Ministero Mariano Grillo e l’amministratore delegato di Tirreno Power Massimiliano Salvi” concludono.

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