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25 aprile 2013

L'informazione si tinge di verde:Nasce la Federazione italiana dei media ambientali (FIMA)

Tratto da Greenbiz.it

Nasce la Federazione italiana dei media ambientali (FIMA)

Riunisce testate, tradizionali e online, giornalisti, blogger, ricercatori, agenzie di comunicazione e altri operatori del mondo dell'informazione e della comunicazione ambientale, con l'obiettivo di rafforzare il ruolo e l'efficacia sia dei singoli giornalisti sia dei vari organi di informazione. 

 È la neonata Federazione italiana media ambientali (FIMA), costituitasi oggi a Perugia nella giornata di apertura del Festival internazionale del giornalismo alla presenza di oltre 50 media ambientali.
L'assemblea ha incaricato un gruppo di coordinamento di portare avanti la fase costituente per il consolidamento della Federazione che si concluderà entro il 2013 ed ha nominato il primo presidente, Mario Salomone, direttore del mensile


"Il fine di un'operazione del genere è quello di avere una federazione importante ai tavoli che contano della politica e l'opinione pubblica ha spiegato il direttore di rinnovabili.it, Mauro Spagnolo -. Oggi abbiamo bisogno di autorevolezza e competenza per qualificare le iniziative della federazione all'esterno". 
Fra le prime iniziative che la FIMA proporrà nei prossimi mesi, un convegno sulle politiche dell'informazione, attività di formazione per giornalisti e servizi per le testate. La FIMA intende inserirsi nelle reti internazionali di giornalismo ambientale e in generale favorire la collaborazione e lo scambio di esperienze tra tutti gli operatori del settore
Soprattutto, però, la FIMA vuole aprire un ponte con tutto il mondo dell'informazione e con la società civile, le istituzioni, il mondo della scuola e dell'università, della ricerca, le imprese.

09 marzo 2011

1)Tirreno Power, Burlando invita a Genova i Comitati Savonesi......2)Ida Tarbell : UN BEL ESEMPIO DI SPERANZA

TRATTO DA SAVONA NEWS

Tirreno Power, Burlando invita a Genova i Comitati Savonesi (... domani)

Invito ufficiale dalla Regione Liguria ai Comitati per la salute savonesi a proposito dell "iter per la progettazione del nuovo gruppo a carbone ed i relativi programmi di ambientalizzazione"

L'incontro è previsto per giovedì 10 marzo alle ore 11,45 presso la sede della Regione Liguria. Saranno presenti il Presidente Burlando, gli Assessori regionali competenti e i Sindaci di Vado e Quiliano.

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GRAZIE A MARIARITA D'ORSOGNA PER "IL BEL ESEMPIO DI SPERANZA" DALL'AMERICA.Tratto da

Dorsogna.blogspot.com

Ida Tarbell - 8 Marzo 2011UN BEL ESEMPIO DI SPERANZA


Ida Tarbell. Questo nome non dira' molto ai piu', ma ne voglio parlare oggi, 8 Marzo 2011,perche' la sua e' una storia bellissima di ispirazione e che quando mi sento demoralizzata e mi chiedo chi me lo fa fare, mi fa sentire meno sola e mi riempie di ammirazione e di rispetto.

Ida Tarbell invento' il giornalismo investigativo e rivoluziono' il modo di rapportarsi degli Americani alle multinazionali del petrolio, cento anni fa, senza internet, senza aereoplani e solo per amore di giustizia.

Nacque nel 1857, in Pennsylvania, figlia di un piccolo imprenditore petrolifero. A quel tempo non c'erano le multinazionali e chiunque poteva mettersi li a cercare oro nero sottoterra.

Ad un certo punto sulla scena compare pero' Mr. John Rockefeller, petroliere spietato la cui intenzione era quella di emergere su tutti, con qualsiasi metodo possibile, legale o meno, intimidendo e rendendo la vita difficile a tutti i suoi competitori. La sua ditta si chiamavaStandard Oil...
Con il tempo la sua Standard Oil arrivo' a detenere il 90% di tutta l'industria petrolifera USA e ingoio' pure la ditta del padre di Ida Tarbell.

Passarono gli anni, e Ida trovo' la sua strada come giornalista in un epoca in cui le donne stavano a casa, o al massimo facevano le insegnanti o le infermiere.

Nel 1897 Ida Tarbell decise, di punto in bianco, di studiare la Standard Oil. Si prese la briga di spulciare tutti i documenti che poteva trovare sparsi per la nazione e si premuro' di fare interviste ad esperti di leggi, scienziati, e pure con i petrolieri stessi.

Cento anni fa, quando queste cose non si facevano, senza internet e senza niente se non la curiosita' e il desiderio di trovare la verita'.

I capoccioni che lavoravano per la Standard Oil, credendo che la giornalista volesse scrivere testi di ammirazione, raccontarono la loro verita' con molto candore, e rivelarono anche cose non proprio edificanti, come l'aver pagato politici, manipolato il mercato, minacciato i piccoli imprenditori e corrotto chi c'era da corrompere.

Ida Tarbell mise insieme tutti i pezzi. Ci mise cinque anni.

Il suo primo articolo di denuncia contro la Standard Oil, le sue pratiche e John Rockefeller, comparve nel 1902 su una rivista che si chiamava McClure's magazine. Gli articoli durarono fino al 1904, e alla fine furono raccolti in un libro, dal titolo "History of the Standard Oil Company". Fu invitata a parlare in tutti gli angoli della nazione, e divenne amata dappertutto la Standard Oil aveva fatto disastri - il che vuol dire in tutti gli USA.

Fu uno tsunami. Era la prima volta che il capo di una multinazionale cosi potente veniva messo sotto lo scrutinio dell'opinione pubblica. Ci fu un forte elemento di sorpresa e di stupore anche da parte dei lettori che mai avrebbero potuto immaginare comportamenti cosi poco morali da parte di un uomo cosi ricco e cosi famoso....

Dalla sua opera giornalistica certosina nacquero movimenti di opposizione di popolo e politici allo strapotere della Standard Oil Trust. Ida Tarbell diede loro numeri, dati, fatti, alla gente per unirsi e chiedere cambiamento.

Le leggi gia' esistevano - in particolare il Sherman Antitrust Act del 1890 - ma fino ad allora la Standard Oil era riuscita a sfuggire dal braccio della legge.

Finalmente, grazie agli espose' di Ida Tarbell, la Standard Oil non pote' piu' scappare dall'ira di popolo.

Il presidente Teddy Roosevelt chiamo' i vertici della Standard Oil i piu' grandi criminali della nazione e nel 1911 la Corte Suprema degli Stati Uniti impose la dissoluzione della ditta, in quanto cartello e monopolio.

Le maggiori ditte di oggi - Chevron, Exxon-Mobil, Conoco-Phillips, Amoco, sono tutte derivate dalla Standard Oil di Rockefeller.

Nel 1999 il New York Times mise i suoi articoli fra i cinque piu' influenti pezzi di giornalismo mai scritti nel 20esimo secolo. Le hanno fatto un francobollo e dato ogni sorta di riconoscimento, in vita e dopo la sua morte, nel 1944.

All a man does should make for rightness and soundness,
that even the fixing of a tariff rate must be moral.


Tutto questo piu' di cento anni fa. In questi tempi di veline e di Ruby Rubacuori, mi sembra un bell' esempio di speranza.